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Richiesta di preghiere

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Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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lunedì 21 marzo 2016

Omelia della santa Messa serale Medjugorje, 18 marzo 2016

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, i Giudei raccolsero delle pietre per lapidare Gesù. Gesù disse loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre: per quale di esse volete lapidarmi?». Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un’opera buona, ma per una bestemmia: perché tu, che sei uomo, ti fai Dio». Disse loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: “Io ho detto: voi siete dèi”? Ora, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio – e la Scrittura non può essere annullata –, a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo voi dite: “Tu bestemmi”, perché ho detto: “Sono Figlio di Dio”? Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non credete a me, credete alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me, e io nel Padre». Allora cercarono nuovamente di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani.Ritornò quindi nuovamente al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui rimase. Molti andarono da lui e dicevano: «Giovanni non ha compiuto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era vero». E in quel luogo molti credettero in lui.

Parola del Signore

Fratelli e sorelle, abbiamo sentito un Vangelo che commuove. I Giudei vogliono lapidare Gesù. Egli ha camminato su questa terra facendo solo del bene.

Quando riflettiamo più profondamente su questo incontro tra i Giudei e Gesù come diciamo noi croati “all’uomo si ferma la mente”. Gesù ha fatto solo del bene, ha guarito e incoraggiato tanti. Agli emarginati, rifiutati si è sempre avvicinato con la massima attenzione.  Alle persone indifese ha sempre offerto un Amore immenso. Aveva compassione per ogni uomo, senza distinzione. Per Gesù non ci sono casi persi. Nelle ultime domeniche abbiamo sentito i Vangeli che parlano dell’Amore e della Misericordia di Dio. Ricordiamo l’episodio in cui volevano lapidare quella donna peccatrice che ha commesso adulterio e le parole divine di Gesù: “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”.

Ricordiamo la parabola del Padre misericordioso e del Figliol prodigo. Il Padre perdona il figlio minore senza riserva. Nonostante tutta questa Misericordia di Dio i Giudei vogliono uccidere Gesù.  Questo mi ricorda quelle situazioni in cui qualcuno di noi aiuta qualcun’altro cento volte. Se soltanto una volta non aiutiamo qualcuno subito veniamo giudicati. Subito veniamo cancellati. E’ come se non avessimo fatto nulla di bene. Tutto il bene viene subito cancellato. Perciò sta sera possiamo domandarci con pieno diritto: quanto è grande questa cecità del cuore umano? Come è possibile che l’uomo possa essere così freddo e crudele? Questi Giudei si avvicinano a Gesù come se Lui fosse il brigante più grande del mondo. Come è possibile che non abbiano visto tutte le opere buone che Gesù ha compiuto? Forse siamo scandalizzati adesso per la freddezza di questi cuori, ma Gesù a tutti noi ha detto: “Qualsiasi cosa abbiate fatto ad uno di questi piccoli l’avete fatta a Me”. Cioè: “Qualsiasi cosa non avete fatto ad uno di questi piccoli non l’avete fatta a Me”. Perciò la via verso Dio si realizza proprio attraverso l’uomo.

Non possiamo amare Dio che non vediamo e odiare il prossimo che vediamo.

Gesù desidera che sta sera ci domandiamo: Qual’è il mio rapporto verso Dio? Qual’è il mio rapporto verso il prossimo? Verso qualsiasi uomo. Sono portato a giudicare, a classificare le persone in certe categorie? Qualche volta potrei aiutare, ma non aiuto. Semplicemente non ho tempo. Che cosa noto per primo nell’uomo: l’aspetto buono o quello negativo? Sono portato a dire le cose cattive alle spalle degli altri? Quando ci poniamo tali domande possiamo vedere che questo Vangelo è rivolto proprio a noi.

Qualche volta anch’io assomiglio a questi farisei. Sono portato a giudicare, a condannare le persone. Qualche volta vedo la pagliuzza nell’occhio del mio fratello senza vedere la trave nel mio occhio. Ciò che veramente posso fare in questa vita è cambiare me stesso. A questo sono invitato.

Risponderò al Signore delle mie opere, non di quelle degli altri. Ecco perchè sono invitato a cambiare me stesso. Questa è l’unica cosa possibile, ma è tanto difficile. Perciò questo rapporto dovrebbe essere la cosa più importante per me: io e il mio Dio. Come disse san Francesco d’Assisi: Sono tanto grande come sono grande davanti a Dio. Nè un millimetro in più nè un millimetro in meno. Sono invitato a costruire sempre di più questo rapporto tra me e il Signore. Sulla tomba di un Vescovo anglicano sta la scritta: Quando ero giovane e libero la mia fantasia non conosceva limiti. Sognavo di cambiare il mondo. Ma diventando sempre più anziano sono diventato più saggio e ho capito che il mondo non vuol cambiare. Allora ho cominciato a sognare meno e ho deciso di cambiare soltanto il mio Paese, ma anche quella sembrava dura. In un tentativo disperato ho cercato di cambiare la mia famiglia, ma guai: nemmeno loro hanno accettato. Adesso che sono al momento della morte ho compreso che se avessi cambiato me stesso con il mio esempio avrei cambiato la mia famiglia e lei, con l’incoraggiamento, mi avrebbe dato la forza per migliorare il mio Paese. Chissà, forse avrei potuto cambiare il mondo intero. L’uomo che ha la fede giusta è forte.  La società moderna è veloce e crea uomini che sono soli. Sono portati ad essere depressi. La persona che sente la presenza di Dio, invece, diventa piena della consolazione divina e le viene donata la forza per la vita.  Davanti a tali paure l’uomo oggi desidera essere assicurato su tutto, ma non esiste un’assicurazione o una pastiglia contro la morte. Non esiste la pastiglia contro la paura, contro la disperazione, la pastiglia contro la solitudine. Nella Bibbia sta scritto: “Chi può aggiungere alla propria vita un istante solo?” Tutti abbiamo un po' paura della vita, paura di tante cose, paura delle malattie. Abbiamo paura di non avere lavoro, della solitudine, di non essere accolti.  Abbiamo paura delle delusioni, della vecchiaia, della povertà. Tutte queste paure sono inutili. Sono motivo della nostra incredulità e mancanza di fiducia in Dio.  Dio ci incoraggia sempre nella Bibbia dicendoci: “Non temere. Io sono con te fino alla fine del mondo”.

Veramente Dio è presente in questo mondo per mezzo dei santi Sacramenti. Soprattutto è presente in questa santa Messa. Quando si dona a me in modo particolare nel pane e nel vino. Come è bello ricevere il Corpo di Cristo. Come è bello permettere che il Sangue divino passi per le nostre vene. Come è bello unirsi all’Amore di Dio. In un canone sta scritto: “Tu Dio non hai bisogno della nostra lode, ma al Tuo dono noi siamo grati”. Dio non sarà nè più grande nè più piccolo per le nostre preghiere, ma pregare Dio è un dono. Come è bello credere all’Amore divino, alla Misericordia di Gesù dicendogli: “Gesù abbi pietà di me. Gesù perdonami. Gesù, Tu mi conosci, scruti il mio cuore. Solo Tu sai come mi sento e di che cosa io ho bisogno”. E sentire quell’Amore di Dio, soprattutto quando sei ferito, umiliato, solo, scoraggiato. Quando hai commesso qualche peccato e senti che l’Amore di Dio ti accarezza, ti ama e ti perdona. In quei momenti che sei debole diventi forte.

L’Amore di Dio non ha limiti.

Medjugorje, questo luogo di grazia, è il luogo dell’Amore di Dio, del perdono di Dio, della Misericordia di Dio. Molte persone vogliono riconciliarsi con Dio nelle proprie parrocchie, ma non ci riescono. Appena vengono qui a Medjugorje qualcosa tocca il loro cuore. Qualcosa succede dentro di loro. Si aprono gli occhi del loro cuore e nasce questo desiderio di incontrare Dio. Il Sacramento della Riconciliazione ha cambiato tanti pellegrini a Medjugorje. Molti hanno ricevuto la fede vera. Forse erano venuti per pura curiosità. Ma l’amore di Dio attira senza regole. Fratelli e sorelle, ritorniamo alla prima fase del Vangelo di questa sera, quando i Giudei raccolgono delle pietre per uccidere Gesù. L’uomo che offende Dio, il Nome di dio, Lo bestemmia, lapida Gesù. Se qualcuno distrugge il proprio corpo con alcol, droga o altre passioni, lapida il tempio di Dio, perchè il nostro corpo è tempio di Dio, tempio dello Spirito Santo. Se dentro di noi portiamo odio contro qualcuno non possiamo essere nella pace di Dio. Lapidiamo Dio. Se giudichiamo, condanniamo, parliamo male di altri, se non diamo una nuova possibilità agli altri, non permettiamo che la Misericordia di Dio operi.  In ogni uomo è seminato il seme del bene. Dobbiamo trovare questo seme. Non dimentichiamo che noi siamo uomini. Non dimentichiamo che i nostri occhi non sono gli Occhi di Dio; le nostre vie non sono le Vie di Dio. I nostri desideri non sono i desideri di Dio.  Ritorno a san Francesco d’Assisi: lui era felicissimo quando si ricordava che Dio gli aveva donato i fratelli. Anche noi siamo circondati da tante persone. Sì, ci sono i malvagi, ma ci sono anche tante persone buone nella nostra vita, tanti benefattori che ci hanno aiutato, che ci aiutano e che ci aiuteranno. Loro sono il dono dell’Amore di Dio. Fratelli e sorelle, preghiamo in questa santa Messa, perchè Dio ci perdoni ogni offesa con la quale abbiamo ferito il Suo Amore. O abbiamo offeso gli uomini o direttamente Dio. Preghiamo perchè Dio ci doni la grazia di riconoscere il bene, perchè possiamo accettare le persone così come sono, come Dio le ha create. Come dice un nostro detto croato: Se abbiamo qualcosa di buono da dire su qualcuno diciamolo; se non lo abbiamo taciamo. Perchè con la misura con cui misuriamo sarà misurato a noi.

Buon Dio, donaci la grazia della saggezza. Donaci di vivere con responsabilità, di riconoscere i doni del Tuo Amore nella nostra vita. Proteggici dai peccati mortali con i quali lapidiamo il Tuo Cuore.

Amen.

Sia lodato Gesù Cristo.

 

Fonte: Idm (Andrea Bianco)

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