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Richiesta di preghiere

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Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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lunedì 14 marzo 2016

Omelia della santa Messa serale Medjugorje, 12 marzo 2016, presieduta da fra Ljubo Kurtović

Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro.
Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo.
Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani.
Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».
Parola del Signore

Fratelli e sorelle, credo che tutti conosciamo questo evento, perchè lo abbiamo sentito tante volte. Questo è un brano del Vangelo dove cercano di prendere in trappola Gesù. Questo evento si svolge a Gerusalemme durante la festa delle capanne. Gerusalemme era piena di pellegrini e il popolo si riunisce attorno a Gesù per ascoltare la Sua parola che entra nel cuore. Questo lo confermeranno anche le guardie che diranno: “Mai nessuno ha parlato così”. Era evidente la potenza della parola di Gesù. Ma c’erano anche quelli che rimanevano duri di cuore. Sicuramente Gesù provocava anche l’invidia dei capi dei sacerdoti e degli scribi, perchè il popolo si radunava attorno a Gesù e non a loro.
In questi giorni nel Vangelo ascoltiamo la passione di Gesù prima della vera Passione. Questa passione è il rifiuto da parte degli scribi e dei capi dei sacerdoti. Questo doleva a Gesù, perchè aveva un Cuore umano, ma Lui ha continuato sulla Sua strada perchè il Suo cibo era compiere la Volontà del Padre, adempiere la missione per cui era venuto sulla terra.
Nel Vangelo si parla del comportamento di Gesù verso la donna che era stata presa in adulterio. I farisei l’hanno portata davanti a Gesù - magari era anche legata - per metterLo alla prova e poterLo accusare.
Le donne prese in adulterio secondo la Legge di Mosè dovevano essere lapidate. Non solo le donne, ma anche l’uomo preso con la donna.
Adesso la domanda è: “Cosa dirà Gesù?” Se Gesù dice che non devono lapidarla allora possono ucciderLo, perchè Lui distrugge la morale. Se dice di sì allora Lui parlerà contro tutta quella mitezza di cui aveva predicato e contro ciò che aveva detto di Dio, Padre pieno di Amore e di perdono.
In ogni caso era una situazione che non prospettava nulla di positivo nè per Gesù nè per la donna.
Gesù non dice niente. Sta zitto. Questo è significante, perchè Lui tace, mentre la gente attorno a Lui litiga. Anche Dio sta zitto quando gli uomini si accusano, quando cercano di farsi del male a vicenda.
Questo Dio non li guarda neanche, perchè Gesù guarda la terra. Ci sono diverse spiegazioni del fatto di guardare la terra e scrivere per terra. Qualcuno diceva che Gesù scriveva i loro peccati, altri che non li guardava per non umiliarli. Scrive sulla sabbia come un bambino. E’ chinato sulla terra e scrive, come se volesse dire: “L’uomo è stato fatto dalla terra”.
Anche la Parola Adamo significa “di terra”. L’uomo fatto di terra accusa l’altro e vuole seppellirlo con quest’accusa e vuole riportarlo alla terra.
Colui che accusa e giudica non è capace di sentire la Parola di Dio, Perchè sente solo se stesso.
Probabilmente avete fatto l’esperienza di quando due litigano: non si sentono l’un l’altro. Quando si litiga tutti parlano, tutti girano attorno a se stessi.
Noi sappiamo che anche l’occhio malvagio non può riconoscere la traccia della presenza divina nell’altro. L’occhio negativo rende tutto negativo attorno a sè. E’ cieco e sordo. Noi ci chiediamo se possiamo aiutare una tale persona.
Quando Gesù si è alzato ha detto una sola frase: “Chi di voi è senza peccato getti per primo una pietra contro di lei”. Così Gesù mette a confronto gli accusatori con se stessi. Solo così si poteva aiutarli, affinchè potessero guardare in se stessi. Invece loro non sentono questo. Se ne vanno via, cominciando dai più anziani. E’ una cosa sarcastica. Essi non avevano capito che non si condanna utilizzando la Legge e non volevano convertire a Dio il loro cuore, e aprire la mente e gli occhi. Non è avvenuto nulla di questo.
Quando tutti sono andati via, quando era evidente che nessuno poteva condannare la donna, non perchè lei non fosse colpevole, ma perchè il peccatore non ha il diritto di giudicare davanti a Dio l’altro peccatore, Gesù dice: “Nemmeno Io ti condanno. D’ora in poi non peccare più”.
Possiamo immaginare cosa è avvenuto nell’anima di quella donna. Come era commovente quel momento. Come hanno fatto eco in lei le parole di Gesù.
Lei era veramente davanti alla morte: umiliata, svestita, esposta agli sguardi e ai giudizi di quella folla che circondava Gesù. Le persone cercavano di nascondersi nella folla, invece davanti a Dio non ci si può nascondere. Così in mezzo alla folla le persone si sentono più forti e possono fare dei mali peggiori. Questo si verifica anche per l’accusa di massa di quella donna. Per la legge era già condannata alla morte.
Gesù la salva. Nessuno era interessato a lei, ma Gesù sì. Nella sua vita entra finalmente Qualcuno che l’accetta. Qualcuno che con lei si comporta come con un’altra persona. Qualcuno che le rida la dignità persa. Qualcuno che crede in lei. Lui le da la vita.
Gesù non ha intenzione di diminuire il peso del peccato commesso, ma è sufficiente riconoscerlo come un male. Gesù è venuto per salvare il popolo dal peccato.
Gesù ha versato il Suo Sangue per la remissione dei peccati. Così grande è il prezzo del perdono. Contro il peccato Gesù ci mette l’Amore e la Misericordia.
Spesso noi condanniamo. Questo Vangelo parla di me, di te, di ciascuno di noi. Ci insegna ad avere coraggio di guardare in noi stessi. Noi sappiamo che è più facile vedere il peccato, le debolezze degli altri, ma come è difficile vedere il proprio interno, il proprio cuore.
Nell’Antico testamento è interessante quando Dio, attraverso il profeta parla a Davide oppure nel Nuovo Testamento quando Gesùè andato a mangiare dal fariseo e la donna Gli ha asciugato i piedi con i suoi capelli. Simone il fariseo condanna nel suo cuore quella donna: “Gesù non avrebbe permesso questo se avesse saputo chi è quella donna”. Gesù gli racconta la parabola dei due debitori. E’ logico che Simone alla fine arrivi alla conclusione giusta: “Colui a cui è stato perdonato di più amerà di più”.
Lì si tratta proprio di quella donna.
Colui che nella propria anima ha sperimentato il perdono potrà amare, perdonare e essere misericordioso con gli altri.
Fratelli e sorelle, purtroppo a noi succede che vogliamo la morte. Invece Gesù vuole la vita. Noi giudichiamo, condanniamo e con questo atteggiamento difendiamo la nostra vita, libertà e diritti. Gesù perdona e da la vita. Sacrifica la Sua libertà e si dona completamente.
Questo è l’invito a ciascuno di noi: “Non giudicate per non essere giudicati. Non condannate per non essere condannati”.
Quando nel cuore avremo abbastanza amore per perdonare ciascuno attorno a noi allora avremo il diritto morale di chiedere agli altri di non peccare più, perchè saremo al servizio della vita e seguiremo una logica di vita e non di morte.
Questo Vangelo può essere di ispirazione e di insegnamento.
Purtroppo negli uomini esiste un piacere diabolico: esporre la vergogna degli altri, far scoprire le debolezze e peccati degli altri. Iniziando dai mass media fino ai nostri rapporti umani.
Giudicando gli altri noi pensiamo che possiamo giustificare noi stessi e che possiamo nasconderci dietro alle accuse degli altri. Siamo disposti a lapidare gli altri. Provate cosa significa la Misericordia Divina. Anche noi abbiamo la possibilità di sperimentarLa.
La condizione per averLa è confessarsi. Abbiamo bisogno della Misericordia.
Sappiamo che Gesù poteva aiutare solo coloro che venivano con la verità nel cuore, con il cuore affranto e ferito.
Coloro che dall’alto giudicano, condannano e si ritengono senza peccato non diranno mai “io sono senza peccato”, ma si comporteranno così. Chi si considera giusto, senza peccato, non può provare la Misericordia Divina. Ma esistono coloro che sentono questo bisogno, come dice Papa Francesco. Ci sono anche coloro che, a causa di tanti peccati, pensano che non esista aiuto. Invece, come ci insegna Papa Francesco, per Dio non esiste peccato che non si possa perdonare.
Dio non si stanca mai di perdonare, ma noi ci stanchiamo di cercare la Misericordia e il perdono divino.
Può accadere anche a noi come fedeli che cerchiamo di vivere i Comandamenti, senza conoscere il Padre Celeste, il Suo Cuore, il Suo Volto.
Questo ce lo dice anche la Madonna in uno dei Suoi messaggi: “Ci sono tanti Miei figli che non conoscono Gesù. Che non vogliono conoscerLo. Che sono indifferenti verso di Lui. Perciò il Mio Cuore Materno soffre”.
Lei ci invita come Madre a far sì che sui nostri volti si riconosca l’Amore di Gesù per poter attirare anche gli altri a Lui , Fonte di vita e di Misericordia.
Ci aiuterà Lui con il Suo Amore e il Suo Spirito.
Amen.

1 commento:

Francesco Franco ha detto...

"Invece, come ci insegna Papa Francesco, per Dio non esiste peccato che non si possa perdonare. "
E' vero, per l'uomo che si pente, riparando la colpa, la dove essa è oggettivamente riparabile, ottiene il perdono di Dio, ma l'uomo no, l'uomo non perdona, ciò è accaduto nell'antico popolo ebreo, ciò è accaduto nei primi secoli del cristianesimo (vedere i Lapsi, i Libellati e i Digami) ciò accade anche nella chiesa odierna, ci si proccupa più della giustizia umana che non del perdono Divino.
Pax et Gaudium in Domino
Francesco