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Richiesta di preghiere

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Per la Richiesta di Preghiere è possibile da oggi utilizzare il MODULO che si trova qui a sinistra.

Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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martedì 2 giugno 2015

Omelia della S.Messa serale del 19 maggio 2015 a Medjugorje

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo Gesù alzati gli occhi al cielo disse: “Padre, è venuta l’ora. Glorifica il Figlio Tuo, perché il Figlio glorifichi Te. Tu gli hai dato potere su ogni essere umano, perché Egli dia la vita eterna a tutti coloro che Gli hai dato. Questa è la vita eterna: che conoscano Te, l’unico vero Dio, e Colui che hai mandato, Gesù Cristo. Io Ti ho glorificato sulla terra., compiendo l’opera che Mi hai dato da fare. E ora Padre glorificami davanti a Te con quella gloria che Io avevo presso di Te prima che il mondo fosse. Ho insegnato il Tuo Nome agli uomini che mi hai dato. Erano Tuoi e li hai dati a Me ed essi hanno osservato la Tua Parola. Ora essi sanno che tutte le cose che Mi hai dato vengono da Te, perché le Parole che hai dato a Me Io le ho date a loro. Essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da Te e hanno creduto che Tu mi hai mandato. Io prego per loro. Non prego per il mondo, ma per coloro che Tu Mi hai dato, perché sono Tuoi. Tutte le cose Mie sono Tue e le Tue sono Mie e Io sono glorificato in loro. Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo e Io vengo a Te”.
Parola del Signore.


Cari fedeli, questo brano del Vangelo che abbiamo sentito si chiama “La preghiera del Sommo Sacerdote Gesù”, perchè Gesù ha pronunciato questa preghiera il Giovedì Santo, durante l’Ultima Cena. Gesù si congeda dai Suoi discepoli. Le ultime parole che un uomo pronuncia nella vita sono proprio le più importanti. Le ultime parole che Gesù pronuncia sono parole di preghiera. Gesù prega assieme ai Suoi discepoli. Gesù prega per tutti noi.
Con questo ci vuole indicare l’importanza della preghiera nella nostra vita.
Pochi tra noi che siamo venuti a Medjugorje non pregano. Per questo siamo venuti. Perché proprio qui, a Medjugorje, luogo di tante grazie, si sente lo spirito di preghiera.
All'uomo quando viene qui diventa più facile raccogliersi, confessare il proprio peccato. Coloro che vengono non volendo chiedere il perdono alla fine si pentono anche loro. Dopo questo pentimento noi possiamo sentire in maniera più forte la nostra Madre Celeste.


La Bibbia ci insegna a pregare. A pregare gli uni per gli altri. La preghiera è l’unica cosa che cambierà i nostri cuori. La preghierà cambierà i nostri cuori. Ma spesso non si vede che noi che preghiamo siamo più felici degli altri o magari più soddisfatti di quelli che non pregano. Addirittura pensiamo che nella vita stanno molto meglio quelli che non pregano, non vanno a Messa, non frequentano i Sacramenti.
Tutti noi che preghiamo ad un certo punto corriamo il pericolo di guardare a Dio come Colui che deve aiutarci, come se noi meritassimo questo. Come se Dio fosse a nostro servizio. Perciò certi cristiani pregano e si confessano quando hanno da subire un intervento. Se abbiamo qualche malattia o se qualcuno in famiglia è malato preghiamo. Se abbiamo perso qualcosa ricorriamo ai santi, per esempio a sant'Antonio. Se dobbiamo essere interrogati a scuola facciamo una preghiera. Il bambino quando và a dormire fa una preghiera, perchè ha paura del buio.
Al mattino raramente qualcuno prega.


Se la preghiera non cambia l’anima dell’uomo, se la preghiera non avvicina a Dio, se la preghiera non ci porta alla pace, se la preghiera non da forza, allora questa preghiera và cambiata.
Gesù dice: “Non colui che dice ’Signore, Signore’ entrerà nel Regno dei Cieli, ma colui che mette in pratica la Volontà del Padre che è nei Cieli”. Allora non è importante quanto preghiamo, ma è importante come preghiamo. La preghiera deve essere l’espressione del nostro interno, della nostra vita. Dentro la preghiera dobbiamo stare con tutto il nostro essere. Deve essere un dialogo con Dio. Non dobbiamo giustificarci, dobbiamo essere sinceri. Dobbiamo mostrarci così come siamo davvero. Dio conosce il nostro cuore. Lui vuole che noi stessi ci umiliamo davanti a Lui.
La preghiera non è una formula magica che risolve i nostri problemi o le nostre difficoltà nella vita.


Gesù dice: “Prendi ogni giorno la tua croce e seguiMi”. Cosa significa? Da un punto di vista umano l’uomo che prega può avere più problemi o croci più pesanti di colui che non prega, ma all'uomo che prega nulla nella vita è difficile, perché sente la vicinanza del Signore. Sente che non è da solo, perché Dio lo aiuta.
Più l’uomo si avvicina a Dio che è santo e più sente che è peccatore e debole. Più andiamo verso Dio, verso la luce, più sentiamo la tenebra e la sofferenza.
Un mistico dice che la vera preghiera è quando preghi per una cosa e succede esattamente il contrario di ciò per cui preghi, perché allora non si compie la tua volontà, ma la Volontà del Signore.
Tutti noi abbiamo dei desideri, delle richieste, ma nessuno di noi sa se proprio quello è giusto per la sua vita.
Se mi fa malissimo la mano destra io posso pregare ‘Dio guarisci la mia mano destra’. La mia mano guarisce e io con quella mano uccido qualcuno. Ecco: la disgrazia è ancora più grande. Se, invece, rimanevo senza la mano potevo vivere tranquillamente e sarei stato più felice.
Dio sa meglio di noi cosa è necessario per noi, cosa ci serve. Perciò Gesù dice: “Prendi la tua croce, la tua vita, tutti i tuoi problemi, le tue malattie e seguiMi. Cerca prima di tutto il Regno di Dio. Metti la tua vita nella Volontà e Provvidenza di Dio”. E’ logico che Gesù ti aiuterà. Ma permetti anche al tuo Dio di provarti.
Se sei malato magari proprio quello è il tempo della tua purificazione. Dopo la pioggia sempre viene il sole.
Altre persone quando si ammalano guariscono. Solo allora desiderano avere Dio nella loro vita.
Il nostro san Francesco si è santificato proprio attraverso le sue sofferenze e malattie. Beato quell'uomo che sente Gesù vicino nella sua malattia; beato quell'uomo che sente vicino Gesù presso la sua croce, nelle proprie disgrazie, perché quest’uomo vive la preghiera.


Perciò, fratelli e sorelle, preghiamo. Non perdiamo questo bellissimo dono che Gesù ci fa.
Come è potente dire: “Gesù abbi pietà di me. Gesù aiutami”.
Gesù ci ama talmente tanto che ci dona Sua Madre. La Madre ci invita sempre alla preghiera, proprio perché Lei vuole aiutarci a salvarci. La nostra Madre Celeste, la Regina della Pace, da 34 anni ci invita alla preghiera, alla conversione. Grazie a Dio e alla Madre Celeste proprio in questo luogo tanti hanno capito che senza la preghiera non si può vivere. Diversi hanno capito totalmente il messaggio della Madre Celeste, così che hanno portato nelle loro famiglie la luce di Medjugorje.
Fratelli e sorelle, quando Gesù prega lo fa per noi e chiede che Dio ci protegga nel Suo Nome per essere una cosa sola come Lui e il Padre Celeste.
Ci sono tanti litigi nelle nostre famiglie. Tanti bambini si rivolgono verso i genitori come se fossero degli estranei che devono realizzare tutti i loro desideri. Tanti genitori hanno capito male il ruolo di educatore. Non hanno capito che devono essere esempio per i propri figli con la loro vita.
Preghiamo anche noi sta sera per tutte le famiglie dove regna la disgrazia, la violenza, la mancanza di perdono. Preghiamo affinché le nostre famiglie vengano avvolte dalla benedizione divina di pace e riconciliazione.
Preghiamo anche per coloro che non conoscono Dio. Coloro che non hanno mai provato la bellezza della vicinanza del Signore, del Suo Amore.
Preghiamo per coloro che non pregano; per coloro che non hanno tempo per la preghiera. I loro cuori sono diventati cuori di pietra.
Preghiamo anche per tutti coloro che sono malati, per coloro che giacciono nei letti, per coloro che sono in attesa di essere sottoposti ad interventi pericolosi.
Preghiamo per tutti coloro che a prima vista sembrano sani, ma sono pieni di paura. Per coloro che hanno diverse malattie depressive. Per tutti coloro che vivono da soli.
Siamo consapevoli che ogni volta che preghiamo per gli altri preghiamo anche per noi. Noi diventiamo la Mano distesa del Signore. Allora la nostra non è una preghiera egoista, ma ci mettiamo a disposizione della Volontà del Signore.


Vi racconto un esempio di preghiera. Per diversi anni ho lavorato con i giovani. Proprio qui a Medjugorje facevo dei seminari.
Una volta alcuni di essi mi hanno proposto di pregare qualcosa di diverso del Rosario, perché il Rosario per loro era monotono e noioso. Allora li ho pregati di ascoltarmi e ho proposto loro una cosa. Ho detto loro: “Prendete il Rosario e guardate quei grani dove si prega il Padre Nostro, le dieci Ave Maria e il Gloria al Padre. Ogni volta che voi siete su un grano pensate ad una persona. Pregate per questa persona, perché Dio le dia ciò di cui ha bisogno. Dio sa di cosa necessita. Ad ogni grano un’altra persona. In un Rosario potete pregare quasi per 60 persone della vostra vita”.
Loro mi hanno ascoltato e sono rimasti entusiasti. Tutti hanno detto che era una cosa troppo bella e che la preghiera era passata veramente in fretta. Si sono sentiti realizzati. Non hanno pregato per loro, ma per gli altri.
Fratelli e sorelle, non dimentichiamo nemmeno noi che è meglio dare che ricevere.
Sia lodato Gesù Cristo.


Fonte: IdM (traduzione a cura Andrea Bianco)

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