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Richiesta di preghiere

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Per la Richiesta di Preghiere è possibile da oggi utilizzare il MODULO che si trova qui a sinistra.

Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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mercoledì 10 giugno 2015

Omelia del 20 maggio alla santa Messa serale a Medjugorje

Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo Gesù alzati gli Occhi al cielo pregò dicendo: “Padre Santo, custodisci nel tuo Nome quelli che mi hai dato, perchè siano una sola cosa come noi. Quando ero con loro Io li custodivo nel Tuo Nome, quello che Mi hai dato, e li ho conservati e nessuno è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perchè si compisse la Scrittura. Ma ora Io vengo a Te e dico questo mentre sono nel mondo, perchè abbiano in se la pienezza della Mia gioia. Io ho dato loro la Tua Parola e il mondo li ha odiati, perchè essi non sono del mondo, come Io non sono del mondo. Non prego che Tu li tolga dal mondo, ma che Tu li custodisca dal maligno. Essi non sono del mondo, come Io non sono del mondo. Consacrali nella Verità. La Tua Parola è Verità. Come Tu hai mandato Me nel mondo anche Io ho mandato loro nel mondo. Per loro Io consacro Me stesso, perchè siano anche loro consacrati nella Verità”.
Parola del Signore


Ho preso le prime parole del brano degli Atti degli Apostoli come tema per meditare: “State attenti a voi e vegliate su tutto il gregge e su voi stessi”. Paolo ha pronunciato queste parole ai capi della Chiesa di Efeso che lui ha radunato. Dopo di ciò lui va a Gerusalemme e loro non lo vedranno più. Vuole dire a loro come si devono organizzare, come mantenere l’unità tra i fedeli che ha raccolto in tre anni di evangelizzazione. Lascia la Chiesa di Efeso agli anziani del popolo. Ordina loro: “Vegliate su voi stessi. Con questo veglierete anche su tutto il gregge” Le parole di Paolo sono piene di adeguata cura per la Chiesa nella quale lui ha operato e predicato e gli dispiacerebbe se questa si perdesse.
Io direi che adesso, mentre diverse comunità della Chiesa vogliono aggiungere qualcosa attraverso il sinodo, sarebbe opportuno che prima di tutto i capi di queste comunità guardassero se stessi, si facessero più forti nella fede e basassero la comunità sulla Parola di Dio.
Paolo dice a tutti: “Vi amo talmente tanto che per me sarebbe un dispiacere sentire che vi è accaduto qualcosa di negativo. Perciò vegliate su voi stessi. Abbiate in mente tutto ciò che io vi ho detto. Consacratevi e dedicatevi al gregge e non solo a voi stessi. State attenti anche a voi stessi sia nell’esteriore che nell’interiore. In tutto cercate la Volontà del Padre e non la vostra. Vegliate su tutto il gregge e non solo su quella parte dove voi andate a pranzo o a cena; non solo su alcuni singoli o alcuni prescelti, ma su tuta la comunità. Tutti siano nel vostro cuore e nella vostra anima. Il pericolo verrà da fuori. Ma il peggior pericolo è quello che viene da dentro la comunità. Perché quelli dall’esterno cercheranno di distruggere e uccidere, ma prenderanno uno o due membri del gregge, invece quelli da dentro daranno l’esempio negativo, il cibo avariato. Questo è un pericolo grande che tutta la comunità vada per la via sbagliata”.
Perciò Paolo dice: “Non prendete alla leggera il vostro servizio. Vi affido tutti a Dio e alla Sua Parola”.
State attenti: questo non riguarda solo i capi e gli anziani, ma tutto il gregge. Ciascuno deve vegliare e pregare per se stesso e per tutta la comunità. Sia di tuo gradimento la preghiera per tutta la comunità e non solo quella per se stessi.
Questo è un invito alla sobrietà e all’attenzione, perché non sei da solo in questo mondo.
Coloro che ci amano, quelli che ci sono più prossimi ci dicono: veglia, sta attento. Quante volte hai sentito da tuo padre, da tua madre e dai tuoi amici: “Sta attento, mantieniti, proteggiti”. Ogni giorno sentiamo queste parole. Sta attento a chi frequenti. Sta attento a quello che mangi. Sta attento a quello che bevi. Sta attento a chi dai delle informazioni. Sta attento a colui con cui ti confidi. Sta attento a chi fai entrare in casa. State attenti ai vostri pensieri e ai vostri sentimenti. Così ogni giorno chi ti ama si permette di dirti di stare attento.
Con le parole “sta attento, proteggiti” si desidera dire: “Io ti amo; non vorrei perderti; non vorrei che tu ti perdessi”.
Per questo san Paolo dice agli anziani della Chiesa di Efeso: “Vegliate sul gregge che vi è stato affidato. Non disperdetelo; non distruggetelo”.
Nessuno ha diritto a giocare con la propria vita, ma nemmeno con la comunità. Voi siete responsabili. Noi siamo responsabili. In un certo modo tutti voi che siete qui siete pastori. Non siamo i capi di nessuno e nessuno ha il potere su di noi se non Dio stesso. Noi dobbiamo proteggere noi stessi e il gregge nel Nome del Signore. Tenetelo lontano dai pericoli che vengono dal di dentro. Proteggetelo, ma state attenti anche a voi stessi.
Ho cercato nella Bibbia quante volte questa frase viene ripetuta. Centinaia di volte.
Paolo dice anche a Timoteo: “Veglia su te stesso”.
Dio ha cura dell’uomo e non solo di quello che fa.
La potenza della Chiesa è nella comunità, nell’unione dei pastori e del gregge. La potenza del gregge è nel legame spirituale e nell’organizzazione disciplinare della Chiesa. La cosa più importante è l’unione tra i pastori e il gregge.
Perché Paolo si è speso tanto per la comunità di Efeso? Perché Efeso e i suoi dintorni erano pieni di immoralità e crimini. E’ come se in un certo modo descrivesse i nostri tempi. Per Paolo era importante tenere saldo il gregge in quella zona.
Anche oggi, cari fratelli, vi invito da questa celebrazione: mantenetevi nelle comunità in cui ritornate. Vi invito alla sobrietà in tutte le circostanze della vostra vita. Siate sempre sobri. Vegliamo su noi stessi come vere guardie.
Non facciamo passare tante cose attraverso i nostri occhi e le nostre orecchie. Stiamo attenti ai movimenti che escono dal nostro cuore. Sia esso il centro del Vangelo.
Non facciamo del male a nessuno, né con lo sguardo né con le parole né con l’esempio. Nello stesso tempo apriamo gli occhi dello spirito, affinché nessuna influenza esterna possa condizionare il nostro comportamento.
Siamo noi il lievito del mondo nel quale ci troviamo. Non capiti che il lievito che viene da fuori ci imprigioni. Proprio a questo ci invita Paolo: “Sta attento a ciò che viene da fuori e dal di dentro. Sta attento a quello che c’è nel tuo cuore. Sta attento a quello che esce dal tuo cuore”.
Oggi noi siamo pieni di intrighi che minacciano sia i capi che la comunità. Ci sono terribili attacchi alla Chiesa Cristiana in tutto il mondo. Ci decapitano in un attimo. Diverse influenze negative minano lo spirito della comunità.
Colui che veglia sarà attento a tutte queste influenze e eviterà ogni intrigo che mina la persona e la comunità. Ogni responsabile deve essere saldo nella fede e deve in ogni momento essere pronto a mettersi davanti alla comunità per proteggerla. Paolo chiede proprio questo.
Non è un caso che abbia dedicato l’intera omelia alle parole “vegliate, state attenti, mantenetevi”. Io penso che oggi sia determinante vegliare e stare attenti.
In un’occasione Mahatma Gandhi ha scritto queste parole conosciute: “State attenti ai vostri pensieri, perché i pensieri diventano la vostra parola. State attenti alla vostra parola, perché essa diventa la vostra opera. State attenti alle vostre opere, perché diventano la vostra abitudine. State attenti alle vostre abitudini, perché esse diventano il vostro carattere. State attenti al vostro carattere, perché esso diventa la vostra perdizione o la vostra salvezza”.
Fratelli e sorelle, stiamo attenti a noi stessi. Non giochiamo con la nostra vita. Non giochiamo con la nostra comunità.

Fonte: Idm (trad. Andrea Bianco)

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