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Richiesta di preghiere

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Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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domenica 6 novembre 2011

Maria e le anime del Purgatorio ? Cos'è il Purgatorio ?

 

Nella nostra santa religione il Purgatorio tiene un gran posto, formando una delle parti principali dell'opera di Gesù Cristo ed entrando in un modo essenziale nella economia della salute degli uomini.
La Santa Chiesa, presa nella sua totalità, si compone di tre parti: la Chiesa militante, la Chiesa trionfante e la Chiesa purgante, ossia il Purgatorio. Questa triplice Chiesa forma il corpo mistico di Gesù Cristo e le anime del Purgatorio sono sue membra, come lo sono i fedeli nella terra e gli eletti nel Cielo. Le tre Chiese sorelle hanno tra loro incessanti relazioni, una continua comunicazione chiamata la comunione dei Santi. Altro oggetto non hanno queste relazioni che di condurre le anime alla gloria: le tre Chiese vicendevolmente si aiutano a popolare il Cielo che è la città permanente, la gloriosa Gerusalemme...
La parola purgatorio ora si prende per un luogo, ora per uno stato intermedio fra l'inferno ed il cielo. Esso è propriamente la situazione delle anime che nel momento della morte si trovano in stato di grazia, ma non hanno pienamente espiato i loro falli, né raggiunto il grado di purezza necessario per godere della vista di Dio. Dunque il Purgatorio è uno stato passeggero che va a terminare nella vita beata.
Ora la Chiesa in questa parte propone due verità, nettamente definite come dogma di fede: prima, che vi è un Purgatorio; seconda, che le anime che sono nel Purgatorio possono essere aiutate dai suffragi dei fedeli, soprattutto col santo sacrificio della Messa.

Padre F. S. SCHOUPPE d. C. d. G.  - Il Dogma del Purgatorio

 

Io affermo ciò : supponendo, straordinariamente, che un uomo macchiato dal peccato sia ammesso nel regno dei cieli, non potrebbe essere felice ; così come sarebbe atto di crudeltà permettergli di entrarvi.
Vagherebbe pensieroso, triste e solitario attraverso le corti celesti, cercando ma senza trovare nessuno che gli somigli ; vedrebbe, al contrario, le tracce della santità di Dio e queste tracce lo farebbero tremare di spavento. Si sentirebbe sempre sotto la Sua presenza e sotto il Suo sguardo. Vorrebbe dirigere i propri pensieri verso altre direzioni, come avrebbe fatto sulla terra, quando la sua coscienza lo rimproverava, ma ora non può più rimproverarlo. Si renderebbe conto che l'occhio di Dio non si ferma mai ed è posato incessantemente su di lui ; e questo occhio della santità, che è la felicità e la vita delle creature sante, gli sembrerebbe un occhio di collera e di castigo.
Dio non potrebbe mutare la propria natura. Lui è sempre Santo. E poiché è santo, nessuna anima peccatrice potrebbe essere felice nel cielo.

Cardinale Newman - Sermoni parrocchiali

 

Non credo esista felicità paragonabile a quella di un'anima del purgatorio, tranne quella dei santi del paradiso. E ogni giorno questa gioia aumenta per influsso di Dio nelle anime e tende ad aumentare, perché ogni giorno consuma ciò che impedisce tale influsso.
La ruggine del peccato è l'impedimento; il fuoco consuma la ruggine e così l'anima si apre sempre di più all'influsso di Dio.
Se un oggetto coperto, stando al sole, non può corrispondere al riverbero del sole - non per difetto del sole, che continuamente splende, ma per ciò che lo copre - quando la copertura, si consumerà esso si dischiuderà al sole e corrisponderà al suo riverbero nella misura in cui si sarà consumato ciò che lo copriva.
Lo stesso accade per la ruggine del peccato, copertura delle anime nel purgatorio: essa si consuma via via per il fuoco e, nella misura in cui si consuma, corrisponde al suo vero sole, Dio. Tanto cresce la gioia, quanto viene meno la ruggine e l'anima si apre all'influsso: mentre una cresce, l'altra si ridu­ce, sino a quando non sia giunto al termine (il tempo dell'espiazione). La pena non diminuisce, dimi­nuisce il tempo in cui restare in essa.
Per ciò che concerne la loro volontà (le anime) non possono mai dire che quelle siano pene; gioiscono della disposizione divina, con la quale è uni­ta la loro volontà nella pura carità. Ma, contraria­mente alla gioia della volontà in tale modo unita, subiscono una pena così atroce, che lingua non può parlarne, né intelletto può capirne una minima scin­tilla, se Dio non glielo mostrasse per grazia speciale. Dio mi ha mostrato questa scintilla per sua gra­zia, ma non mi è possibile esprimerla a parole. Quella vista, che il Signore mi mostrò, non lasciò mai più la mia mente. Dirò di ciò che mi successe quel che riuscirò a esprimere e intenderà chi il Signore vorrà che intenda.
Il fondamento di tutte le pene è il peccato, originale o attuale.
Dio ha creato l'anima pura e semplice, pulita da ogni macchia di peccato, dotata di istinto beatifico verso di Lui; da quest'ultimo l'allontana il peccato originale. Il peccato attuale poi, si aggiunge ad esso e allontana di più l'anima da Dio e, a mano a mano che si scosta, l'anima diventa maligna, perché non è corrisposta da Dio.
Tutte le forme di bontà esistenti, vengono per divina partecipazione, che nelle creature irrazionali corrisponde come vuole e come ha disposto e non viene mai meno a esse. Verso l'anima poi, Dio cor­risponde in maggiore o minore misura a seconda del suo stato di purificazione dal peccato.
Quando l'anima si avvicina alla sua prima creazione pura e netta trova in sé un istinto beatifico che cresce con tale impeto e furore di fuoco di carità - il quale l'attira al suo fine ultimo - da dive­nirle insopportabile l'impedimento. A mano a ma­no che vede farsi vicino il suo fine ultimo, la pena diventa per lei più grande e atroce.
Le anime che sono nel purgatorio non possiedono peccato né esiste impedimento fra loro e Dio, ad eccezione di quella pena che le ha costrette e a cau­sa della quale l'istinto non ha potuto raggiungere la sua perfezione (nel fine ultimo che è Dio).

Santa Caterina da Genova - Trattato del Purgatorio

 

"Il Purgatorio è un felice stato, più desiderabile che temibile, poiché le fiamme in esso esistenti sono fiamme d'amore". Possiamo pensare al purgatorio più come luogo di consolazione, che di apprensione. La maggioranza di coloro che temono tanto il purgatorio, pensano più al loro interesse che agli interessi della gloria di Dio ; questa idea viene soprattutto da coloro che considerano unicamente le pene di questo luogo, senza considerare allo stesso tempo la felicità e la pace che Dio vi fa assaporare alle anime.
È vero che i tormenti sono così grandi da non poter essere comparati agli estremi dolori di questa vita ; ma anche le soddisfazioni interiori sono tali da non poter essere eguagliate né dalla prosperità né dal soddisfacimento terreno.

San Francesco di Sales

 

Il Corpo mistico di Gesù è in Maria: «Dilectus meus mihi» - ossia la Chiesa militante, trionfante, e purgante, o meglio ancora Gesù combattente sulla terra contro l'inferno, Gesù trionfante in cielo, Gesù sofferente nelle sue membra in purgatorio è in Lei, perché quando Egli si è donato alla Madre sua divina, Le ha donato pure tutte queste cose.
Maria appartiene alla Chiesa militante, trionfante, purgante: «Ego Dilecto meo»: Gesù l'ha donata alla Chiesa militante per essere il generale dell'esercito; alla Chiesa trionfante, come splendente sole che rallegra il cuore dei cittadini del cielo e lo riempie di gioia; alla purgante come Madre di misericordia e consolatrice degli afflitti. Ella stessa confidò a S. Brigida che ogni pena nel purgatorio è resa sopportabile per la sua interposizione.

Saint Jean Eudes - Il Cuore ammirabile della Santissima Madre di Dio

Fonte: Un Minuto con Maria

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