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Richiesta di preghiere

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Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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martedì 8 ottobre 2013

Commento di Padre Livio al Messaggio a Mirjana del 2 ottobre 2013

"Cari figli, vi amo con materno amore e con materna pazienza aspetto il vostro amore e la vostra comunione. Prego affinché siate la comunità dei figli di Dio, dei miei figli. Prego affinché come comunità vi ravviviate gioiosamente nella fede e nell'amore di mio Figlio. Figli miei, vi raduno come miei apostoli e vi insegno come far conoscere agli altri l'amore di mio Figlio, come portare loro la buona novella, che è mio Figlio. Datemi i vostri cuori aperti e purificati e io li riempirò di amore per mio Figlio. Il Suo amore darà senso alla vostra vita ed io camminerò con voi. Sarò con voi fino all'incontro con il Padre Celeste. Figli miei, si salveranno solo coloro che con amore e fede camminano verso il Padre Celeste. Non abbiate paura, sono con voi! Abbiate fiducia nei vostri pastori come ne ha avuta mio Figlio quando li ha scelti e pregate affinché abbiano la forza e l'amore per guidarvi. Vi ringrazio!"

Commento di Padre Livio al Messaggio a Mirjana del 2 ottobre 2013

Questo messaggio è molto ricco.

È uno dei messaggi della Regina della Pace che io chiamo sintetici, dove appare tutto il Suo piano che consiste nel venire affinché i nostri cuori si purifichino e si aprano, come fiori nel sole, all'amore di Dio, all'amore di Cristo e accolgano questo amore e quest'amore entri in noi, ci trasformi profondamente in modo tale che, avendo Cristo in noi, noi possiamo portarLo agli altri.

Questo è il piano di Maria e la Madonna ci dice in ogni messaggio che il nostro sguardo, gli occhi del nostro cuore siano rivolti verso quella grande luce che è Cristo Risorto, a quel grande amore che ci vuole donare, a quella fonte della Grazia nella quale c'è la salvezza.

Vuole che, attingendo a questa fonte di luce, di grazia e di amore possiamo essere il sale della terra e la luce del mondo, in questo mondo dove tante persone sono lontane dalla luce di Dio e alle quali noi dobbiamo portare Dio, cioè Cristo risorto!

In questo quadro vorrei sottolineare alcuni punti che sono fondamentali.

Il primo è la “materna pazienza. La Madonna ha veramente una pazienza infinita, è qui da trentadue anni e ci chiama alla conversione, ci chiama ad uscire dalla palude della mediocrità, dalla palude dei compromessi, da una fede che è come un lumicino che rischia di spegnersi da un momento all'altro. Una volta la Madonna ci ha paragonato a un fiore che sta per morire, perché non attinge all'acqua della grazia e non si apre al sole dell'amore.

È qui con questa “materna pazienza” a supplicarci ogni giorno e dice: “aspetto con pazienza il vostro amore e la vostra comunione”.

Se la Madonna aspetta con pazienza, vuol dire “un aspetta” che non è ancora arrivato, cioè noi non siamo ancora pervenuti, la nostra conversione non è ancora arrivata, siamo ancora nella palude delle nostre mediocrità, dei nostri egoismi.

Questo, dolcemente, la Madonna ce lo ricorda ogni volta; siamo sempre lì, con un piede nel mondo, un piede nella palude del male, ma non usciamo, non usciamo, cari amici!

Perciò la Madonna dice: “prego affinché come comunità”, cioè tutti insieme, come Chiesa, come comunità che sono le varie parrocchie, le Diocesi, le comunità religiose, le famiglie, “prego” perché questo camino, dove la brace è coperta dalla cenere, ricominci a “scoppiettare”, a ravvivarsi. Mi piace l'immagine del camino dove la fiamma si ravviva, poi scoppietta, e qui c'è proprio l'immagine della Madonna, “prego”perché “vi ravviviate gioiosamente nella fede e nell'amore”, perché la Grazia venga a scuotervi, a farvi ritrovare il fervore di prima.

È così, cari amici, che aprendo il cuore alla Grazia, si riprende il fervore di prima, di quando abbiamo cominciato il cammino di conversione: “prego perché vi ravviviate”, attingiate ”all'amore di mio Figlio”.

La Madonna ha bisogno, ha bisogno che ci ravviviamo, che ci svegliamo, che diventiamo sale che “sala”, perché siamo sale scipito, luce che illumina, perché siamo candele sotto il moggio.

Perché ha bisogno? Perché sono tanti i lontani!

Lei ha bisogno di questi apostoli “Figli miei, vi raduno come miei apostoli e vi insegno come far conoscere agli altri l'amore di mio Figlio, come portare loro la buona novella, che è mio Figlio”, ci insegna ad essere missionari, a portare Gesù! Perché è importante portare Gesù? Perché, dice la Madonna: “si salveranno solo coloro che con amore e fede camminano verso il Padre Celeste”, cioè soltanto quelli che accolgono Cristo nella loro vita si salvano; soltanto quelli che camminano verso Cristo si salvano, ma perché questo avvenga c'è bisogno che noi Lo testimoniamo, Lo portiamo.

Allora noi dobbiamo essere strumenti, dobbiamo essere cooperatori dell'opera della Redenzione; portare agli altri Gesù perché si salvino, perché, soltanto coloro che accettano Cristo nella loro vita, si salvano.

Qui bisogna chiarire, cioè Gesù dice “chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, chi non crederà sarà condannato". Quindi quelli che esplicitamente, consapevolmente, volutamente rifiutano Cristo, dopo che la Chiesa L'ha testimoniato o L'ha annunciato, dopo che la Grazia ha operato, ha bussato nei loro cuori, dicono “no” e tengono saldo questo “no” fino alla fine, queste persone non si salvano.

Come ha detto Paolo VI in una frase bellissima nel suo “Credo del popolo di Dio”: “soltanto quelli che avranno resistito fino alla fine all'amore di Dio, si perderanno”. Questo non è affatto contrario alla ragione, perché Dio non ci costringe ad amarLo, Dio non ci costringe a farLo entrare nella nostra vita, Dio non ci costringe a diventare Suoi amici. Noi possiamo voltare le spalle a Dio, possiamo dire “no” a Dio.

Il demonio ha detto “no” a Dio e tanti uomini possono dire “no a Dio” e, quando lo ribadiscono fino all'ultimo istante della loro vita, resteranno eternamente senza Dio; questo è l'inferno, cioè la divina privazione.

Ma a noi la Madonna lo ricorda anche per motivare il nostro apostolato, anche per motivare la nostra testimonianza di portare Cristo agli altri, perché dice: “solo coloro che con amore e fede camminano verso il Padre Celeste si salveranno”.

Poi certamente ci sono anche quelli a cui l'annuncio di Cristo, la predicazione di Cristo, la conoscenza di Cristo non è pervenuta, non è arrivata per tanti motivi, allora, dice il Concilio Ecumenico Vaticano II e lo ha ribadito la “Dominus Jesus”, per queste persone a cui non è arrivata la predicazione, come dice San Paolo, “fides ex auditu”, “la fede dall'ascolto”, c'è anche un ascolto interiore, cioè c'è la Grazia, che per vie note soltanto a Dio arriva al cuore degli uomini e bussa al loro cuore.

Molte volte questa Grazia è la voce della coscienza che invita a fare il bene, che rimorde se si fa il male. È la voce della coscienza che ti dice “convertiti, esci fuori dal tuo egoismo, dalla palude nella quale ti trovi”, è la coscienza che ti dice “apriti alla misericordia, che Dio ti perdona!” Allora la Grazia può arrivare anche per vie note a Dio al cuore di tutti, anzi arriva al cuore di tutti, perché a tutti viene data la Grazia della salvezza.

La Grazia necessaria per la salvezza viene data a tutti perché Dio vuole che tutti gli uomini si salvino e giungano alla conoscenza della verità, sia quelli che avranno ascoltato Cristo dalla predicazione della Chiesa, sia quelli che avranno ascoltato Cristo attraverso la coscienza, la voce di Dio che ci invita al bene, e che ci fa capire che fare il male ci allontana dalla legge morale che è scritta nel cuore degli uomini.

Chi invece non avrà aperto neanche uno spiraglio a Dio, chi ha rifiutato Dio, quelli che avranno rifiutato Dio che parla al loro cuore, quelli che rifiutano Cristo che la Chiesa annuncia e che comunque bussa alla porta del loro cuore, questi resteranno senza Dio e senza Cristo, perché Dio è amore e si offre ed accetta l'umiliazione anche di essere respinto.

Quindi da una parte c'è la nostra responsabilità di annunciare Cristo a tutti, di portare le anime a Cristo, di annunciare la Sua misericordia, il perdono dei peccati, la vita eterna per tutti, nessuno escluso (nessun peccato è più grande della Divina Misericordia), dall'altra però c'è la responsabilità di dire “sì” e se non si dice “sì a Dio”, si rimane senza Dio.

Poi c'è una parte di questo messaggio che a mio parere ha un valore particolare, perché la Madonna da quasi tre anni nei messaggi a Mirjana, con inviti di questo genere che vi leggo di nuovo, dice: “Abbiate fiducia nei vostri pastori come ne ha avuta mio Figlio quando li ha scelti e pregate affinché abbiano la forza e l'amore per guidarvi. Vi ringrazio". Se la Madonna da così tanto tempo ribadisce questo per la Chiesa, vuol dire che c'è un pericolo per la Chiesa che è appunto quello che dilaghi la critica e la disobbedienza nei confronti dei pastori.

Chi sono i pastori? È molto semplice identificarli, sono i sacerdoti, i vescovi in unione col Papa. Questi sono i pastori della Chiesa, i veri pastori della Chiesa, perché ci può essere qualcuno che, avendo avuto l'ordine sacerdotale, sia in un atteggiamento critico verso il Collegio Episcopale con a capo Pietro che governa la Chiesa.

Quindi, cari amici, i pastori sono i sacerdoti, i vescovi e tutti insieme formano quel collegio magisteriale, quel collegio apostolico che ha a capo Pietro che è la pietra della Chiesa. Verso questi pastori, come ci ha insegnato Benedetto XVI, nel giorno in cui ha dato le Sue dimissioni, noi dobbiamo avere riverenza e ubbidienza e quindi state attenti perché è facile prendere sbandamenti!

 

Fonte: “Trascrizione dall’originale audio ricavata dal sito: www.medjugorjeliguria.it

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