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Richiesta di preghiere

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Per la Richiesta di Preghiere è possibile da oggi utilizzare il MODULO che si trova qui a sinistra.

Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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lunedì 29 novembre 2010

Messaggio del 25 novembre 2010

"Cari figli, vi guardo e vedo nel vostro cuore la morte senza speranza, l'inquietudine e la fame. Non c'è preghiera nè fiducia in Dio perciò l'Altissimo mi permette di portarvi speranza e gioia. Apritevi. Aprite i vostri cuori alla misericordia di Dio e Lui vi darà tutto ciò di cui avete bisogno e riempirà i vostri cuori con la pace perché Lui è la pace e la vostra speranza.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata."

Commento al messaggio del 25 novembre di Padre Livio di Radio Maria
 
Dunque, cari amici, questo messaggio è diviso in due parti.
Come vedete la prima parte è quella del medico che mette in luce la gravità della malattia, una gravità che potremmo dire da “encefalogramma piatto”, perché la Madre dice: “nel vostro cuore c'è la morte senza speranza” quindi c'è l'inferno. Cos'è l'inferno? È la morte senza speranza. È una situazione esistenziale dove manca la fede, la carità, la preghiera, la fiducia in Dio. Siamo una terra arida e abbiamo “cuori induriti, cuori di pietra”; conosciamo molto bene questa denuncia che è presente nella Bibbia: “dei cuori induriti, dei cuori di pietra”, dalla genia dei ribelli.
Cari figli, vi guardo e vedo nel vostro cuore la morte senza speranza”; la morte senza speranza viene quando abbiamo lasciato morire la fede, morire la preghiera, morire la fiducia in Dio, morire la carità e quindi morire il soprannaturale. Questa situazione è una situazione infernale, l'inferno è una separazione da Dio che noi già anticipiamo in questa vita.
La Madonna ci vede in questa situazione infernale, di morte eterna già anticipata, ma, nel medesimo tempo, per fortuna, vede anche l'inquietudine, perché, finché siamo su questa terra, nel profondo dell'uomo c'è la fame di Dio, finché siamo su questa terra c'è nell'uomo il rimorso della coscienza. C'è comunque il desiderio di uscir fuori da una situazione infernale, il desiderio di riscatto, di liberazione, c'è nostalgia della Santità, della Verità, della Bellezza, della Pace.
Allora la Madonna fortunatamente vede in noi questa desolazione, ma nel medesimo tempo anche l'inquietudine e la fame. Cos'è l'inquietudine? L'inquietudine è perché quando si è lontani da Dio non si è contenti. La Madonna una volta ha detto: ”volete costruire un mondo senza Dio, per questo siete infelici!”. Il male fa male, la vita lontana da Dio è una vita senza il sole, un gelo infernale, una vita in cui non siamo contenti di noi stessi, anzi odiamo noi stessi, disprezziamo noi stessi e odiamo e disprezziamo gli altri.
La Madonna vede quest'inquietudine e in fondo vede questa fame, la fame di Dio, la fame di felicità, la fame di eternità, la fame di immortalità, la fame di santità, la fame di pulizia interiore. La Madonna dice anche perché c'è questa morte senza speranza, perché: “in noi è morta  la preghiera e la fiducia in Dio”.  E quindi già in questo modo la Madonna ci dà un rimedio, cioè, se noi siamo arrivati ad una morte senza speranza è perché in noi è morta la preghiera, la preghiera che ci avvicina a Dio, la preghiera che è come l'acqua di cui parla spesso la Regina della Pace, che bagna quel fiore, il fiore della preghiera, il fiore della fede e impedisce che muoia.
Senza la preghiera il fiore della fede muore, è come l'acqua che va data un po’ ogni giorno, ma se noi lasciamo morire la preghiera, il fiore della fede muore, appassisce e muore! Non c'è fiducia in Dio, non c'è fiducia nella Sua Misericordia, non c'è lo slancio dell'abbandono, non c'è l'inginocchiarsi davanti alla Croce per chiedere perdono dei propri peccati.
Di fronte a questa situazione di schiavitù delle tenebre, perché questa è una situazione di schiavitù delle tenebre in cui siamo soggiogati dal maligno, di fronte a questa situazione esistenziale di morte, della seconda morte di cui parla l'Apocalisse, Dio ha deciso di farci Misericordia, Dio ci ha inviato Lei, Maria, per portarci la speranza e la gioia. La speranza perché Dio ci può riscattare, ci può liberare, spezzare le catene della schiavitù del male e ci può ridare la gioia, che è la gioia di far del bene, la gioia della vicinanza con Dio. Dio è gioia, è una gioia che tutti quelli che si convertono sperimentano.
Dopo la descrizione micidiale con sei affermazioni cioè: “morte, senza speranza, inquietudine, fame, non c'è preghiera, non c'è fiducia”, sei espressioni che descrivono la nostra condizione esistenziale di desolazione, subito la Madonna, di fronte a questa situazione, ci porta la luce, ci porta la speranza dicendo - siete così ridotti, siete come quel viandante che il ladrone ha spogliato di tutto - e il buon Samaritano, che è Cristo, invia la Madre in questo nostro mondo: perciò l'Altissimo mi permette”, è la Madonna che chiede e Dio permette: Dio mi permette di portarvi speranza e gioia”. Cos'è questa speranza e questa gioia? E' Lei stessa Maria, fonte di speranza, fonte di gioia, perché Lei ci porta Gesù, che è la pace, che è la speranza e la gioia.
Quindi è questa la descrizione che ci dà la Madonna in cui noi siamo, cioè - guardate in che stato vi trovate, siete morti!  Ma guardate che nonostante siate in questo stato di morte e cioè di chiusura totale a Dio, Dio vi fa Misericordia, Mi invia a voi perché vi faccia risollevare -.
Adesso inizia la seconda parte del messaggio, quella che tocca a noi.
Cosa dobbiamo fare di fronte alla nostra situazione di desolazione, di fronte all'Amore di Dio che invia la Madre per aiutarci? Che cosa dobbiamo fare? “Apritevi” - apritevi, non voltate le spalle, non fate i sordi, non fate i ciechi, non fate i cani arrabbiati che abbaiano contro i testimoni di Dio, contro i Profeti - “Aprite i vostri cuori alla misericordia di Dio”, cioè - Dio vuole perdonarvi, ma apritevi al perdono, è il medico che vi porta la medicina, accoglietelo! - “Apritevi”. Non è che ci chiede chissà cosa: ci chiede di accettare di venire guariti, ci chiede di accettare la medicina della Misericordia: “Apritevi!”, - aprite i vostri cuori alla Misericordia di Dio – “e Lui vi darà tutto ciò di cui avete bisogno”. Di cosa abbiamo bisogno? Abbiamo bisogno del perdono dei peccati, della Grazia che santifica, abbiamo bisogno della purificazione del cuore, abbiamo bisogno della pace, abbiamo bisogno della gioia, della forza, abbiamo bisogno della luce: “Lui vi darà tutto ciò di cui avete bisogno”, perché Lui è la forza, Lui è la pace, Lui è l'amore: “e riempirà  i vostri cuori con la pace, perché Lui è la pace e la vostra speranza”.
Di fronte alle sei espressioni negative: ”morte, senza speranza, inquietudine, fame, non c'è  preghiera, non c'è fiducia” ci sono quelle positive:”la speranza, la gioia, la misericordia e per ben due volte c'è la parola pace.
Vorrei leggere questo messaggio nella prospettiva dell'Avvento, anche perché la Madonna è sempre molto attenta ai tempi liturgici e allora, cari amici, perché la prospettiva dell'Avvento? Perché descrive la situazione esistenziale come quella di Giovanni Battista che deve aprire le Vie del Signore, deve spianare le strade e deve preparare questa via e chiamare alla conversione.
La Madonna è questo Giovanni Battista nel tempo di Avvento che vuole spianare la strada di Dio perché possa arrivare ai nostri cuori, perché ci porti quello che è il dono del Natale, la pace; Gesù è la nostra pace. Per ben due volte c'è la parola pace in questo messaggio, perché Lui è la nostra pace, la nostra speranza, ci sono proprio queste endiadi, due volte la parola pace e due volte la parola speranza, che sono le tematiche tipiche dell'Avvento.
Quindi la Madonna ci invita in questo tempo d'Avvento ad aprire i cuori al Re della Pace, a Colui che ci dà tutto quello di cui abbiamo bisogno, perché Lui è la Pace, Lui è la Gioia, Lui è la Speranza!
Questo, cari amici, è il grande programma dell'Avvento che comunque vedete che è racchiuso in due parole: “apritevi, aprite i vostri cuori alla Misericordia di Dio”. Non riusciamo ad aprirli? Chiediamo la Grazia di aprirli! La Grazia che Dio ce li faccia aprire, ma, già il chiedere la Grazia che ce li faccia aprire, vuol dire che già abbiamo cominciato ad aprirli!
Coraggio, cari amici, non c'è bisogno di spendere tante parole e su questo messaggio meraviglioso con programma straordinario nel cammino di Avvento, c'è solo da prendere una decisione.
Magari in questo periodo di Avvento, prendiamo la decisione di pregare di più, di pregare in famiglia, di confessarci se non siamo ancora in Grazia di Dio, e di fare un cammino di raccoglimento, di fiducia in Dio, di affido alla Sua Misericordia, e contemplare l'infinita Misericordia di Dio che si esprime in questo Bambino che viene così inerme, così piccolo, così disponibile per noi.
Insomma tutto è racchiuso nell'espressione: “Apriamo il cuore a Dio”, poi, se cominciamo a pregare e ad affidarci, piano piano capiremo la straordinaria ricchezza di questa espressione: “Apritevi. Aprite i vostri cuori alla Misericordia di Dio”.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata".
Siamo grati alla Madre per la Sua presenza, perché ci indica la malattia senza mai negarci la medicina, senza toglierci mai la speranza, perché ci indica la via della gioia e della pace!
                                                  
Fonte: Trascrizione dall’originale audio ricavata dal sito: www.medjugorjeliguria.it

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