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Richiesta di preghiere

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Per la Richiesta di Preghiere è possibile da oggi utilizzare il MODULO che si trova qui a sinistra.

Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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venerdì 22 aprile 2016

Omelia della santa Messa italiana Medjugorje, 21 aprile 2016

Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, dopo che ebbe lavato i piedi ai discepoli, Gesù disse loro: «In verità, in verità vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un apostolo è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose, sarete beati se le metterete in pratica.
Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto; ma si deve adempiere la Scrittura: Colui che mangia il pane con me, ha levato contro di me il suo calcagno. Ve lo dico fin d'ora, prima che accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io Sono. In verità, in verità vi dico: Chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato» .
Parola del Signore.


Il cammino della Chiesa passa in mezzo ad un’infinità di fatiche. L’entusiasmo di annunciare Gesù spesso viene spento dalle relazioni che noi viviamo. Relazioni che per i caratteri, i tempi e le fatiche spesso, al posto di unirci, ci dividono. Ed è successo anche a questo gruppo. Giunse a Perge, in Panfilia, ma Giovanni si separò da loro e tornò a Gerusalemme. Cosa vuol dire? Che c’era pienezza d’accordo? Se và a Gerusalemme và proprio a parlare delle difficoltà che Giovanni vive con Paolo in questo annuncio , in questa predicazione. Tensioni che nascono, perchè uno non è detto che pensi o faccia come l’altro. Nascono delle discrepanze. Nascono delle confusioni.
La Chiesa vive in mezzo a questo. E non possiamo pretendere che non ci siano, perchè la realtà è questa: siamo un’umanità che a stento và avanti.
L’esempio bello ce lo dona Paolo, perchè lui continua il suo cammino. Entra in questa sinagoga ad Antiochia di Pisidia e, come i buoni Ebrei, si mette seduto e ascolta la Parola. Viene poi invitato e Paolo annuncia il mistero di Gesù Cristo a partire dalla storia della salvezza che Dio sta compiendo e portando avanti.
Il nostro Dio sta continuamente portando luce all’interno dell’umanità. Passano i millenni e questo Dio continua a mostrare il Suo Volto finchè è arrivato Gesù. E questo Gesù è stato annunciato da Chi? Da Giovanni Battista. Da questo personaggio che si sente piccino e che al termine della sua missione capisce di essere un piccolo: “Io non sono quello che voi pensate. Ma ecco viene dopo di me Uno al quale non sono degno di sciogliere i legacci dei Suoi sandali”. Questo uomo che è diventato grande nel silenzio, nella preghiera, nel logorare il suo corpo nella penitenza in questo cammino ecco che comprende di essere un piccolo davanti a Dio.
Ed è questo il nostro cammino, cioè scorgere che è Dio che compie quest’opera meravigliosa. E’ Dio che ci salva dal male, dalla presunzione di essere chissà chi. E’ Dio che ci dona di essere umili davanti a Lui, davanti questa meraviglia d’Amore. “Canterò in eterno l’Amore del Signore”, cioè farò sì che la mia vita sia una lode a Dio per quello che ha fatto. Io sono un povero piccolo e mi viene data l’opportunità di poter cantare questa meraviglia.
Vuol dire che ho capito tutto? No. Vuol dire che sento tutto muoversi dentro di me. Sento che Dio mi ama così come sono. Sento che Dio mi da l’opportunità di essere immerso in questa vita e di essere un piccolo canto.
Siamo nel Cenacolo durante l’Ultima Cena. Gesù si è rivestito, perchè si era spogliato delle Sue vesti e cinto di un grembiule si era chinato sui Suoi discepoli e aveva lavato loro i piedi. Ora si è rivestito e si è seduto a tavola e comincia questo discorso che non può essere frainteso. Egli non vuole che noi lo fraintendiamo. Lo sigilla con questo “in verità, in verità Io vi dico”. Questo Gesù parla, vuole penetrare il nostro cuore ed entrare dentro di noi proprio per sigillare questo Suo Amore che ha molteplici sfaccettature. Tutte sono chiamate ad essere in armonia l’una con l’altra. Lavoro difficile, ma siamo di fronte alla pazienza di Dio. chino su di noi.
“Un servo non è più grande del suo padrone”. Il servo è sempre più piccolo del suo padrone. Egli è colui che fa quello che il suo padrone gli chiede. Anche colui che è addetto a portare un messaggio non è più grande di colui che lo ha inviato.
La cosa bella è che se noi sappiamo di essere dei piccoli inviati, dei piccoli servi davanti a Dio questo ci da la pace. Se sapete questo siete beati… Ora, non domani. Se sapete farvi quasi nulli davanti all’Amore voi siete beati, felici, colmi di gioia. E la semplicità qual’è? Mettere in pratica la beatitudine. Poi possono esserci delle tensioni dentro delle confusioni… Lasciamo stare tutto. Ciò che importa è che sapendo questo siamo beati.
Gesù parla di questo tradimento che ormai è già in atto, che Giuda ha già attuato e che adesso deve solo compiere. Siamo in queste ultime battute. Parla di colui che mangia il pane e che alza il calcagno, cioè che se ne sta andando. Ha partecipato di tutto e con tutto di Gesù, ma se ne và. Se ne và da questo Amore; se ne và per seguire se stesso; per seguire colui che ha mentito dentro di lui.
Ma dall’altra parte Gesù ci prepara al fatto che questi avvenimenti continuano ad esserci nella storia, nella Chiesa. Gesù ci prepara a non temerli, ma anzi a sapere che proprio questi ci invitano a credere sempre più in Gesù, di fissarci di credere che questo Amore è tutto per noi e che non sarà scalfitto. E’ bello perchè proprio questo credere è ciò che ci dona di lasciarci trasformare il cuore. Noi crediamo che Gesù è Dio e questa Divinità entra dentro di noi.
E’ bello perchè questo credere ci permette di accogliere colui che Gesù manda. Noi accogliamo non questa persona, ma Gesù che lo ha mandato. Accogliendo Gesù noi entriamo in questo Amore Trinitario. Accogliamo il Padre che ci svela il Figlio. Entriamo in questa comunione dentro questo Amore. Tutto quanto sta nell’accogliere con questo cuore, con questa mente, con questa vita. Accogliere colui che Dio manda.
E’ bello, perchè questo ci permette di diventare vita in mezzo a questa umanità. Vita incarnata in Gesù, dove ci lasciamo trasformare dal Suo Amore, dove permettiamo che Dio possa compiere tutto per noi.
Lasciamoci trasformare. Gesù ci ama. Attraverso questo Amore la nostra vita brillerà. Non brillerà perchè siamo bravi. Non brillerà perchè non pe chiamo. Non brillerà perchè abbiamo fatto chissà che cosa. Ma brillerà perchè ci stiamo lasciando amare da Dio e permettiamo che i santi ci accompagnino giorno dopo giorno a Gesù.
Questo Amore è per sempre.

Fonte: IdM (registrazione audio di Flavio Deagostini – trascrizione A cura di Andrea Bianco )

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