Drop Down MenusCSS Drop Down MenuPure CSS Dropdown Menu

Richiesta di preghiere

* * * * *

Per la Richiesta di Preghiere è possibile da oggi utilizzare il MODULO che si trova qui a sinistra.

Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

* * * * *

giovedì 20 agosto 2015

OMELIA DEL 7 AGOSTO 2015 FRA MARIO KNEZOVIC MEDJUGORJE

Carissimi fratelli e sorelle, cari pellegrini, amici della Madonna e di Gesù, quando questa mattina ho letto questo brano del libro del Deuteronomio dove incontriamo ammonizioni e consigli di Mosè al popolo prescelto, ho sentito una grande dimensione paterna da parte di coloro a cui il popolo è stato affidato. Prima di tutto desidera dare dei ricordi. Dice: “Avete mai sentito una cosa simile a questa?” “Vi fu mai cosa grande come questa?”
Quando Dio è intervenuto nelle vostre storie, nelle vostre situazioni singole mentre eravate schiavi, Dio è entrato nella vostra vita e in modo miracoloso vi ha guidato sulla via della libertà. Non si è udita mai una cosa simile. Anche se li ammoniva spesso in modo forte e rigido, perchè si erano allontanati da Dio, Mosè con tanta pazienza ed amore insegna loro cosa devono fare. Devono ritornare al loro Dio. Devono tornare ai comandamenti ricevuti, vivere i comandamenti. In essi troveranno i comandamenti della propria vita e non c’è bisogno di cercare altri dei, perchè quel Dio che è nei cieli è qui sulla terra.
Sono forti queste parole che Mosè pronuncia: “Il Signore lassù nei cieli è quaggiù sulla terra, non ve n’è un altro”. Perchè? Perchè noi siamo nel pericolo di guardare a Dio come una realtà che è nei cieli. Qui sulla terra è come se volessimo cercare altri dei e da fedeli diventiamo idolatri. Dio è uno. Non cercarlo in ciò che non è Dio, in ciò che non è spirituale, nelle cose che non sono nate dal Padre Celeste. Spesso è un inganno che agli uomini prende la mente, il cuore, la ragione, la passione e cominciamo a camminare sulle vie sbagliate. Sulle vie sbagliate ha camminato anche il popolo di Israele quando ha creato i propri dei. Li adorava e rimproverava quel Dio che in modo miracoloso li ha liberati dalla persecuzione, da ogni aggressione.
Mosè ha detto loro: “Ricordatevi cosa è successo. Voi avete dimenticato le grazie che avete ricevuto”. Perchè hanno dimenticato? Perchè col cuore e con la fede non potevano ricordare. Ricordavano solamente col corpo, con lo stomaco. Ricordavano ciò che sentivano. La fede non è un sentimento. La fede è memoria della vita, abbandono, memoria del cuore. E’ realtà che succede nel nostro silenzio. Noi sappiamo chi è il nostro Dio.
Proprio oggi molti camminano sulle vie sbagliate. Sono persi. Credono che i successi terrestri siano anche i successi nel cielo. Se non arrivano a raggiungere ciò che desiderano arrivano a credere che Dio non c’è, che Dio ci ha dimenticati.
No. Dio ci guida sempre, ma noi dimentichiamo che il Suo cammino richiede un cammino nel deserto verso la terra promessa. Cos’è la terra promessa? E’ l’incontro dell’uomo con Gesù, con Dio. Questo è l’arrivo nellla terra promessa: quando incontri Dio.
La Bibbia dice che lì scorre latte e miele, ma quando incontri Gesù è molto di più. Scorre il fiume di grazia. E’ molto di più di fiumi di latte e miele. Ricevi tutto. Il tuo cuore è pieno. Il tuo cuore arde nel Signore. Questa è la terra promessa.
Ho l’impressione come se Mosè si fosse fermato sulla nostra storia di Medjugorje. E’ come se volesse dire a noi che viviamo qui da 34 anni: “Ricordati popolo mio, ricordati Medjugorje, ricordati Erzegovina, ricordati popolo croato, ricordatevi quante grazie e quanti miracoli sono avvenuti. Si è mai sentito che Dio parla così attraverso la Madre di Dio? Vivete i comandamenti. Camminate nel deserto”.
Anche Medjugorje deve camminare per il proprio deserto. La terra promessa forse è tanto lontana, ma se noi sapremo camminare nel deserto con le mani alzate nella preghiera e nella fiducia in Dio e sicuri che nulla ci potrà ostacolare in questo cammino giungeremo alla terra promessa.
Questa è la dimensione spirituale che noi riceviamo. Ogni cammino che segue Gesù è il cammino nel deserto fino alla sorgente di vita. Non possiamo bere subito: sarebbe troppo semplice. Un prezzo troppo basso. Questo sarebbe tradire la Verità. Ecco perchè Gesù dice: “Coloro che vogliono venire dietro a Me rinneghino se stessi, prendano la loro croce e Mi seguano”. Gesù non è andato subito sulla croce, non ha vissuto subito la Sua passione. Lui camminava. Camminava nel deserto dei tradimenti umani. E’ rimasto solo. Deriso. Rinnegato. Quasi il mondo intero voleva giocare con Gesù per deriderLo. Gesù ci invita ad un tale cammino.
Anche Medjugorje invita ad un tale cammino. Invita ogni pellegrino ad un tale cammino. Gesù ha mandato tutti coloro che erano qui negli ultimi 6 giorni per il festival dei giovani. Il cammino di Gesù non è solo cantare e ballare come abbiamo fatto. Tutte cose bellissime. Ma è dove ci sono silenzi e lacrime. Dove ci sono veglie notturne. Quando il tuo occhio non si chiude per le sofferenze. Dove c’è sudore di sangue. Quando senti che la gente ti ha tradito e lasciato.
Questa è la Verità. E Gesù ci invita a vivere una tale Verità. Ecco perchè ha il coraggio di dirci “seguiteMi”. Liberatevi da questo mondo. “Quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria anima?”
Ogni giorno dovremmo sentire “ quale vantaggio avrai se guadagnerai il mondo intero, ma perderai la tua anima?” Dovremmo sentirlo tutti i giorni.
L’unico valore per il quale vale la pena vivere è la Verità. La vita eterna. Ecco perchè Mosè invitava il popolo: “Vivete i comandamenti”. Gesù ha perfezionato ancora questi comandamenti. Perfezionati in un comandamento solo: il comandamento dell’amore. Dal quale provviene la Misericordia, di cui parla così bene il nostro Papa Francesco. Non possiamo essere misericordiosi se non amiamo. Non possiamo amare se non ci siamo aperti all’Amore di Dio. Cosa significa donare questa Misericordia agli altri? Come abbracciare gli altri? Anche, se volete, nel loro peccato. Abbracciare gli altri nei loro errori. Come lo fece Gesù.
Ecco, Lui ci invita a fare questo.
Noi, fratelli e sorelle, dobbiamo vivere l’amore. Siamo soffocati dal successo umano. Queste pressioni ci sono state sempre e noi non possiamo essere protetti da questa mentalità del mondo. Questo entra anche nelle zone spirituali della Chiesa. Tante volte i sacerdoti sono in compagnia e dicono: “Ah, quel sacerdote è pieno di successo. Che carriera!”.
No. Ecco cosa dice la Sacra Scrittura dei sacerdoti: “Nel Mio Nome scacceranno i demoni. Parleranno lingue nuove. Prenderanno serpenti e nessun veleno farà loro male. Imporranno le mani sugli ammalati e guariranno”. Questa è la nostra verifica. Qui o ci siamo o non ci siamo. Il fatto di considerare la categoria del successo secondo la madre dei figli di Zebedeo è il nostro inganno. Servire non significa avere successo, ma sopratutto tacere, mettersi in ginocchio e dire: “Sono un servo inutile”. Non un sacerdote che serve nella superbia, nell’orgoglio.
Assieme alle grazie arrivano tentazioni e prove. In quei momenti dobbiamo essere avvolti nel mantello dell’umiltà e della semplicità. Ci sono inganni che forse noi in quel momento non vediamo nemmeno e che gli altri non ci diranno. Ecco perchè abbiamo bisogno di essere liberi da noi stessi.
Quando Gesù ci dice “Seguimi” vuol dire “Rinnega te stesso”, “liberati da te stesso”, “prendi la tua croce”. Centinaia di sacerdoti erano qui come testimoni della risposta: “Eccomi. Mi hai chiamato. Sono qui. Con la mia croce. Con il mio giogo”.
Noi non siamo soltanto coloro che vengono da voi con il sorriso sulle labbra. Di solito veniamo con il sorriso, ma noi siamo anche coloro che soffrono nel silenzio. Non siamo compresi. Siamo con le orecchie piene di tradimenti e rimproveri. Ma questo è il cammino di coloro che vogliono appartenere a Gesù.
Cari fratelli e sorelle, impariamo il fatto che camminare nel deserto è la nostra via. Forse hai perso fiducia in te stesso, in Dio. Se sei in crisi. Questo è il cammino nel deserto. Ricordati che ti aspetta sempre la terra promessa: Gesù che vuole dimostrarti l’amore e la Misericordia.
Cammina e credi che Lui ti ama. Se vorremo fare la corsa con questo mondo assomiglieremo sempre a quella situazione in Africa dove ogni mattina un animale si sveglia con un pensiero solo: “Devo correre talmente veloce da non essere preso dal leone”. Ma quella stessa mattina si sveglia un leone coscente di dover correre talmente veloce da poter mangiare quell’animale, altrimenti avrà fame. Alcuni si svegliano per correre e altri per correre dietro. Noi corriamo in questa maniera con il destino della nostra morte. Gesù dice: “Camminate. Riposate, Abbiate la pace”. Sali sul monte. Lì incontrerai la gioia e la grazia di Dio.
Fratelli e sorelle, nel nostro cuore possa esserci il desiderio più importante: salvare l’anima. Tutti i nostri progetti possono essere distrutti: la famiglia, il matrimonio, il lavoro… anche la nostra casa può essere bruciata. Ma se l’anima è a posto siamo indistruggibili.
Ma se capita il contrario… Tutto può brillare esternamente, ma se le tenebre sono nell’anima è finita già adesso.
Il Signore possa toccare la nostra anima con il Suo Amore e possa lavarla con la Sua grazia nel nostro pentimento.
Amen.

 

Fonte IdM (Andrea Bianco)

Nessun commento: