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Richiesta di preghiere

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Per la Richiesta di Preghiere è possibile da oggi utilizzare il MODULO che si trova qui a sinistra.

Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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lunedì 30 aprile 2012

Commento di Padre Livio al messaggio del 25 aprile 2012

"Cari figli! Anche oggi vi invito alla preghiera e ad aprire il vostro cuore verso Dio, figlioli, come un fiore verso il calore del sole. Io sono con voi e intercedo per tutti voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”

 

 

 

 

Commento al messaggio del 25 aprile di Padre Livio di Radio Maria

Non c’è dubbio che nella sua brevità questo messaggio della Regina della Pace è assolutamente forte, chiaro, un invito preciso a rinnovare la nostra preghiera e questo la Madonna lo fa all’inizio del mese di Maggio che è il mese del Santo Rosario insieme al mese di Ottobre.

Il mese di Maggio è un mese Mariano per eccellenza nella tradizione della Chiesa e anche un mese che è stato illuminato da straordinarie apparizioni della Madonna, in particolare quella di Fatima il 13 Maggio 1917. Sappiamo quanto sia importante Fatima nel suo collegamento con Medjugorje.

Il 13 maggio 1944 la Madonna è apparsa a Ghiaie di Bonate Questa apparizione è stata molto contrastata, ma rimane il suo grande significato perché la Madonna era venuta a preannunciare e soprattutto a contrastare la grande crisi della famiglia.

Il mese di Maggio dunque è il mese in cui la parola preghiera assume un contorno ben preciso che è quello del Santo Rosario. Non c’è dubbio che l’invito della Madonna a pregare riguarda soprattutto questa straordinaria preghiera mariana, che è stata arricchita da Giovanni Paolo II con i Misteri della Luce.

Attraverso questa preghiera entriamo in comunione con Maria, con Gesù e con Dio e ci aiuta ad aprirci a Dio come un fiore che si apre al sole. Il Santo Rosario è nel medesimo tempo una preghiera personale e, come ha detto Marija Pavlovic, è molto utile per riempire gli spazi della famiglia, una donna che fa i mestieri di casa può recitare il Santo Rosario, siamo in macchina e possiamo recitare il Santo Rosario, e anche dedicare la preghiera del Santo Rosario a momenti di grande raccoglimento in modo tale che sia veramente una comunione con Dio.

Preghiera personale e preghiera familiare.

Quante volte la Madonna ha raccomandato il Rosario in famiglia, preceduto da una lettura della Sacra Scrittura e comunque gli stessi misteri del Rosario sono un riferimento chiaro ai Vangeli, in modo tale che i genitori preghino con i figli e i figli preghino con i genitori, e anche se i bambini non riescono a recitare tutto il Rosario, possono però stare in quel momento in famiglia, vicino ai loro genitori che pregano, e magari dire anche loro qualche Ave Maria. Il Rosario è anche una preghiera comunitaria, in quanto può essere recitata dai gruppi di preghiera, dalle comunità.

Sarebbe molto bello che in questo mese di Maggio nelle nostre parrocchie ci fosse la recita comunitaria del Santo Rosario, magari come fanno lodevolmente alcuni parroci che radunano le persone di un quartiere, i gruppi di famiglie, per recitare una sera qua una sera là, dalle famiglie e dalle edicole il Santo Rosario.

La Madonna ha una bellissima immagine per indicare la preghiera, la indica oggi con un’immagine straordinaria che è anche intonata alla primavera. Noi nella preghiera dobbiamo aprirci a Dio, aprire il cuore a Dio così come un fiore si apre al calore del sole. Noi vediamo come i fiori si spalancano e dirigono il loro sguardo, il loro sorriso, verso il sole e, a seconda di come gira, lo seguono e dal sole ricevono luce, ricevono forza, ricevono vita, ricevono calore.

La Madonna ha detto che la nostra vita cristiana, la nostra fede è come un fiore che se noi bagniamo ogni giorno con l’acqua della preghiera diventa un bellissimo fiore, ma se non la bagniamo con l’acqua della preghiera inevitabilmente secca e muore. Immaginate la nostra giornata, anzi la nostra vita: cosa sarebbe la

nostra vita sulla terra se non ci fosse il sole? Sarebbe una lunga, nera e gelida notte invernale senza vita, triste, e se non ci fosse anche la speranza dell’alba sarebbe disperata. Questa è la vita umana senza il sole che risplende su di essa.

Perciò nella preghiera noi dobbiamo aprirci al sole divino, aprire il cuore, spalancare l’anima al sole divino. Questo sole divino ci illumina, cioè fuga le nebbie dei nostri pensieri, delle nostre ossessioni, dei nostri dubbi, delle nostre angosce.

Il Vangelo dice che dalla preghiera Gesù usciva trasfigurato, la stessa trasfigurazione descritta da San Luca come un’esperienza di preghiera di Gesù: mentre pregava si è trasfigurato. Nella preghiera noi dobbiamo lasciarci inondare dalla luce di Dio che fuga le nebbie, che fuga le ossessioni, che disperde le nuvole, che infonde la serenità luminosa della sapienza, la comprensione delle cose nella loro giusta luce, viste nella luce di Dio, con l’occhio di Dio, con la misericordia di Dio e quindi, aprendoci nella preghiera, capiamo le cose, e anche tante cose che noi riteniamo che siano gravi o insolubili, vediamo che nella preghiera trovano la soluzione, soprattutto nella preghiera trovano la loro vera dimensione che molte volte non è così grave o così pesante come pensiamo.

Lasciamoci avvolgere dalla luce di Dio nella preghiera, nella preghiera Dio ci riscalda, siamo molte volte aridi, arrabbiati, nervosi, duri, pieni di rabbia, pieni di reazioni, perché il mondo è cattivo, perché c’è il male, perché ci hanno trattato male, perché le cose vanno male; tutto questo rende il cuore indurito, ci rende cattivi. Lasciamo che nella preghiera la luce di Dio, il sole di Dio ci riscaldi, sciolga il ghiaccio, le asperità, le durezze, e scenda nel cuore la Divina Misericordia per cui il nostro cuore diventi misericordioso, diventi un cuore con più calore, con più amore.

Questo è il miracolo che avviene nella preghiera, come il sole rafforza il fiore che cresce, così nella preghiera noi ci sentiamo più forti, cresciamo, ci sentiamo più motivati nei combattimenti spirituali, più motivati nel compimento del dovere, più motivati nell’affrontare i problemi, più forti nel combattere contro l’avversario, nel resistere alle tentazioni.

La preghiera è una forza incredibile, è la forza di Dio che viene trasmessa a noi, e poi, la preghiera è pace. Se ogni volta che noi siamo inquieti entriamo nella preghiera, a contatto con Dio noi riceviamo la Sua pace, la Sua misericordia, il Suo perdono, la Sua comprensione, la Sua pazienza nei nostri confronti, la Sua carezza e usciamo dalla preghiera rappacificati. Se entriamo nella preghiera nervosi e non usciamo in pace vuol dire che non abbiamo pregato.

Ecco dunque cosa vuol dire pregare, cioè aprire il cuore verso Dio così come “un fiore verso il calore del sole”. Vuol dire ricevere la luce di Dio, la forza di Dio, il calore di Dio, la pace di Dio.

Fonte: “Trascrizione dall’originale audio ricavata dal sito:www.medjugorjeliguria.it

Vi invito ad innamorarvi del Santissimo Sacramento dell'altare

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Messaggio del 25 settembre 1995

"Cari figli! Oggi v'invito ad innamorarvi del Santissimo Sacramento dell'altare. Adoratelo, figlioli, nelle vostre parrocchie e così sarete uniti con tutto il mondo. Gesù vi diventerà amico e non parlerete di lui come di qualcuno che appena conoscete. L'unità con Lui sarà per voi gioia e diventerete testimoni dell'amore di Gesù, che ha per ogni creatura. Figlioli quando adorate Gesù siete vicini anche a me. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!"

QUANDO SI ADORA?

In ogni momento del giorno, o della notte; nella gioia più profonda, o nel dolore più acuto. Con la pace nel cuore, o nel colmo dell’angoscia. All’inizio della vita, o alla fine. Quando si hanno energie e quando non ce la facciamo più; in piena salute, o nella malattia. Quando il nostro spirito trabocca d’amore, o nel colmo dell’aridità. Prima di decisioni importanti, o per ringraziare Dio di averle prese. Quando siamo forti, o quando siamo deboli. Nella fedeltà, o nel peccato. “Pregate inoltre incessantemente, con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito, vigilando a questo scopo con ogni perseveranza e pregando per tutti”… Ef 6:18


10 RAGIONI PER ADORARE

· Perché solo Dio è degno di ricevere tutta la nostra lode e la nostra adorazione per sempre.

· Per dire grazie a Dio per tutto ciò che ci ha donato da prima che esistessimo.

· Per entrare nel segreto dell’amore di Dio, che ci si svela quando siamo davanti a lui.

· Per intercedere per tutta l’umanità.

· Per trovare riposo e lasciarci ristorare da Dio.

· Per chiedere perdono per i nostri peccati e per quelli del mondo intero.

· Per pregare per la pace e la giustizia nel mondo e l’unità tra tutti i Cristiani.

· Per chiedere il dono dello Spirito Santo per annunciare il Vangelo in tutte le nazioni.

· Per pregare per i nostri nemici e per avere la forza di perdonarli.

· Per guarire da ogni nostra malattia, fisica e spirituale e avere la forza per resistere al male.

Messaggio del 15 marzo 1984

"Anche questa sera, cari figli, vi sono particolarmente riconoscente per essere venuti qui. Adorate senza interruzione il Santissimo Sacramento dell'altare. Io sono sempre presente quando i fedeli sono in adorazione. In quel momento si ottengono grazie particolari."

PERCHÉ ADORAZIONE PERPETUA?

In cielo le schiere degli Angeli e dei Santi, uniti in eterna esultanza cantano ad una sola voce la santità di Dio e Gli prestano servizio giorno e notte. Pertanto l’Adorazione in Cielo è Perpetua e quindi, se vogliamo entrare nella dimensione dell’Eternità e sperimentare già da ora il nostro destino finale, le nostre comunità cristiane devono diventare vere scuole di preghiera  e permettere ai fedeli di vivere questa, che è la dimensione più vera dell’esistere.

Per quale motivo infatti le chiese dovrebbero essere chiuse: forse che il nostro Dio si riposa? Ci sono forse momenti in cui nessuno ha bisogno dell’aiuto e del conforto di Dio? Ci sono forse tempi in cui il male cessa di operare? Ci sono forse momenti in cui nessuno lavora? Ormai la nostra vita ha sempre di più ritmi incessanti di azione, di giorno e di notte, similmente bisogna che ci siano spazi di altrettanto incessante preghiera. Basta solo organizzarsi e riprendere possesso di quegli spazi, che altrimenti vengono immancabilmente conquistati dal male!

Fonde: IdM

sabato 28 aprile 2012

Osimo, grande festa della fede al Palabaldinelli con i fedeli della Madonna di Medjugorje


Una grande festa delle fede, quella che si è celebrata oggi al Palabaldinelli di Osimo. Un ricco programma di preghiera che si è articolato dalle 9 alle 20 per i quasi 5000 fedeli accorsi al raduno annuale della comunità ‘Regina della Pace’ ispirata dalla Madonna di Medjugorje. La manifestazione è tornata nel palas osimano di Villa dopo la parentesi anconetana dell’anno scorso al Palarossini. La mattinata è partita con la recitazione del Rosario meditato da padre Ljubo Kurtovic e l’adorazione eucaristica. Alle 10.30 è stata raccontata la testimonianza di Madre Rosaria dei Figli del Divino Amore e alle 11.15 il palas già pieno ha ascoltato la catechesi di padre Ljubo.
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A mezzogiorno l’Angelus. Il clou del meeting religioso come sempre organizzato egregiamente da Alberto Ronconi e Adalgisa è arrivato nel pomeriggio. Si è ripartiti con il saluto del sindaco di Osimo Stefano Simoncini e alle 14.15 con la coroncina alla Divina Misericordia. Alle 15 si è avvicinato al microfono il professore Alessandro Fo per raccontare la sua esperienza. E dopo la catechesi di padre Ljubo, alle 17 è arrivato il momento più atteso con la testimonianza di Mirjana Dragicevic, una dei sei veggenti che il 25 giugno 1981 vide e parlò con la Vergine.
Parcheggio del palas stracolmo di bus provenienti da diverse regione del Centro Italia e strade limitrofe con auto posteggiate ai margini. Un’immagine capace di fornire l’esatta dimensione e portata dell’evento.
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Fonte Cronache Anconetane

venerdì 27 aprile 2012

Commento di P. Livio al Messaggio del 25 aprile 2012

 


Commento di P. Livio al Messaggio da Medjugorje del 25 aprile 2012


Fonte: Radio Maria

La veggente di Medjugorje Marija Pavlovic Lunetti, comunica a Radio Maria il Messaggio che ha ricevuto dalla Madonna il 25 Aprile 2012

 


La veggente di Medjugorje Marija Pavlovic Lunetti, comunica a Radio Maria il Messaggio che ha ricevuto dalla Madonna il 25 Aprile 2012


Fonte: Radio Maria

Titulus crucis

 

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Il cartiglio apposto sulla croce riportava il motivo della condanna a morte comminatagli da Pilato durante il processo, riferita alla pretesa regalità di Gesù (Mt 27,11-14; Mc 15,2-5; Lc 23,2-5; Gv 18,28-38) e corrispondente al reato di lesa maestà verso l'imperatore romano. Giovanni aggiunge che il motivo della condanna era scritto in ebraico, latino e greco (Gv 19,20). Giovanni narra anche che i capi dei Giudei, al leggere il cartiglio, chiesero a Ponzio Pilato la correzione dello stesso, dal momento che, secondo loro, Gesù non era il re dei giudei, ma che si era proclamato tale. La lapidaria risposta di Pilato fu negativa ed è diventata proverbiale: "Ciò che ho scritto ho scritto" (Gv 19,21-22).

Il testo del titolo come riportato dai quattro vangeli appare discordante nelle parole, sebbene il concetto sia il medesimo.

Vangeli Greco Traduzione
Mc 15,26 ὁ βασιλεὺς τῶν Ἰουδαίων Il re dei Giudei
Lc 23,38 ὁ βασιλεὺς τῶν Ἰουδαίων οὗτος Il re dei Giudei questo (è)
Mt 27,37 οὗτός ἐστιν Ἰησοῦς ὁ βασιλεὺς τῶν Ἰουδαίων Questo è Gesù il re dei Giudei
Gv 19,19-20 Ἰησοῦς ὁ Ναζωραῖος ὁ βασιλεὺς τῶν Ἰουδαίων Gesù il Nazareno, il re dei Giudei

La traduzione artistica cristiana ha adottato la versione di Giovanni, sulla base del presupposto che questo evangelista era l'unico presente alla crocifissione (Gv 19,26-27) e poteva parlare con cognizione di causa.

Un erudito ebreo, Schalom Ben-Chorin, ha avanzato l'ipotesi che la scritta ebraica fosse simile a quella riportata da Giovanni: "Yeshua Hanozri W(u)melech Hajehudim", cioè letteralmente: "Gesù il Nazareno e Re dei Giudei". In tal caso le iniziali delle quattro parole corrisponderebbero esattamente con il tetragramma biblico, il nome impronunciabile di YHWH, motivando con maggior forza le proteste degli ebrei.

Il titulus crucis conservato nella Basilica di Santa Croce in Gerusalemme a Roma.

La conservazione come reliquia del "titolo" apposto sulla croce è testimoniata per la prima volta nel IV-V secolo dall'"itinerario" di Egeria, che racconta il proprio pellegrinaggio a Gerusalemme nell'anno 383. Successivamente il titulus fu descritto nel 570 da Antonino di Piacenza, un pellegrino che vide le reliquie della Passione a Gerusalemme. Egli riporta la seguente iscrizione: «Hic est rex Iudaeorum», cioè il testo di Matteo[4].

Una tavola di legno, che la tradizione cattolica ritiene essere parte del titulus, ma che è stata datata al X-XII secolo, è conservata a Roma, nella basilica di Santa Croce in Gerusalemme, insieme a un presunto chiodo della Passione e a frammenti della Vera Croce. Tutti questi oggetti, secondo la tradizione, furono rinvenuti da Elena, madre dell'imperatore romano Costantino I, che nel IV secolo visitò Gerusalemme e fece scavare l'area del Golgota.

Si apre perciò la questione se è verosimile che il cartiglio della croce sia stato conservato e se la reliquia romana possa essere l'originale o almeno una copia fedele.

Alla prima questione ha cercato di rispondere nella sua tesi di dottorato e in una pubblicazione di poco antecedente Maria-Luisa Rigato, una teologa attiva alla Pontificia Università Gregoriana, supponendo che il cartiglio sia stato staccato dalla croce e deposto inizialmente nella tomba assieme al corpo di Gesù. La sepoltura, infatti, caratterizzata secondo i Vangeli dall'utilizzo di una tomba di ampie dimensioni, dal trattamento della salma con unguenti preziosi e dall'avvolgimento in un sudario, avrebbe secondo la Rigato tutte la caratteristiche di una sepoltura regale. L'aggiunta del cartiglio, il cui testo appariva ai seguaci di Gesù inconsapevolmente profetico della regalità di Gesù, sembrerebbe ben accordarsi con le intenzioni di Giuseppe d'Arimatea e di Nicodemo.

Il titulus di Santa Croce reca effettivamente una parte dell'iscrizione nelle tre lingue. Anche i testi in latino e greco sono scritti, da destra a sinistra, come l'ebraico; inoltre nel testo latino è scritto «Nazarinus» anziché «Nazarenus». Il testo, poi, non sembra corrispondere esattamente a nessuno di quelli dei quattro vangeli. Queste anomalie sono considerate da alcuni indizi di autenticità, in base al ragionamento che difficilmente un falsario le avrebbe introdotte.

Le fotografie dell'iscrizione sono state esaminate da diversi paleografi (contattati indipendentemente dai tre ricercatori sopra citati). In particolare le lettere sono risultate perfettamente compatibili con quelle del primo secolo, confermando, quindi, la possibilità che la reliquia sia l'originale o almeno una copia fedele dell'originale. Maria Luisa Rigato –autorevole studiosa -ne deduce: Ritengo in base a tutti gli elementi raccolti che il Testo dell'iscrizione sulla Tavoletta-reliquia corrisponda al Titolo originale di Pilato.

Resta infine il problema se la reliquia possa essere l'originale del Calvario. Per chiarire la questione la Santa Sede ha autorizzato il prelievo di campioni del legno che sono stati datati utilizzando il Metodo del carbonio-14. I risultati, pubblicati nel 2002, hanno determinato che il legno risale all'intervallo tra gli anni 980 e 1150.

 

Fonte Wikipedia

giovedì 26 aprile 2012

La preghiera del cuore

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Messaggio del 10 novembre 1984 (Messaggio dato al gruppo di preghiera)
Quando pregate, raccoglietevi, cercate di rimanere immobili, nella pace. Chiudete gli occhi oppure guardate la croce o un’immagine sacra. Durante la preghiera non gridate, piuttosto pregate con voce bassa, in modo che lo spirito sia più forte della vostra voce. Anche il canto è preghiera, ma cantare semplicemente non basta: occorre mettere tutto il cuore in ogni canto. Le vostre tensioni mettetele coscientemente nelle mani di Dio. Nulla deve disturbarvi. Anche le preoccupazioni e le distrazioni offritele a Gesù e non nascondete niente davanti a lui. Questa è la vera preghiera del cuore!

Che cos’è l’adorazione


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È l’atto più alto di una creatura umana nei confronti del suo Creatore, mettersi ai suoi piedi in atteggiamento di filiale ascolto e di lode, reverenza e accoglienza di tutto quanto proviene da Lui, nella consapevolezza che solo Lui basta e solo Lui conta. Chi adora pone al centro della sua attenzione e del suo cuore il Dio altissimo e creatore e Salvatore di tutto l’universo. L’adorazione Eucaristica è un tempo trascorso in preghiera davanti al Sacramento dell’Eucaristia esposto solennemente. Si può pregare in vari modi, ma il modo migliore è una preghiera di silenziosa meditazione, sul mistero dell’Amore con cui Gesù ci ha amato, tanto da dare la sua vita ed il suo Sangue per noi. Adorare è lasciarsi amare da Dio per imparare ad amare gli altri… Adorare è entrare nell’esperienza del Paradiso, per essere più concreti nella storia. “Gesù se ne andò sulla montagna a pregare e passò la notte in orazione. Quando fu giorno chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici”. Lc 6:12-13

Messaggio del 25 settembre 1995
"Cari figli! Oggi v'invito ad innamorarvi del Santissimo Sacramento dell'altare. Adoratelo, figlioli, nelle vostre parrocchie e così sarete uniti con tutto il mondo. Gesù vi diventerà amico e non parlerete di lui come di qualcuno che appena conoscete. L'unità con Lui sarà per voi gioia e diventerete testimoni dell'amore di Gesù, che ha per ogni creatura. Figlioli quando adorate Gesù siete vicini anche a me. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!"

Fonte: IdM

Poichè sei l'eccelso Signor - Salmo 96(97)

 
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Adoriamo te
innalziamo te,
esaltiamo te,
o Signor
Poiché sei l'eccelso Signor
su tutta la terra tu sei innalzato
al di sopra di ogni Dio.  

      
Adoriamo te 
       innalziamo te, 
       esaltiamo te, 
       o Signor

Poiché sei l'eccelso Signor
su tutta la terra tu sei innalzato
al di sopra di ogni Dio.

Adoriamo te
innalziamo te,
esaltiamo te,
o Signor

I cristiani nel mondo

14 SULLY SERMON PARABOLE DU SEMEUR1

I cristiani non si differenziano dal resto degli uomini né per territorio, né per lingua, né per consuetudini di vita. Infatti non abitano città particolari, né usano di un qualche strano linguaggio, né conducono uno speciale genere di vita. La loro dottrina non è stata inventata per riflessione e indagine di uomini amanti delle novità, né essi si appoggiano, come taluni, sopra un sistema filosofico umano. 
Abitano in città sia greche che barbare, come capita, e pur seguendo nel vestito, nel vitto e nel resto della vita le usanze del luogo, si propongono una forma di vita meravigliosa e, per ammissione di tutti, incredibile. Abitano ciascuno la loro patria, ma come forestieri; partecipano a tutte le attività di buoni cittadini e accettano tutti gli oneri come ospiti di passaggio. Ogni terra straniera è patria per loro, mentre ogni patria è per essi terra straniera. Come tutti gli altri si sposano e hanno figli, ma non espongono i loro bambini. Hanno in comune la mensa, ma non il talamo.
Vivono nella carne, ma non secondo la carne. Trascorrono la loro vita sulla terra, ma la loro cittadinanza è quella del cielo. Obbediscono alle leggi stabilite, ma, con il loro modo di vivere, sono superiori alle leggi.
Amano tutti e da tutti sono perseguitati. Sono sconosciuti eppure condannati. Sono mandati a morte, ma con questo ricevono la vita. Sono poveri, ma arricchiscono molti. Mancano di ogni cosa, ma trovano tutto in sovrabbondanza. Sono disprezzati, ma nel disprezzo trovano la loro gloria. Sono colpiti nella fama e intanto si rende testimonianza alla loro giustizia.
Sono ingiuriati e benedicono, sono trattati ignominiosamente e ricambiano con l'onore. Pur facendo il bene, sono puniti come malfattori; e quando sono puniti si rallegrano, quasi si desse loro la vita. I giudei fanno loro guerra, come a gente straniera, e i pagani li perseguitano. Ma quanti li odiano non sanno dire il motivo della loro inimicizia. 
In una parola i cristiani sono nel mondo quello che è l'anima nel corpo. L'anima si trova in tutte le membra del corpo e anche i cristiani sono sparsi nelle città del mondo. L'anima abita nel corpo, ma non proviene dal corpo. Anche i cristiani abitano in questo mondo, ma non sono del mondo. L'anima invisibile è racchiusa in un corpo visibile, anche i cristiani si vedono abitare nel mondo, ma il loro vero culto a Dio rimane invisibile.
La carne, pur non avendo ricevuto ingiustizia alcuna, si accanisce con odio e muove guerra all'anima, perché questa le impedisce di godere dei piaceri sensuali; così anche il mondo odia i cristiani pur non avendo ricevuto ingiuria alcuna, solo perché questi si oppongono al male.
Sebbene ne sia odiata, l'anima ama la carne e le sue membra, così anche i cristiani amano coloro che li odiano. L'anima è rinchiusa nel corpo, ma essa a sua volta sorregge il corpo. Anche i cristiani sono trattenuti nel mondo come in una prigione, ma sono essi che sorreggono il mondo. L'anima immortale abita in una tenda mortale, così anche i cristiani sono come dei pellegrini in viaggio tra cose corruttibili, ma aspettano l'incorruttibilità celeste.
L'anima, maltrattata nei cibi e nelle bevande, diventa migliore. Così anche i cristiani, esposti ai supplizi, crescono di numero ogni giorno. Dio li ha messi in un posto così nobile, che non è loro lecito abbandonare.

 

Dalla «Lettera a Diogneto» (Capp. 5-6)

mercoledì 25 aprile 2012

Messaggio del 25 aprile 2012

"Cari figli! Anche oggi vi invito alla preghiera e ad aprire il vostro cuore verso Dio, figlioli, come un fiore verso il calore del sole. Io sono con voi e intercedo per tutti voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”

 

 

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lunedì 23 aprile 2012

Maria è una donna che ama

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Maria è una donna che ama. Come potrebbe essere diversamente? In quanto credente che nella fede pensa con i pensieri di Dio e vuole con la volontà di Dio, ella non può essere che una donna che ama. Noi lo intuiamo nei gesti silenziosi, di cui ci riferiscono i racconti evangelici dell'infanzia. Lo vediamo nella delicatezza, con la quale a Cana percepisce la necessità in cui versano gli sposi e la presenta a Gesù. Lo vediamo nell'umiltà con cui accetta di essere trascurata nel periodo della vita pubblica di Gesù, sapendo che il Figlio deve fondare una nuova famiglia e che l'ora della Madre arriverà soltanto nel momento della croce, che sarà la vera ora di Gesù (cfr Gv 2, 4; 13, 1). Allora, quando i discepoli saranno fuggiti, lei resterà sotto la croce (cfr Gv 19, 25-27); più tardi, nell'ora di Pentecoste, saranno loro a stringersi intorno a lei nell'attesa dello Spirito Santo (cfr At 1, 14).


 Benedetto XVI
« Deus Caritas Est » n°41

domenica 22 aprile 2012

La celebrazione dell’Eucaristia

 

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Dalla «Prima Apologia a favore dei cristiani» di san Giustino, martire

(Cap. 66-67; PG 6, 427-431)

La celebrazione dell’Eucaristia

        A nessun altro è lecito partecipare all’Eucaristia, se non a colui che crede essere vere le cose che insegniamo, e che sia stato purificato da quel lavacro istituito per la remissione dei peccati e la rigenerazione, e poi viva così come Cristo ha insegnato.

        Noi infatti crediamo che Gesù Cristo, nostro Salvatore, si è fatto uomo per l’intervento del Verbo di Dio. Si è fatto uomo di carne e sangue per la nostra salvezza. Così crediamo pure che quel cibo sul quale sono state rese grazie con le stesse parole pronunciate da lui, quel cibo che, trasformato, alimenta i nostri corpi e il nostro sangue, è la carne e il sangue di Gesù fatto uomo.

        Gli apostoli nelle memorie da loro lasciate e chiamate vangeli, ci hanno tramandato che Gesù ha comandato così: Preso il pane e rese grazie, egli disse: «Fate questo in memoria di me. Questo è il mio corpo». E allo stesso modo, preso il calice e rese grazie, disse: «Questo è il mio sangue» e lo diede solamente a loro.

        Da allora noi facciamo sempre memoria di questo fatto nelle nostre assemblee e chi di noi ha qualcosa, soccorre tutti quelli che sono nel bisogno, e stiamo sempre insieme. Per tutto ciò di cui ci nutriamo benediciamo il creatore dell’universo per mezzo del suo Figlio Gesù e dello Spirito Santo.

        E nel giorno, detto del Sole, si fa l’adunanza. Tutti coloro che abitano in città o in campagna convengono nello stesso luogo, e si leggono le memorie degli apostoli o gli scritti dei profeti per quanto il tempo lo permette.

        Poi, quando il lettore ha finito, colui che presiede rivolge parole di ammonimento e di esortazione che incitano a imitare gesta così belle.

        Quindi tutti insieme ci alziamo ed eleviamo preghiere e, finito di pregare, viene recato pane, vino e acqua. Allora colui che presiede formula la preghiera di lode e di ringraziamento con tutto il fervore e il popolo acclama: Amen! Infine a ciascuno dei presenti si distribuiscono e si partecipano gli elementi sui quali furono rese grazie, mentre i medesimi sono mandati agli assenti per mano dei diaconi.

        Alla fine coloro che hanno in abbondanza e lo vogliono, danno a loro piacimento quanto credono. Ciò che viene raccolto, è deposto presso colui che presiede ed egli soccorre gli orfani e le vedove e coloro che per malattia o per altra ragione sono nel bisogno, quindi anche coloro che sono in carcere e i pellegrini che arrivano da fuori. In una parola, si prende cura di tutti i bisognosi.

        Ci raduniamo tutti insieme nel giorno del Sole, sia perché questo è il primo giorno in cui Dio, volgendo in fuga le tenebre e il caos, creò il mondo, sia perché Gesù Cristo nostro Salvatore risuscitò dai morti nel medesimo giorno. Lo crocifissero infatti nel giorno precedente quello di Saturno e l’indomani di quel medesimo giorno, cioè nel giorno del Sole, essendo apparso ai suoi apostoli e ai discepoli, insegnò quelle cose che vi abbiamo trasmesso perché le prendiate in seria considerazione.

martedì 17 aprile 2012

"La Madonna è arrivata su una nuvola"

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Brescello: Marija Pavlovic, una delle veggenti di Medjugorje, ha raccolto centinaia di fedeli dentro e fuori la chiesa di Santa Maria

Sostiene, da oltre 30 anni, di vedere la Madonna, d’interagire e parlare con Lei: si tratta di Marija Pavlovic, una dei sei veggenti di Medjugorje, che ieri era ospite della chiesa di Brescello. Un sottile filo rosso unisce il paesino della Bosnia Erzegovina alla patria di don Camillo e Peppone: pochi mesi fa, infatti, la stessa parrocchia brescellese aveva ospitato Ania Goledzinowska, l’ex top model la cui conversione è avvenuta proprio sulle strade di Medjugorje.

L'incontro con la Pavlovic, sposata con un imprenditore italiano e da anni residente a Monza, è stato organizzato dall'associazione “Gospa madre dell'amore per gli ultimi", una onlus che organizza viaggi spirituali e pellegrinaggi e servizi ai sofferenti e ai diversamente abili. E sono state davvero centinaia le persone che, fin dal primo pomeriggio, si sono radunate nella chiesa di Santa Maria Nascente e nella piazza antistante. C’erano anche il sindaco Giuseppe Vezzani, Giorgio Cimurri e l'ex presidente della circoscrizione Centro Storico di Reggio, Claudio Bassi, per poter ascoltare la testimonianza di questa donna che, fin dall'età di sedici anni, avrebbe contatti quotidiani con la Madonna.

Contatti nel corso dei quali la Madonna stessa chiederebbe alla veggente di pregare in particolare per religiosi, consacrati e anime del Purgatorio; ogni 25 del mese, poi, la Pavlovic riceve dalla Vergine il messaggio destinato alla parrocchia di Medjugorje e poi diffuso in tutto il mondo.

Marija, inoltre, è depositaria di quei 10 segreti che costituiscono uno degli aspetti più misteriosi del "fenomeno" Medjugorje.

L'evento ha avuto inizio alle 16 con l'Adorazione e la Messa. Poi la veggente ha preso la parola, prima guidando la recita del Rosario, poi fornendo la propria testimonianza: «Il 24 giugno 1981 la Madonna è apparsa a noi per la prima volta, e noi abbiamo creduto che Lei è la madre di Dio e ci siamo innamorati di Lei. Maria ci invita continuamente alla preghiera, alla conversione, e a celebrare il sacramento della confessione: nel mondo regna una grande confusione, non si sa più cosa sia bene e cosa male; per questo c'è bisogno della guida di Dio. Vi chiedo - ha raccomandato la veggente - di raccogliervi nella preghiera fino a quando la Madonna apparirà. Io la vedrò realmente: ormai ci sono decine di studi medici che certificano che ciascuno di noi sei veggenti è una persona normale, che non ha allucinazioni o nevrosi ma che realmente vede qualcosa. Ed è proprio così, perché la Madonna in quel momento è realmente presente». E cinque minuti esatti prima delle 19, ecco l'evento dell'apparizione. Un momento quasi "magico", in cui le parole di Marija, che stava recitando il Rosario, si sono interrotte: le sue labbra continuavano a muoversi, eppure non un filo di voce poteva essere udito. Il tutto nella cornice di un perfetto silenzio. Poi dopo 5 minuti, la voce della veggente si è rifatta sentire. «Nel momento dell'apparizione – ha detto Marija – la Madonna è normalmente preceduta da tre lampi di luce, ed arriva sopra una nuvola: così è accaduto anche stasera. Quando è apparsa, Lei stava un metro e mezzo avanti a me. Le ho raccomandato tutti voi e le vostre intenzioni, in particolare i malati: la Madonna ha sorriso ed ha iniziato a pregare, dando la sua benedizione. Non ha lasciato messaggi, ma credo che il messaggio più bello sia la sua presenza in mezzo a noi. Una presenza che è segno che Dio non è chiuso in cielo, ma sta in mezzo a noi sulla Terra».

La Pavlovic ha proseguito:«tutti chiedono com'è la Madonna, ma l'unica risposta possibile è che lei è troppo bella, troppo dolce per poter essere descritta con parole umane; una volta le abbiamo chiesto come questo fosse possibile, e Lei ci ha risposto: "Sono così bella perchè amo"».

L’evento organizzato dall’associazione Gospa è continuato alle 20 con una cena all'Hotel Brixellum: un momento, questo, che ha consentito ai presenti di approfondire l'incontro con Marija.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Fonte: articolo di Tommaso Landini – Gazzetta di Reggio

lunedì 16 aprile 2012

La veggente di Medjugorie ai fedeli: "Ho visto una luce, poi la Madonna" - Grande folla a Brescello

 

Brescello (Reggio Emilia), 16 aprile 2012 - ORE 18,47. La voce di Marija Pavlovic, una delle veggenti di Medjugorie, sparisce all’improvviso mentre recita il quinto e ultimo mistero del Rosario. E’ il momento in cui, come ogni giorno da trent’anni, la veggente dialoga con la Madonna.

E ieri è accaduto nella chiesa parrocchiale di Brescello, gremita di almeno settecento persone e con una folla di quasi il doppio sulla piazza, a seguire la cerimonia da uno schermo gigante e dagli altoparlanti. Per poco più di cinque minuti la veggente osserva la statua della Madonna di fronte a lei. Attorno, tra la folla, il silenzio è totale. Anche il timido pianto di un neonato si blocca in pochi istanti. Marija resta in silenzio, ogni tanto muove le labbra come per dialogare. Ma senza proferir parola.

SOLO QUANDO riprende la preghiera, è il segno che la visione di Maria è terminata. «A lei ho raccontato le vostre intenzioni, le vostre richieste. Ho visto prima una luce, poi è apparsa Lei. Era distante un metro e mezzo da me», racconta la veggente. Nessun particolare messaggio è stato lasciato in questo breve dialogo di grande fede. «La Madonna ha fatto un sorriso, ha steso le sue mani e ha cominciato a pregare. Ha pregato a lungo per tutti noi. Non ha lasciato un messaggio, ma ha guardato verso tutti e ci ha dato la sua benedizione. Quando la vedo mi viene una grande voglia di Paradiso. E’ così dolce, bello. Lei ha sorriso e ha detto: “Io sono bella perché amo”. Dio non ci ha dimenticato. E’ qui in mezzo a noi».

POI, nel suo intervento, Marija Pavlovic ha colto l’occasione per lanciare messaggi a favore della famiglie e contro l’aborto. I nostri nonni, bisnonni avevano molti figli. Non pensavano all’aspetto economico: se c’era un piatto, ce ne potevano stare anche due. Ora ci sono tanti aborti, separazioni, divisioni nelle famiglie, perché non si prega più. La Madonna invita a tornare alla messa, a confessarsi: ma non davanti agli psicologi, bensì davanti ai sacerdoti». Poi, l’uscita della veggente, accolta dal saluto e dagli abbracci di tante persone. Ma viene subito fatta salire su un’auto: nel vicino ristorante Brixillum l’attende una cena di beneficenza, per raccogliere fondi per la Casa del pellegrino a Bjakovici, paese vicino a Medjugorie, dove Marija è nata 47 anni fa.

di Antonio Lecci

Fonte. Resto del Carlino – Reggio Emilia

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Santa Bernadette Soubirous

 

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A metà strada tra Lione e Parigi, adagiata lungo la Loira, c’è Nevers, la città in cui è sepolto, da circa 125 anni, il corpo incorrotto di santa Bernadette Soubirous.

Entrando nel cortile del convento di Saint Gildard, casa madre delle Suore della Carità, si accede alla chiesa attraverso una porticina laterale. La semioscurità, in questa architettura neogotica dell'Ottocento, è rotta dalle luci che illuminano un’artistica cassa funeraria in vetro. Dentro c’è il piccolo corpo (appena un metro e quarantadue centimetri di altezza) di una giovane religiosa che sembra quasi dormire, con le mani giunte attorno a un rosario ed il capo reclinato a sinistra. E’ il corpo mortale di Bernadette, la veggente di Lourdes, rimasto pressocchè intatto dal giorno della sua morte.

Per la scienza un fatto “inspiegabile”, per la fede invece un segno inequivocabile del “dito” di Dio in una vicenda, come quella di Lourdes, che ha tutti i caratteri dell’eccezionalità e i cui effetti si possono contemplare anche oggi in quello straordinario luogo di fede e di pietà mariana che è la piccola città dei Pirenei dove Maria apparve per la prima volta l’11 febbraio del 1858.

Quella mattina era un giovedì grasso e a Lourdes faceva tanto freddo. In casa Soubirous non c’era più legna da ardere. Bernadette, che allora aveva 14 anni, era andata con la sorella Toinette e una compagna a cercar dei rami secchi nei dintorni del paese. Verso mezzogiorno le tre bambine giunsero vicino alla rupe di Massabielle, che formava, lungo il fiume Gave, una piccola grotta. Qui c’era “la tute aux cochons”, il riparo per i maiali, un angolo sotto la roccia dove l’acqua depositava sempre legna e detriti. Per poterli andare a raccogliere, bisognava però attraversare un canale d’acqua, che veniva da un mulino e si gettava nel fiume.

Toinette e l’amica calzavano gli zoccoli, senza calze. Se li tolsero, per entrare nell'acqua fredda. Bernadette invece, essendo molto delicata e soffrendo d'asma, portava le calze. Pregò l’amica di prenderla sulle spalle, ma quella si rifiutò, scendendo con Toinette verso il fiume. Rimasta sola, Bernadette pensò di togliersi anche lei gli zoccoli e le calze, ma mentre si accingeva a far questo udì un gran rumore: alzò gli occhi e vide che la quercia abbarbicata al masso di pietra si agitava violentemente, per quanto non ci fosse nell’aria neanche un alito di vento. Poi la grotta fu piena di una nube d’oro, e una splendida Signora apparve sulla roccia.

Istintivamente, Bernadette s'inginocchiò, tirando fuori la coroncina del Rosario. La Signora la lasciò fare, unendosi alla sua preghiera con lo scorrere silenzioso fra le sue dita dei grani del Rosario. Alla fine di ogni posta, recitava ad alta voce insieme a Bernadette il Gloria Patri. Quando la piccola veggente ebbe terminato il Rosario, la bella Signora scomparve all’improvviso, ritirandosi nella nicchia, così come era venuta.

Bernadette Soubirous aveva compiuto 14 anni da poco più di un mese. Era nata, infatti, il 7 gennaio 1844, da Louise Casterot e François, un mugnaio ridotto in miseria dalla sua eccessiva “bontà” verso i creditori. Bernadette, che era la primogenita, a 14 anni non sapeva né leggere né scrivere e non aveva ancora fatto la prima Comunione, tuttavia sapeva assai bene il Rosario e teneva sempre con sé una coroncina da pochi spiccioli dalla quale era solita non separarsi mai. È, quindi, proprio a una quattordicenne poverissima ed analfabeta, ma che prega tutti i giorni il Rosario, che la Madonna decide di apparire la mattina dell’11 febbraio 1858, in un piccolo paese ai piedi dei Pirenei.

Intanto la notizia delle apparizioni si diffonde in un baleno. Nell’apparizione del 24 febbraio la Madonna ripete per tre volte la parola “Penitenza”. Ed esorta: “Pregate per i peccatori”.

Infine nell’apparizione del 25 marzo 1858, la Signora rivela finalmente il suo nome:: “Que soy – dice nel dialetto locale - era Immaculada Councepciou…” (Io sono l’Immacolata Concezione). Quattro anni prima, Papa Pio IX aveva dichiarato l'Immacolata Concezione di Maria un dogma, cioè una verità della fede cattolica, ma questo Bernadette non poteva saperlo. Così, nel timore di dimenticare tale espressione per lei incomprensibile, la ragazza partì velocemente verso la casa dell’abate Peyramale, ripetendogli tutto d’un fiato la frase appena ascoltata.

L’abate, sconvolto, non ha più dubbi. Da questo momento il cammino verso il riconoscimento ufficiale delle apparizioni può procedere speditamente, fino alla lettera pastorale firmata nel 1862 dal vescovo di Tarbes, che, dopo un’accurata inchiesta, consacrava per sempre Lourdes alla sua vocazione di santuario mariano internazionale.

La sera del 7 Luglio 1866, Bernadette Soubirous varcava la soglia di Saint-Gildard, casa madre della Congregazione delle Suore della Carità di Nevers. “Sono venuta qui per nascondermi”, aveva detto con umiltà. Tante attenzioni, tante morbose curiosità attorno alla sua persona dopo le apparizioni, non le davano che dispiacere. Nei 13 anni che rimane a Nevers sarà infermiera, a volte sacrestana, ma spesso ammalata lei stessa… Svolge tutte le sue mansioni con delicatezza e generosità: “Non vivrò un solo istante senza amare”.

Ma la malattia avanza implacabile: asma, tubercolosi, tumore osseo al ginocchio. L’11 dicembre 1878 è definitivamente costretta a letto: “Sono macinata – dice lei – come un chicco di grano”. All’età di 35 anni, il 16 aprile 1879, mercoledì di Pasqua, alle 3 del pomeriggio, gli occhi della piccola veggente che videro Maria si chiudono per sempre. Beatificata nel 1925, il Papa Pio XI l’ha proclamata santa l’8 dicembre 1933.

 

Fonte: Santi e beati.it

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Preghiera di Santa Bernadette

Come la mia anima era contenta,
Buona Madre,
quando avevo la felicità di contemplarti !
Come amo ricordarmi
Quei dolci momenti passati sotto i tuoi occhi
Pieni di bontà e di Misericordia per noi.
Oh, tenera Madre,
Ti sei abbassata sino alla terra,
Per apparire ad una debole fanciulla.
Tu, la Regina del Cielo e della Terra,
Hai voluto servirti
Di quel che di più umile esiste al mondo.

Santa Bernadette

domenica 15 aprile 2012

Santo Rosario con Santa Faustina Kowalska

 

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Meditazioni dei misteri del Santo Rosario tratte dal Diario della Santa Suor Faustina Kowalska

All'inizio:

       O Dio vieni a salvarmi,
   -  Signore vieni presto in mio aiuto.

    Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
           -  Come era in principio ed ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

Padre nostro che sei nei Cieli, sia santificato il Tuo Nome, venga il tuo Regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta tra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.

La preghiera di Fatima
Gesù mio perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell'inferno, porta in cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della Tua misericordia.

Introduzione
Vidi la Madonna fra cielo e terra, in una veste chiara. Pregava con le mani giunte sul petto e lo sguardo rivolto al cielo e dal Suo Cuore uscivano dei raggi di fuoco, alcuni dei quali erano diretti verso il cielo, mentre gli altri coprivano la nostra terra (20).
O Vergine radiosa, pura come il cristallo, tutta immersa in Dio, affido a Te la mia vita interiore. Organizza tutto in modo che sia gradito a Tuo Figlio, o Madre mia (307).
Offro la preghiera del Rosario, attraverso le Tue mani, Madre di Misericordia, per la santa Chiesa, per la nostra Patria e per chiedere la grazia della conversione dei peccatori di tutto il mondo.

MISTERI GAUDIOSI (lunedì e sabato)

1. L'Annunciazione dell'Angelo a Maria

L'amore più grande e l'abisso della misericordia li riconosco nell'Incarnazione del Verbo (96). Oggi ho sentito la vicinanza della Madre Celeste (...). Prima di ogni santa Comunione prego fervorosamente la Madonna, perché mi aiuti a preparare la mia anima a ricevere il Figlio Suo e sento chiaramente la Sua protezione su di me. La prego molto, affinché si degni di accendere in me quel fuoco di amor divino, che ardeva nel Suo Cuore verginale al momento della Incarnazione del Verbo di Dio (382-383).

2. La Visita di Maria a Santa Elisabetta

Gesù: "Figlia Mia, durante questa meditazione rifletti sull'amore del prossimo. È il Mio amore che ti guada nell'amore del prossimo? Preghi per i nemici? Desideri il bene per coloro che in qualsiasi maniera ti hanno rattristata od offesa? Sappi che tutto ciò che fai di buono per qualsiasi anima lo accetto come se lo avessi fatto a Me stesso"(583).

3. La nascita di Gesù nella capanna di Betlemme

Quando giunsi alla Messa di Mezzanotte, (..) mi immersi tutta in un profondo raccoglimento, nel quale vidi la Capanna di Betlemme inondata da tanta luce. La Vergine avvolgeva nei pannolini Gesù, tutta assorta in un grande amore. San Giuseppe invece dormiva ancora. Solo quando la Madonna depose Gesù nella mangiatoia, la luce divina svegliò Giuseppe che si unì nella preghiera. Dopo un po' rimasi io sola col piccolo Gesù, che allungò le sue manine verso di me ed io compresi che Lo dovevo prendere in braccio. Gesù appoggiò la Sua testina sul mio cuore e con uno sguardo profondo mi fece comprendere che stava bene accanto al mio cuore (474-475).

4. La presentazione di Gesù Bambino al tempio

O Maria, oggi (a causa delle parole profetiche di Simeone) una terribile spada ha trafitto la Tua santa anima. Nessuno eccetto Iddio ha conosciuto la Tua sofferenza. La Tua anima non si è spezzata, ma è stata forte, poiché era con Gesù. O Madre dolce, unisci la mia anima a Gesù, poiché solo allora potrò superare tutte le prove e le esperienze e solo in unione con Gesù i miei piccoli sacrifici saranno graditi a Dio. Madre dolcissima, ammaestrami sulla vita interiore. La spada della sofferenza non mi spezzi mai. O Vergine pura, infondi la fortezza nel mio cuore e custodiscilo (329).

5. Il ritrovamento di Gesù fra i dottori nel tempio

Non cerco la felicità all'infuori dell'intimo, dove dimora Iddio. Gioisco di Dio nel mio intimo, qui dimoro continuamente con Lui; qui avviene il mio rapporto più familiare con Lui; qui con Lui dimoro sicura; qui non giunge occhio umano. La Santissima Vergine mi incoraggia a trattare così con Dio (186).

 

MISTERI DOLOROSI (martedì e venerdì)

1. L'orazione di Gesù nell'Orto degli Ulivi

La sera, quando entrai nella piccola cappellina udii nell'anima queste parole: "Figlia Mia, medita su queste parole: "Ed in preda all'angoscia, pregava più a lungo". Quando cominciai a riflettere più a fondo, molta luce penetrò nella mia anima. Compresi di quanta perseveranza nella preghiera abbiamo bisogno e che da tale faticosa preghiera dipende talvolta la nostra salvezza (84).

2. La flagellazione di Gesù Cristo

Vidi Gesù mentre veniva flagellato. Che supplizio inimmaginabile! Come soffrì tremendamente Gesù per la flagellazione! O poveri peccatori, come vi incontrerete nel giorno del giudizio con quel Gesù, che ora torturate a quel modo? Il Suo Sangue colava per terra e in alcuni punti cominciava a staccarsi la carne. Sulla schiena ho visto alcune Sue ossa scarnificate. Gesù (...) emetteva flebili lamenti e sospiri (99).

3. La coronazione di spine di Gesù Cristo

Dopo la flagellazione i carnefici presero il Signore e Gli tolsero la veste, che si era già attaccata alle Piaghe. Mentre gliela toglievano le Sue Piaghe si riaprirono. Poi buttarono addosso al Signore un mantello rosso, sporco e stracciato, sulle Piaghe aperte. Quel mantello arrivava alle ginocchia solo in alcuni punti. Poi ordinarono al Signore di sedersi su un pezzo di trave, mentre veniva intrecciata una corona di spine, con la quale cinsero la sacra Testa. Gli venne messa una canna in mano e ridevano di Lui, facendoGli inchini come ad un re. Gli sputavano in faccia ed altri prendevano la canna e Gliela battevano in Testa ed altri Gli procuravano dolore dandoGli pugni, altri Gli coprivano il Volto e lo schiaffeggiavano. Gesù sopportò in silenzio (... ). Facevano a gara per schernire il Signore. Riflettei da che cosa potesse derivare tanta malignità nell'uomo. E purtroppo questa deriva dal peccato. Si erano incontrati l'Amore ed il peccato (170).

4. La salita di Gesù al Calvario

Il mondo non conosce ancora tutto quello che Gesù ha sofferto. Gli ho fatto compagnia nell'Orto degli Ulivi e nel buio della prigione sotterranea, negli interrogatori dei tribunali; sono stata con Lui in ogni tappa della Sua Passione. Non è sfuggito alla mia attenzione un solo movimento, né un Suo sguardo. Ho conosciuto tutta l'onnipotenza del Suo amore e della Sua misericordia verso le anime (369).

5. La crocifissione e morte di Gesù

Alle tre vidi Gesù Crocifisso che mi guardava e disse: " Ho sete ". Ad un tratto vidi che dal Suo costato uscirono gli stessi due raggi che sono nell'immagine. Nello stesso momento sentii nell'anima un desiderio di salvare le anime e di annientarmi per i poveri peccatori (253). Gesù ormai ha concluso la sua vita mortale, ho udito le Sue sette parole, poi ha guardato verso di me ed ha detto: " Diletta figlia del Mio Cuore, tu sei un refrigerio per Me fra orribili tormenti " (370).

 

MISTERI GLORIOSI (mercoledì e domenica)

1. La Risurrezione di Gesù Cristo

Oggi durante la funzione pasquale, ho visto il Signore Gesù in un grande splendore; si è avvicinato a me e mi ha detto: " Pace a voi, figlioli Miei! " ed ha alzato la mano ed ha benedetto. Le piaghe delle mani, dei piedi e del costato non erano cancellate ma risplendenti. Poi mi guardò con tanta amabilità ed amore che la mia anima si immerse totalmente in Lui e mi disse: " Hai preso tanta parte alla mia Passione, per questo avrai tanta parte alla Mia gloria ed alla Mia gioia " (103-104).

2. L'Ascensione di Gesù al cielo

Oggi ho fatto compagnia a Gesù mentre ascendeva in cielo (... ). Mi vidi in mezzo ad una grande schiera di discepoli e di Apostoli. C'era anche la Madonna. Gesù stava dicendo che andassero in tutto il mondo " insegnando nel Mio nome ". Poi stese le braccia, li benedisse e scomparve in una nuvola. Vidi la nostalgia della Vergine. La Sua anima provò nostalgia di Gesù con tutta la forza del Suo amore, ma era talmente serena ed abbandonata in Dio, che nel Suo Cuore non c'era nemmeno un palpito che non fosse concorde con la volontà di Dio (562).

3. La discesa dello Spirito Santo

sopra Maria e gli Apostoli nel Cenacolo Trascorro dei momenti con la Vergine. Attendo con ardente nostalgia la venuta del Signore. I miei desideri sono grandi. Desidero che tutti i popoli conoscano il Signore; desidero preparare tutte le nazioni a ricevere il Verbo Incarnato. O Gesù, fa' che la sorgente della Tua misericordia scaturisca con maggiore abbondanza, poiché l'umanità è molto malata (293).

4. L'Assunzione di Maria al cielo

Durante la meditazione, la presenza di Dio è penetrata vivamente in me ed bo conosciuto la gioia della Vergine al momento della Sua Assunzione in cielo (... ). Sono rimasta sola con la Madonna, la quale mi ha istruita circa la volontà di Dio, come applicarla nella vita, sottomettendomi totalmente ai Suoi santissimi decreti (419). Mi disse: " La vera grandezza dell'anima consiste nell'amare Dio e nell'umiliarsi alla Sua presenza, nel dimenticare totalmente se stessi e nel considerarsi un nulla, poiché il Signore è grande, ma si compiace soltanto degli umili, ai superbi resiste sempre " (563).

5. L'Incoronazione di Maria e la gloria degli Angeli e dei Santi

Fin dal mattino ho avvertito la vicinanza della Madre SS ma. Durante la santa Messa l'ho vista così splendente e bella, che non ho parole per poter esprimere almeno in piccola parte la Sua bellezza. Era tutta bianca, cinta da una sciarpa azzurra; anche il manto azzurro, la corona sul capo e da tutta la Sua persona si irradiava uno splendore inconcepibile. " Sono la Regina del cielo e della terra, ma soprattutto la vostra Madre" (296).

MISTERI DELLA LUCE (giovedì)

1. Il Battesimo di Gesù al Giordano
Grazie, o Dio, per il Santo Battesimo, che m’hai inserito nella tua famiglia: E’ un grande, inconcepibile dono della grazia che ci trasforma l’anima (D. 1286).

2. Le nozze di Cana
O Maria, Vergine Madre e Porta del cielo, attraverso te ci è venuta la salvezza, ogni grazia sgorga per noi dalle tue mani, e solo la tua fedele imitazione mi farà santa (D. 161).

3. L’annuncio del Regno di Dio
Il Signore mi ha detto: “Figlia mia, non desistere dal diffondere la mia Misericordia, con ciò procurerai refrigerio al mio cuore, che arde del fuoco della compassione per i peccatori. Dì ai miei Sacerdoti che i peccatori induriti si inteneriranno alle loro parole, quando essi parleranno della mia sconfinata Misericordia e della compassione che ho per loro nel mio cuore. Ai Sacerdoti che proclameranno ed esalteranno la Mia Misericordia, darò una forza meravigliosa, unzione alle loro parole e commuoverò i cuori ai quali parleranno” ( D. 1521 ).

4. La trasfigurazione di Gesù sul Tabor
Signore, sento che il mio cuore si riempie del tuo amore, che i raggi della tua misericordia e del tuo amore sono penetrati nella mia anima. Eccomi, Signore, che vengo per rispondere alla tua chiamata. Ecco, vado alla conquista delle anime, sostenuta dalla tua grazia; sono pronta a seguirti, Signore, non solo sul Tabor, ma anche sul Calvario. Voglio condurre le anime alla sorgente della tua Misericordia, affinché su tutte le anime si rifletta lo splendore dei tuoi raggi misericordiosi e si riempia la casa del Padre ( D. 1488 ).

5. L’istituzione dell’Eucaristia
Tu, o Signore, mentre partivi da questa terra, hai voluto restare con noi ed hai lasciato Te stesso nel sacramento dell’Altare e ci hai spalancato la tua Misericordia. Non c’è miseria che ti possa esaurire. Hai chiamato tutti a questa sorgente d’amore, a questa fonte della divina pietà. E’ lì la sede della tua Misericordia, lì la medicina per le nostre infermità. Verso Te, viva sorgente di Misericordia, tendono tutte le anime: alcune come cervi assetati del tuo amore, altre per lavare le ferite dei loro peccati, altre ancora per attingere la forza per affrontare i disagi della vita. Quando spirasti sulla croce nello stesso istante ci hai donato la vita eterna. Permettendo che squarciassero il tuo sacratissimo fianco, ci hai aperto la sorgente inesauribile della tua Misericordia, ci hai dato quello che avevi di più prezioso, cioè il Sangue e l’Acqua del tuo cuore. Ecco l’onnipotenza della tua Misericordia, dalla quale giunge a noi ogni grazia ( D. 1747 ).

 

LITANIE DELLA DIVINA MISERICORDIA

Signore, pietà,
Signore, pietà.
Cristo, pietà,
Cristo, pietà.
Cristo, ascoltaci. Cristo, esaudiscici.
Padre del cielo, Dio, abbi pietà di noi.
Figlio, Redentore del mondo che sei Dio, abbi pietà di noi.
Spirito Santo, Dio, abbi pietà di noi.
Santa Trinità, unico Dio, abbi pietà di noi.
Misericordia di Dio, che scaturisci dal seno del Padre, confidiamo in Te.
Misericordia di Dio, massimo attributo della Divinità, confidiamo in Te.
Misericordia di Dio, mistero incomprensibile, confidiamo in Te.
Misericordia di Dio, sorgente che emani dal mistero della Trinità, confidiamo in Te.
Misericordia di Dio, che nessuna mente né angelica né umana può scrutare, confidiamo in Te.
Misericordia di Dio, da cui proviene ogni vita e felicità, confidiamo in Te.
Misericordia di Dio, sublime più dei cieli, confidiamo in Te.
Misericordia di Dio, sorgente di stupende meraviglie, confidiamo in Te.
Misericordia di Dio, che abbracci tutto l'universo, confidiamo in Te.
Misericordia di Dio, che scendi al mondo nella persona del Verbo Incarnato, confidiamo in Te.
Misericordia di Dio, che scorresti dalla ferita aperta del Cuore di Gesù, confidiamo in Te.
Misericordia di Dio, racchiusa nel cuore di Gesù per noi e soprattutto per i peccatori, confidiamo in Te.
Misericordia di Dio, imperscrutabile nell'istituzione dell'Eucaristia, confidiamo in Te.
Misericordia di Dio, che fondasti la santa Chiesa, confidiamo in Te.
Misericordia di Dio, che istituisti il Sacramento del Battesimo, confidiamo in Te.
Misericordia di Dio, che ci giustifichi attraverso Gesù Cristo, confidiamo in Te.
Misericordia di Dio, che per tutta la vita ci accompagni, confidiamo in Te.
Misericordia di Dio, che ci abbracci specialmente nell'ora della morte, confidiamo in Te.
Misericordia di Dio, che ci doni la vita immortale, confidiamo in Te.
Misericordia di Dio, che ci segui in ogni istante della nostra esistenza, confidiamo in Te.
Misericordia di Dio, che converti i peccatori, induriti, confidiamo in Te.
Misericordia di Dio, che ci proteggi dal fuoco dell'inferno, confidiamo in Te.
Misericordia di Dio, meraviglia per gli angeli, incomprensibile ai santi, confidiamo in Te.
Misericordia di Dio, presente in tutti i divini misteri, confidiamo in Te.
Misericordia di Dio, che ci sollevi da ogni miseria, confidiamo in Te.
Misericordia di Dio, sorgente d'ogni nostra gioia, confidiamo in Te.
Misericordia di Dio, che dal nulla ci chiamasti all'esistenza, confidiamo in Te.
Misericordia di Dio, che abbracci tutte le opere nelle tue mani, confidiamo in Te.
Misericordia di Dio, che coroni tutto ciò che esiste e esisterà, confidiamo in Te.
Misericordia di Dio, in cui tutti siamo immersi, confidiamo in Te.
Misericordia di Dio, amabile conforto dei cuori disperati, confidiamo in Te.
Misericordia di Dio, in cui i cuori riposano e gli spauriti trovano pace, confidiamo in Te.
Misericordia di Dio, che ispiri speranza contro ogni speranza, confidiamo in Te.
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, perdonaci, o Signore.
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, ascoltaci, o Signore.
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.
Dopo le litanie:
Dio eterno, la cui Misericordia è infinita e in cui il tesoro della compassione è inesauribile, rivolgi a noi uno sguardo di bontà e moltiplica in noi la tua Misericordia, affinché, nei momenti
difficili non ci perdiamo d'animo e non smarriamo la speranza, ma, con la massima fiducia, ci sottomettiamo alla tua santa volontà, la quale è Amore e Misericordia. Amen.

Preghiera per ottenere le grazie per intercessione della Santa Suor Faustina

Oh Gesù, che hai reso la Santa Suor Faustina una grande devota della Tua immensa misericordia, concedimi, per sua intercessione, e secondo la Tua santissima volontà, la grazia di..., per la quale Ti prego.
Essendo peccatore non sono degno della Tua misericordia. Ti chiedo perciò, per lo spirito di dedizione e di sacrificio della Santa Suor Faustina e per la sua intercessione, esaudisci le preghiere che fiduciosamente Ti presento. Padre nostro..., Ave, Maria..., Gloria...

 

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Fonte: La Divina Misericordia

Coroncina della Divina Misericordia

 

coroncina divina misericordia

Video Testimonianza di Mirjana, 1 aprile 2012

 

1a parte

 

2a parte

Video Fatima, Lourdes, Medjugorje: Il futuro del mondo - Rai 2–8 aprile 2012

 

Da Rai2 del 8 aprile 2012. Ospiti: Andrea Tornielli, Chiara Amirante, Padre Livio Fanzaga, Mara Santagelo. Collegamenti con Lourdes, Fatima e Medjugorje.

 

sabato 14 aprile 2012

Maria vi ama

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Lo dico a tutti voi e a ciascuno in particolare, a nome suo : Maria vi ama. Ognuno di voi. Vi ama molto ed in ogni momento, senza alcuna eccezione. È questo che vi ripeto in suo nome.


P. Maximiliano Kolbe
Il 13 aprile 1933

martedì 10 aprile 2012

Intervista a Padre Peter Ljubicic

 

Padre Petar LjiubicicA Medjugorje, uno sperduto paesino della Bosnia-Erzegovina (prima del 1992 faceva parte della Yugoslavia) dove dal 24 giugno 1981 si dice appaia la Madonna, non hanno dubbi: il tempo dello svelamento dei dieci segreti è vicino, “sostanzialmente imminente”. Dieci segreti che, dicono coloro che ci credono, la Madonna avrebbe consegnato in tempi diversi ai sei veggenti (Vicka Ivankovic, Marija Pavlovic, Ivanka Ivankovic, Ivan Dragicevic, Jakov Colo, Mirjana Dragicevic) e che rivelerebbero il futuro prossimo dell’umanità. La fine del mondo? L’ultimo strike? “Non proprio” dicono. “Piuttosto un nuovo inizio”. Dieci segreti, dunque, come dieci furono le piaghe d’Egitto: due ammonimenti, un segno che i veggenti sostengono sarà “bellissimo, indistruttibile e non fatto da mani d’uomo”, e, infine, sette castighi, dei quali gli ultimi due particolarmente duri. Tutto sarà svelato con tre giorni d’anticipo, “in modo che al verificarsi di ogni segreto anche coloro che sono più increduli capiscano che è ora di decidersi per Dio e di cambiare vita, cogliendo le ultime possibilità di salvarsi”. Le ultime possibilità di ravvedersi, insomma. Nel 1982, si dice che la Madonna nel corso di un’apparizione fu drastica in merito: “Non aspettate il tempo dei segreti perché per molti sarà troppo tardi”.

A Medjugorje tutti sanno che tra i veggenti uno solo, a tempo debito, avrà il compito di rivelare i segreti al mondo: Mirjana Dragicevic. O meglio: Mirjana, quando la Madonna darà il proprio beneplacito, dovrà comunicarli uno dopo l’altro a colui che tutti chiamano “il prescelto”, un frate cappuccino e sacerdote di nome Peter Ljubicic. Lui, che quando iniziarono le apparizioni, era un giovane frate della parrocchia di Medjugorje, è stato scelto da Mirjana per questo delicato compito. “Ho scelto padre Peter”, avrebbe detto Mirjana alla Madonna. E lei, la Madonna, avrebbe benedetto la sua “saggia” decisione. Saio francescano d’ordinanza, padre Ljubicic racconta al Foglio tutto ciò che sa: “Mirjana mi svelerà il contenuto di ogni segreto quando la Madonna vorrà”. Quando esattamente? “Nessuno può dirlo. Un giorno i veggenti l’hanno chiesto alla Madonna che ha risposto loro: ‘Perché volete saperlo? Siete stanchi di vedermi?’. Quando arriverà il momento io e Mirjana pregheremo e digiuneremo per sette giorni. Trascorsi sette giorni annuncerò al mondo il segreto che si manifesterà puntualmente tre giorni dopo”. Ci sarà pianto e stridore di denti? Padre Ljubicic sorride: “In merito al contenuto dei segreti non sappiamo niente. Solo i veggenti sanno, ma non parlano. A chi ha chiesto loro qualcosa di più hanno sempre risposto: ‘Se ve li sveliamo, che segreti sono?’. Si può soltanto dire che si tratta di qualche cosa che deve accadere in un particolare posto e in un determinato tempo. Quando e dove tutto ciò accadrà non lo sappiamo e non serve a nulla speculare oppure fare false previsioni. Dobbiamo soltanto vivere l’esistenza di questi misteri come un aiuto per noi per prendere maggiormente sul serio la vita che Dio ci ha regalato e utilizzare questo tempo per la conversione e per la salvezza delle nostre anime”. Davvero non si sa nulla del contenuto dei segreti? “Mirjana mi ha detto soltanto che i primi due riguardano la parrocchia di Medjugorje. E che contengono un’ammonizione e un importante avvertimento destinati ai fedeli della stessa. Se questi due segreti si avvereranno, ognuno saprà che i veggenti hanno detto la verità e dovremo qualificare le apparizioni come autentiche. Il terzo segreto, invece, sarà un segno visibile sulla collina dietro la parrocchia dove per la prima volta apparve la Madonna, il cosiddetto Podbrdo. Tutti coloro che hanno creduto nelle apparizioni e su di esse hanno orientato la loro vita, ne gioiranno molto. Ma per tutti gli uomini sarà un segno di conversione. Più volte Mirjana ha parlato del nono e del decimo segreto. Ha detto che sono gravi. Sono un castigo per i peccati del mondo. Il castigo può essere diminuito dalle preghiere e dalla penitenza, ma non può essere evitato. Un male che minacciava il mondo, secondo il settimo segreto, è stato cancellato grazie alla preghiera e ai digiuni, ha detto Mirjana. Per questo, la Vergine continua a invitare alla preghiera e al digiuno”. Una sera di trent’anni fa padre Ljubicic era in parrocchia, a Medjugorje. Fu Mirjana ad avvicinarlo e a dirgli: “Sei stato scelto. Sarai tu a comunicare al mondo il contenuto dei segreti”. Racconta Ljubicic: “Inizialmente ho creduto che fosse uno scherzo. Mi sono domandato se tutto ciò potesse essere vero. Il fatto che io fossi stato scelto era un onore ma insieme anche una responsabilità. Chiesi a Mirjana: ‘E’ davvero possibile tutto questo?’ Mi fece capire di sì. Rimasi in silenzio ma immediatamente fui pervaso da una profonda sicurezza. Non avevo né ansia né paura. Ho subito pensato che se me lo chiedeva la Madonna dovevo obbedire”.

A Fatima, però, gli “incaricati dal cielo” di comunicare il contenuto dei messaggi della Madonna non hanno obbedito. Papa Giovanni XXIII, in particolare, non comunicò il contenuto del terzo segreto. Si sa che ricevette il testo a Castelgandolfo il 17 agosto 1959, portato da monsignor Philippe, allora funzionario del Sant’Uffizio. Si sa che, secondo quanto sostenne la veggente suor Lucia, il segreto avrebbe dovuto essere svelato dopo il 1960. Ma il febbraio successivo l’arrivo del testo a Castelgandolfo, Giovanni XXIII fece redigere un comunicato stampa nel quale il Vaticano comunicava che “benché la chiesa riconosca le apparizioni di Fatima, essa non desidera assumersi la responsabilità di garantire la veridicità delle parole che i tre pastorelli dissero che furono indirizzate loro dalla Vergine Maria”.

Padre Ljubicic, anche lei potrebbe fare la stessa cosa? “Ipoteticamente sì, ma non disobbedirò. Tra l’altro una volta ne ho parlato esplicitamente con Mirjana. Le ho detto: ‘E se io mi rifiutassi?’. Mi ha risposto: ‘La Madonna ha detto che devi dire tutto. Non ci sono terze vie’”.

Pasqua segna da sempre, a Medjugorje, uno spartiacque. I pellegrini iniziano ad arrivare con maggiore intensità, un flusso di gente notevole che aumenta con la bella stagione e prosegue indisturbato fino all’autunno inoltrato. I dati relativi all’ultimo anno sono considerevoli: 2 milioni i pellegrini arrivati da ogni parte del mondo, 600 mila gli italiani, 35 mila i sacerdoti. Non arrivano soltanto semplici fedeli ma anche atei, agnostici, persone di altre fedi e poi il flusso dei cosiddetti vip. L’ultimo in ordine di tempo è il tecnico del Manchester City, Roberto Mancini, calato a Medjugorje dall’Inghilterra pochi giorni fa. E’ sbarcato a Mostar a bordo di un jet privato e si è recato subito alla collina delle apparizioni: “Sono venuto da pellegrino”, ha detto.

E poi tanti vescovi e cardinali. Spesso presuli e porporati cercano di mantenere l’anonimato: il Vaticano, infatti, sta ancora indagando sulle apparizioni, nessuno nelle felpate stanze d’oltretevere vuole che si compiano mosse azzardate. Si dice che il cardinale Camillo Ruini, che presiede la commissione d’inchiesta che Ratzinger ha voluto per valutare le apparizioni, sia quasi pronto a consegnare un report definitivo alla Congregazione per la dottrina della fede. Ha ascoltato i veggenti, la gente del posto, le autorità e si è fatto un’idea. Ma se il report verrà reso pubblico subito o più avanti, nessuno lo sa con certezza. Secondo Ljubicic “difficilmente potrà essere reso noto prima che le apparizioni finiscano”. Ma, ci tiene a dire: “E’ soltanto una mia sensazione”.

Contro Medjugorje ci sono le dichiarazioni di fuoco pronunciate da colui che per tanti anni è stato vescovo di Mostar, monsignor Pavao Zanic. Il 25 luglio 1987 si recò a Medjugorje per amministrare le cresime. Al termine dell’omelia disse tra le altre cose: “Certamente, qui si è pregato e si è digiunato parecchio, ma tutto questo è stato fatto nella certezza che tutti gli avvenimenti accaduti in questo luogo fossero veramente di origine soprannaturale. Ebbene, predicare al popolo e ai fedeli delle cose che non sono affatto vere, nei riguardi di Dio, di Gesù Cristo o della Vergine Maria, è meritevole del profondo dell’inferno”.

Parole durissime, alle quali tuttavia ha replicato ufficialmente il segretario di stato vaticano Tarcisio Bertone nel libro “L’ultima veggente di Fatima”. Qui, in un passaggio appositamente dedicato a Medjugorje, Bertone ha scritto che “le dichiarazioni del vescovo di Mostar riflettono un’opinione personale, non sono un giudizio definitivo e ufficiale della chiesa”.

Spiega padre Ljubicic che la diocesi di Mostar da sempre è stata critica nei confronti di Medjugorje e che “ancora oggi credo lo sia”. Perché? “Non ho una risposta a questa domanda. Probabilmente c’è paura di concedere un riconoscimento mentre le apparizioni sono ancora in corso. I vescovi di Mostar non riescono a vedere nulla di positivo in Medjugorje. E’ strano: qui avvengono miracoli, la gente si converte, i frutti ci sono e sono frutti di Dio. Ma loro non li vedono. E’ una cosa difficile da capire e anche da spiegare”. E il Vaticano? “Anche il Vaticano sta mantenendo la linea del silenzio, eppure sono sicuro che in molti a Roma ritengono che Medjugorje sia una benedizione per tutta la chiesa. Lo pensava, per esempio, Giovanni Paolo II che però non è mai potuto venire qui. Perché ad apparizioni in corso il suo arrivo sarebbe stato una conferma troppo rischiosa. Ma credo che egli credesse fermamente in Medjugorje. In questi mesi i veggenti sono stati ascoltati dalla commissione presieduta da Ruini. Di ritorno erano molto sereni e soddisfatti. In questo io leggo un segno che tutto andrà nel migliore dei modi”. Le visite in incognito fatte da vescovi e cardinali a Medjugorje sono state molteplici. Non soltanto il primate di Vienna Christoph Schönborn ha fatto la sua apparizione, ma anche altri. Racconta Ljubicic: “Il cardinale Ersilio Tonini è uno dei cardinali che più di altri si è esposto. Ha detto: ‘Credo che questo sia un luogo benedetto, luogo della grazia di Dio. Chiunque va a Medjugorje, torna cambiato, convertito, si riflette nella fontana della grazia, che è Cristo. Cristo è allo stesso tempo la fonte e il rubinetto. Se l’evento di Medjugorje ha già portato così tante conversioni, che è già abbastanza chiaro, significa certamente che è opera della mano di Dio. Tutto sommato, credo che al mistero Medjugorje si debba guardare con totale fiducia e chiarezza e apprezzare tutto ciò che di buono e di santo sta accadendo in questo luogo’. Monsignor Michael David Pfeifer, vescovo della diocesi di Sant’Angelo in Texas, ha ammesso invece che lui è venuto personalmente a vedere e sperimentare ciò che ha sentito dalla moltitudine dei fedele della sua diocesi che hanno visitato Medjugorje. E ha detto: ‘Nessuno si sarebbe aspettato che Medjugorje diventasse, così come Nazareth, meta di pellegrini provenienti da ogni parte del mondo’”.

Dicono i veggenti che la Madonna più volte ha parlato loro del tempo presente come il tempo dello scontro finale tra il regno del bene e il regno del male. Mirjana, in particolare, dice di aver avuto nel 1982 un’apparizione che getta raggi di luce sulla storia della chiesa. E’ l’apparizione nella quale Satana le si sarebbe presentato con le sembianze della Vergine; Satana chiese a Mirjana di rinunciare alla Madonna e di seguirlo, perché l’avrebbe resa felice, nell’amore e nella vita; mentre, con la Vergine, essa doveva soffrire. Mirjana racconta che lo respinse. E subito apparve la Madonna e Satana scomparve. La Madonna le avrebbe detto quanto segue: “Scusami per questo, ma devi sapere che Satana esiste. Un giorno si è presentato davanti al trono di Dio e ha chiesto il permesso di tentare la chiesa per un certo periodo. Dio gli ha permesso di metterla alla prova per un secolo. Questo secolo è sotto il potere del demonio, ma quando saranno compiuti i segreti che vi sono stati affidati, il suo potere verrà distrutto. Già ora egli comincia a perdere il suo potere ed è diventato aggressivo: distrugge i matrimoni, solleva discordie tra preti, crea ossessioni, assassinii. Dovete proteggervi con la preghiera e il digiuno: soprattutto con la preghiera comunitaria. Portate con voi dei simboli benedetti. Metteteli nelle vostre case, riprendete l’uso dell’acqua benedetta”.

Padre Ljubicic, lei crede nell’esistenza di Satana? “Io sì. E so che ora è slegato dalle sue catene ed è libero di tentare il mondo. Ma chi crede in Dio non deve temerlo. Contro chi crede egli non può nulla”. Satana, Dio, i due regni che si scontrano, lo svelamento dei segreti, la fine che sembra vicina e che invece altro non sarebbe che il preludio di un nuovo inizio. Chi sente parlare padre Ljubicic, “il prescelto” dal cielo, entra in un’altra dimensione, nel campo a tratti scivoloso del soprannaturale. Una dimensione non semplice da decrittare, anche per la chiesa. Prima del Vaticano investigò su Medjugorje la Conferenza episcopale yugoslava. Nel 1991 rese nota una dichiarazione in cui, tra le altre cose, affermava: “Sulla base delle ricerche finora compiute non è possibile dichiarare che si tratti di apparizioni e fenomeni soprannaturali”. Non si diceva che non vi erano apparizioni, ma solo che non erano ancora state confermate. Per molti fu una sorta di compromesso, in attesa di nuovi sviluppi. I vescovi avrebbero dovuto lavorare ancora su Medjugorje ma l’assalto serbo alla Slovenia, la guerra che ha conficcato l’ultimo chiodo nella bara chiamata Yugoslavia, ha sciolto anche la Conferenza episcopale e per anni Medjugorje è andata avanti da sola. Per diverso tempo, prima dello scoppio della guerra, ogni mese un vescovo veniva inviato a Medjugorje. Arrivava, monitorava ogni cosa e poi se ne andava. Il mese dopo arrivava un altro vescovo. Era una sorta di staffetta che doveva permettere alle autorità di valutare. Ora la palla è in mano al Vaticano. “Ma se dai frutti si riconosce l’albero – dice padre Ljubicic – il suo giudizio non potrà che essere uno”.

Fonte: Di Paolo Rodari, Il Foglio – 7 aprile 2012