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Richiesta di preghiere

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Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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mercoledì 15 giugno 2016

Omelia della santa Messa serale Medjugorje, 13 giugno 2016


Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo Gesù apparve agli Undici e disse loro: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura». Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato.
E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio.
Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore operava insieme con loro e confermava la parola con i prodigi che l’accompagnavano.
Parola del Signore


Fratelli e sorelle, nella vita quotidiana di queste zone, dopo la Beata Vergine Maria, nessun altro è presente quanto sant’Antonio di Padova. Oggi celebriamo la sua festa.
In questi giorni della novena in suo onore fiumi di suoi devoti sono venuti nelle chiese a lui dedicate qui in Erzegovina, in modo particolare a Humac.
A lui si rivolgono uomini, donne, anziani, giovani, ricchi e poveri. Tutti esprimono a lui i propri bisogni: dai bambini a coloro che sono nelle difficoltà più gravi. Per chiedere il suo aiuto coloro che ne sono devoti il martedì digiunano, pregano il Rosario, si confessano, fanno la Comunione, fanno pellegrinaggi ai santuari a lui dedicati e pregano davanti alle sue statue. Oltre a ciò i devoti danno le offerte per il Pane di sant’Antonio o aiutano direttamente i poveri.
A lui vengono non solo i cattolici, ma anche i musulmani. Questo non accade per nessun altro santo in questo modo.
Tanti attestano che hanno provato la sua intercessione. Ciò dimostra che la loro devozione ha le basi giuste.
Oltre ai bisogni terreni credo che non dobbiamo dimenticare la vita che viene dopo questa vita terrena, cioè la vita eterna. Questo è quello che è più necessario.
Gesù, nella Sua preghiera, ha detto: “Questa è la vita eterna: conoscere Te, Unico vero Dio, e Colui che hai mandato, Gesù Cristo”.
“Conoscere” nella Bibbia è molto più che un’invocazione spirituale. Conoscere Dio significa unirsi con Lui nell’Amore, avere un rapporto intenso con Lui, accettare la Sua Volontà con gioia e così glorificare Dio come Lo glorificava Gesù stesso.
Come può questo non essere un peso, ma una gioia, un grande desiderio? Come fare?
Sant’Antonio ce ne da la chiave.
E’ interessante che nelle rappresentazioni di sant’Antonio si possa trovare tanto simbolismo. Questi simboli ci aiutano a conoscere Dio come Lo ha conosciuto lui.
Sono venuto qui davanti per vedere questa statua e ho visto che ci sono due simboli: Gesù Bambino in braccio e un giglio nell’altra mano. Nelle altre statue potete vedere una Bibbia aperta o il pane.
Questi sono i 4 simboli: la Bibbia, il pane, Gesù Bambino e il giglio. Essi sono un grande messaggio per noi oggi.
Sant’Antonio ha studiato la Bibbia. La meditazione della Parola di Dio lo ha fatto diventare un predicatore noto.
I suoi frati dicevano: “Se si dovessero perdere tutte le Bibbie del mondo sant’Antonio saprebbe riscriverle parola per parola”.
La Bibbia non era solo nella sua testa, ma nel suo cuore. Lui ha tenuto tante omelie, ma purtroppo ne abbiamo solo 250. In queste 250 cita la Bibbia ben 6000 volte. Sant’Antonio diceva che come l’oro supera tutti gli altri metalli per valore così la Bibbia supera per conoscenza tutti gli altri scritti. Chi non conosce la Bibbia è un uomo analfabeta.
Cosa direbbe a noi oggi? Sant’Antonio dice: “Chi non conosce la Bibbia è un uomo analfabeta”.
Egli sapeva che l’uomo non vive solo di pane, ma di ogni Parola che esce dalla Bocca di Dio. Teneva conto anche dell’altra Parola di Gesù: “Consacrami nella Verità. La Tua Parola è Verità”. Questo lo custodiva in sè e desiderava trasmetterlo a tutti. Perciò anche a noi raccomanda la Parola di Dio.
Serbare la Parola di Dio dentro di noi e donarLa a questo mondo che cerca un senso spesso sulla strada sbagliata o nell’immensità di bugie che invade l’umanità è il nostro compito.
La Parola di Dio è la luce per i nostri passi.
C’è un detto tra noi che dice: “Dimmi cosa leggi e ti dirò chi sei”.
Essere in compagnia della Parola di Dio fa immergere sempre di più l’uomo nel Signore per conoscere sempre di più Dio, ma anche se stesso. La Parola di Dio lo aiuta a scoprire la Verità e la verità della propria vita.
L’altro simbolo che troviamo è Gesù Bambino.
Quando sant’Antonio si è trovato in una città per predicare
viene accolto come ospite da un cittadino. Gli viene data una camera per prepararsi e riposare. Questa persona era molto curiosa di sapere se Antonio si sarebbe messo a dormire o a pregare, così si è messa fuori dalla porta a guardare. Ad un certo momento ha visto sant’Antonio che accarezzava un Bambino bellissimo. Allora si è chiesto come mai ci potesse essere in stanza un bambino se sant’Antonio vi era entrato da solo. Il Bambino ha puntato un dito verso questa persona e ha detto: “Antonio, lui ci sta guardando”. Dopo è sparito.
Antonio ha raccomandato a quest’uomo di non raccontare nulla di ciò che aveva visto. Egli ha mantenuto la parola e ha raccontato tutto solo dopo la morte del santo tenendo la mano sulla Bibbia.
Proprio questo è un bellissimo messaggio per noi: abbracciare Gesù, giocare assieme a Gesù. Avere Gesù tra le braccia, ma anche nel cuore. Questo è ciò che Antonio ci vuole raccomandare come grande aiuto in questa vita per giungere alla vita eterna. Conosceremo Dio, e con Lui la vita eterna, se come sant’Antonio abbracciamo Gesù e Lo accogliamo con tutto il cuore.
Possiamo abbracciarLo ascoltando e vivendo le Sue Parole, accogliendoLo con grande devozione nella santa Comunione e nell’Adorazione Eucaristica.
Anche noi quando andiamo alla santa Messa non ci dobbiamo andare per dovere, ma con grande amore e con cuore aperto per ricevere l’Amore di Cristo, per abbracciarLo, per unirci a Lui e farci possedere da Lui.
Il terzo simbolo è il pane nella mano di sant’Antonio. Quando predicava spesso alzava la voce contro il maltrattamento e lo sfruttamento delle persone. Sempre lottava per i poveri. Nutriva le persone con il Pane di Dio, ma ispirava anche gli altri a distribuire il pane per la vita quotidiana. Per questo motivo nella storia si è sviluppata l’attività caritativa “Il pane di sant’Antonio”. Questa si è sviluppata in Francia nel 1895 quando una commerciante ha perso la chiave della cassaforte. Lei ha promesso a sant’Antonio che avrebbe acceso una candela davanti ad una sua immagine e avrebbe dato il pane ai poveri che sarebbero venuti a chiedere da mangiare. Lei ha subito trovato la chiave.
L’amica di questa commerciante aveva un familiare che era caratterialmente difficile e un grande bestemmiatore. Ha pregato sant’Antonio di guarirlo spiritualmente. Lei ha promesso di far costruire una cappella, di accendere un cero e di impegnarsi per i poveri. In un mese si è raccolto il denaro per comprare 1300 chili di pane da dare ai poveri.
Quest’attività caritativa si è divulgata in Europa e a Mostar è arrivata nel 1909. Quest’opera è molto viva e attiva nel nostro popolo cattolico. Tanti donano qualcosa per i poveri. Questo è la conseguenza di un cuore generoso. Il cuore non può essere aperto a Dio se nello stesso momento non è aperto al prossimo.
L’ultimo simbolo è il giglio tra le mani. E’ un simbolo di purezza.
“Beati i puri di cuore, perchè vedranno Dio”. Sant’Antonio aveva un cuore puro per Dio. Un cuore puro vede in ogni uomo l’Immagine di Dio, cosa che da ad ogni uomo dignità e grandezza. Perciò ogni uomo và visto con rispetto e non bisogna usarlo per certe concupiscenze o bisogni personali, perchè non è un oggetto di consumo.
L’uomo di cuore puro non può essere ipocrita e falso. L’uomo di cuore puro ciò che pensa lo dice e lo fa. Quando dice “sì” è “sì” e quando dice “no” è “no”. Solo il cuore puro è capace di unirsi al Cuore divino ed avere conseguenze grandi.
Sant’Antonio dice: “Abbi Dio ogni giorno nel tuo cuore”. Egli chiede a Gesù: “Cosa posso darTi per averTi nel mio cuore?” Gesù gli risponde: “Dammi il tuo cuore e Mi avrai nel tuo cuore. Non mi interessano le tue parole. Le tue opere non mi servono. Le conosco tutte. Dammi solo il tuo cuore e avrai Me”.
Queste parole di sant’Antonio ci interessano proprio nella vita di oggi, perchè più volte siamo stati ingannati, abbiamo perso la fiducia. Siamo diventati troppo prudenti anche verso Dio. Noi crediamo che esiste, ma il nostro cuore vaga un pò di qua e un pò di là, in base a come ci torna utile. Stiamo vagando.
Diamo il nostro cuore a Dio. Avremo Dio e troveremo noi stessi.
Dare il cuore a Dio significa credere all’Amore, essere legati a Lui. Quando l’uomo crede con cuore a Dio e quando prega con il cuore, l’uomo non può essere senza cuore verso la propria famiglia, non può essere duro con i propri figli, verso gli anziani, verso i soli, verso il coniuge.
Se credi con il cuore senti le Parole di Gesù che dicono: “Amatevi gli uni gli altri come Io vi ho amati”. Quando l’uomo prega col cuore sente le Parole di Cristo: “Fai al tuo prossimo quello che vuoi che lui faccia a te”. Così non maltratterà il prossimo e non gli darà la paga ingiusta. Non accumulerà senza pensare alle persone che non riescono a vivere dall’oggi al domani.
Se amerà col cuore sentirà le parole: “Il tuo Dio ti ha dato una terra buona ricca di fiumi e acque. Ricca di farina, melograni, olive. Sarai sazio e benedirai il tuo Dio per questa terra”. Chi sente queste parole amerà la sua patria qualsiasi essa sia. Amerà ogni uomo e lotterà per lui e per il suo futuro.
Quando l’uomo prega e ama col cuore sentirà le parole di Cristo: “Vi do la Mia pace, vi do la Mia pace”. E le altre: “Beati i portatori di pace, perchè saranno chiamati figli di Dio”. Lui lotterà per la pace, la porterà e si sforzerà per riconciliarsi con chiunque.
Quando l’uomo crede e prega col cuore sentirà le Parole di Cristo: “Lasciate che i piccoli vengano a Me, perchè a loro appartiene il Regno di Dio”. Allora lotterà per i bambini prima e dopo la nascita e per la loro educazione cristiana.
Quando l’uomo prega e crede sentirà nel cuore le Parole di Dio: “Crescete e moltiplicatevi. Abitate la terra”. Le giovani coppie saranno pronte e responsabili per il futuro dell’umanità e del proprio popolo.
Quando un uomo prega e crede col cuore per lui sarà santo il Comandamento “non pronunciare il Nome di Dio invano”. Non solo non bestemmierà Dio, la Madonna e i santi, ma lotterà per il rispetto di essi.
Alla fine quando l’uomo crede e prega col cuore sentirà le Parole di Cristo: “Voi siete i Miei testimoni fino alla fine del mondo”. Non si vergognerà della propria fede da nessuna parte e davanti a nessuno. Con il proprio comportamento farà vedere agli altri dove trovare la pienezza di vita: nella Verità eterna, nella pietra solida su cui possiamo costruire.
Fratelli e sorelle, nelle difficoltà della vita per cui ci rivolgiamo a sant’Antonio non dimentichiamoci di pregare per la vita eterna.
Prendiamo nella nostra vita gli insegnamenti di sant’Antonio rappresentati nella simbologia citata: la Bibbia, Gesù Bambino, distribuire i pani ai bisognosi e cuore puro , perchè questo ci garantisce la vita eterna.
Amen.

 

Fonte: IdM (registrazione audio di Flavio Deagostini – trascrizione A cura di Andrea Bianco )

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