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Richiesta di preghiere

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Per la Richiesta di Preghiere è possibile da oggi utilizzare il MODULO che si trova qui a sinistra.

Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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sabato 12 marzo 2016

Omelia della santa Messa italiana Medjugorje, 10 marzo 2016


Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei:
«Se fossi io a testimoniare di me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera. C’è un altro che dà testimonianza di me, e so che la testimonianza che egli dà di me è vera.
Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza alla verità. Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché siate salvati. Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce.
Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato.
E anche il Padre, che mi ha mandato, ha dato testimonianza di me. Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto, e la sua parola non rimane in voi; infatti non credete a colui che egli ha mandato.
Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di me. Ma voi non volete venire a me per avere vita.
Io non ricevo gloria dagli uomini. Ma vi conosco: non avete in voi l’amore di Dio. Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi accogliete; se un altro venisse nel proprio nome, lo accogliereste. E come potete credere, voi che ricevete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene dall’unico Dio?
Non crediate che sarò io ad accusarvi davanti al Padre; vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza. Se infatti credeste a Mosè, credereste anche a me; perché egli ha scritto di me. Ma se non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?».
Parola del Signore

E’ triste ascoltare queste parole. Gesù, il Verbo, l’Amore del Padre, Colui che viene per salvarci, deve difenderSi. Man mano che il discorso procede Gesù diventa sempre più Lui: il Giudice. Infatti Lui è il giudice dei vivi e dei morti. Lui non accusa, perchè ad accusare sarà Mosè, ma giudica. Dice la verità. Punta il dito sull’essenza del problema: “Come potete credere. Voi che cercate la gloria gli uni dagli altri e non da Dio solo”.
Lì è proprio il cuore della questione. Che gloria cerchiamo? Finchè cerchiamo la nostra gloria siamo sulla strada sbagliata. Nella direzione sbagliata.
San Giovanni Bosco diceva: “O l’io o Dio”. Ma quanto è facile cercare la nostra gloria. Per poter cercare la gloria di Dio dobbiamo amare Dio. E’ un dono di Dio. Dobbiamo chiederlo. Se siamo aperti di cuore Lui ce lo da. Perchè sennò crediamo nell’idolatria. Cercare la gloria gli uni degli altri in fondo è l’idolatria: di noi stessi e degli altri.
E quanti idoli ci sono. Oggi sono gli attori o i giocatori di calcio. I politici attualmente un pò meno, ma alcune decine di anni fa c’erano Hitler, Mussolini, Stalin. C’erano e ci sono tutt’ora dei leader che diventano degli idoli di un popolo intero e vengono trascinati alla rovina.
“Voi che cercate la gloria gli uni degli altri”. Questo è il maggior ostacolo alla santificazione nella vita spirituale. Cercare la propria gloria. Quanto è facile caderci. Dobbiamo saperlo: questo è l’ostacolo maggiore. Non è il diavolo, non sono gli altri, non è la malattia. No! Perchè allora tutti gli atti che facciamo sono già in principio sporcati.
Ma se noi cerchiamo veramente di piacere a Dio, di amare Dio, il più piccolo gesto ha più valore di grandissimi gesti fatti per la propria gloria.
Così vengono messe a posto le fondamenta della vita spirituale. Le fondamenta si basano sulla fede, ma la fede non può reggersi. Come potete credere? La fede non ha più posto dove l’io si è cristallizzato in una roccia che non da più spazio alle radici della fede di entrare. L’io non è umiltà. Non è umile. Non è l’humus dove le radici della fede possono estendersi.
In Mosè vediamo veramente un uomo che non cerca la propria gloria. Sarebbe stato per lui così facile. Vede tutto questo popolo che segue l’idolatria e c’è un amoroso combattimento tra Mosè e Dio. Dio dice: “Il tuo popolo”. E Mosè risponde: “Il Tuo popolo”. E’ come una patata calda che nessuno vuole tenere. Ma è un combattimento amoroso: Dio sta parlando a Mosè dall’esterno, ma lo sta guidando all’interno per diventare il vero Mosè, il grande intercessore misericordioso. Come fa? Gli propone, ed è una grande tentazione: “Guarda, ho visto questo popolo. E’ veramente di dura cervice. Lascia che lo stermini e di te farò una grande nazione”. Mosè, il capostipite al posto di Abramo, non solo il liberatore… Mosè non cede e dice: “No, No. Se proprio vuoi cancella me dal libro della vita”. E’ solidale col popolo. Si offre per il popolo.
Pensate quanto è stata gradita questa reazione da Dio. Non possiamo pensare che Dio avesse intenzioni cattive contro il popolo. Dio è bontà infinita. Dio voleva guidare Mosè. Voleva portarlo a diventare questo grande intercessore. Colui che sta tra Dio e il popolo e parla a favore del popolo.
Di questi intercessori oggi abbiamo bisogno. Di coloro che non accusano e condannano, ma che, nonostante vedano tutta la miseria che oggi c’è in questo mondo - idolatria dei soldi, del potere, del piacere - non stanno lì a puntare il dito, ma intercedono.
Quest’anno è l’anno della Misericordia e noi dobbiamo essere coloro che invocano la Misericordia per tutti, senza distinzione: per questo no; quello non è degno… E’ facile cadere in questo. Ci aiuterà il fatto che non solo gli altri sono idolatri, ma spesso anche noi. Questo ogni volta che non cerchiamo la gloria di Dio, ma la nostra, cerchiamo il nostro benessere.
La Madonna qua ci sta guidando pian piano. Ci dice: “Mettete Dio al centro del vostro essere. Mettete Dio al primo posto”. Questo è il cammino. Ognuno di noi si deve chiedere: “Ma per me è così oppure difendo ancora me stesso? Difendo i diritti di Dio? Voglio che Dio possa stare bene nel mio cuore, nel cuore del mio prossimo, in mezzo a noi?”
Questo è veramente importante per me ed è l’inizio della conversione. Alcune volte siamo molto concentrati su noi stessi e cerchiamo di stare bene. Cerchiamo il nostro benessere psicofisico. La pace. Un pò di pace. Dio ce la vuol dare certamente. Anzi, la Madonna è venuta come Regina della Pace.
Qua Gesù parla di testimonianza. Ma quale testimonianza è la Madonna qua in questo luogo? Quanti miracoli sono successi! Lui dice: “Le opere che il Padre Mi ha affidato”. Sono i miracoli che Gesù ha compiuto: far vedere i ciechi, far camminare gli storpi, resuscitare i morti… Ma quanti miracoli sono successi qua. A Medjugorje. In questi 34 anni.
E poi anche la testimonianza di Giovanni, in un certo senso, perchè appare la prima volta il 24 giugno, solennità di san Giovanni.
La Madonna cerca questi intercessori da ciascuno di noi. Ha bisogno di coloro che La aiutano a salvare questo mondo.
Mettere veramente Dio al primo posto nella nostra vita: questa è la conversione. Cos’è la meta, cos'è il cuore della conversione? Mettere Dio al primo posto. Permettere a Dio di essere al primo posto, al centro del nostro essere. Lui sia il nostro desiderio, la nostra gioia, il nostro grande amore.
Questo è un dono che noi dobbiamo sempre chiedere al Signore. Il dono della conversione del cuore. Il dono dello Spirito Santo, affinchè Lui possa generare questa nuova vita in noi. La vita di Cristo. Cristo stesso.
Chiediamo alla Madonna di poter rispondere. Lei dice che molto dipende dalla nostra preghiera e dalla nostra risposta. Chiediamo di non essere coloro che dopo aver ricevuto dei benefici voltano le spalle al Signore e alla Madonna. Anche solamente con l’indifferenza. Anche questo è andare contro, perchè Lei ha investito su ciascuno di noi. Il Signore ha preparato grazie e grazie per ciascuno di noi. Chiediamo di poter rispondere e non abbandonare il Signore come hanno fatto i Giudei, grandi studiosi, esperti della Scrittura, ma poveri di cuore. Essi hanno perso questa grande occasione di poter accogliere il Salvatore nella loro vita.
AccogliendoLo possiamo anche diventare intercessori per questo mondo che ancora non Lo accoglie, senza giudicarlo, ma invocando con tutto il cuore, con tutto l’amore, la Misericordia su tutti.

 

Fonte: IdM (Andrea Bianco)

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