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Richiesta di preghiere

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Per la Richiesta di Preghiere è possibile da oggi utilizzare il MODULO che si trova qui a sinistra.

Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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domenica 10 aprile 2016

Omelia della santa Messa serale Medjugorje, 7 aprile 2016


Dal Vangelo secondo Giovanni
Chi viene dall’alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla secondo la terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza. Chi ne accetta la testimonianza, conferma che Dio è veritiero. Colui infatti che Dio ha mandato dice le parole di Dio: senza misura egli dà lo Spirito.
Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui.
Parola del Signore

Fratelli e sorelle, il brano della Sacra Scrittura che ci è stato offerto oggi si può comprendere solamente se lo si vede assieme a quelli di questi giorni: ieri, oggi e domani. Gli apostoli sono pieni di Spirito Santo. Hanno testimoniato Gesù Cristo. In loro non c’era più nessuna paura. Non avevano paura a perdere la vita, perché sapevano che la vita è nelle Mani del Signore. Se uno dona la vita per Dio l’avrà nell’eternità.
Questo periodo breve è nulla se si paragona a quello che aspetta l’uomo se serve Dio.
Negli uomini esistono diverse paure. Hanno paura delle sconfitte, della perdita del posto di lavoro, di una persona cara. Alla fin fine essi hanno paura di perdere la propria vita.
Gesù è venuto sulla terra per togliere a noi tutte le paure e donare la Sua pace. Ricordatevi: questo è il dono di Cristo Risorto. Agli apostoli spaventati ha ripetuto: “Pace a voi”. Li ha invitati dicendo: “Non abbiate paura. Guardate le Mie mani, i Miei piedi, il Mio costato”. Quando è venuto lo Spirito Santo gli apostoli hanno capito.
Colui che si lega a Dio e ha la possibilità di parlarne testimonia che nel suo cuore e nella sua vita non c’è nessuna paura.
Negli Atti degli apostoli è scritto che ciò veniva capito da tutti coloro che incontravano gli apostoli. Attraverso le loro opere e le loro parole avvenivano molti miracoli. Addirittura le persone erano convinte che se solo l’ombra del mantello di Pietro fosse caduta su qualche malato esso sarebbe guarito.
Gli apostoli dicevano la verità. Erano convinti che i capi dei sacerdoti e il sinedrio erano colpevoli della morte di Gesù. Non avevano paura a dire ciò apertamente. Invece i sacerdoti e il sinedrio avevano paura. In essi era entrata paura della vendetta.
La vendetta del Signore non è togliere la vita, ma riportare alla vita. La punizione del Signore per la morte di Cristo non sta nel fatto che Dio condanna, ma che Egli perdona, perché è venuto a salvare Israele e tutti coloro che cercano la vicinanza del Signore.
Per questa ragione gli apostoli dicono al sinedrio: “Bisogna ubbidire a Dio piuttosto che agli uomini”. Loro, nella loro cecità, non sanno pregare Gesù e dire: “Perdonaci. Dimentica l’accaduto e dacci una nuova possibilità, una nuova occasione. Accoglici come tuoi”.
Avete visto come san Pietro nella notte dell’agonia di Gesù, prima che il gallo cantasse, tre volte Lo ha rinnegato. Ma dopo le sue lacrime Gesù gli dona il coraggio. Coraggio che possiamo ammirare e chiedere anche noi al Signore per poter parlare in questo mondo delle Sue opere.
Fratelli e sorelle, attraverso colui che si apre allo Spirito Santo parla Dio. Quando Dio parla tacciono tutte le forze che si oppongono a Lui.
Nel Vangelo secondo Giovanni questa sera avviene un episodio. Lo si può attribuire a Giovanni Battista. Egli non è nemmeno degno di sciogliere i lacci dei sandali a Gesù. Egli è più grande di lui; era prima di lui e lui ne è solo la voce e l’annuncio.
Si vede l’umiltà di Giovanni Battista: “Io non sono Colui che mi ritenete, Colui che state aspettando. Lui viene dopo di me. Ecco l’Agnello di Dio. Ecco Colui che toglie i peccati del mondo”.
San Giovanni Battista dice: “Io devo diminuire e Lui deve aumentare. Su di Lui c’è lo Spirito di Dio e vi battezzerà con acqua e Spirito Santo”.
Non si è preso alcun merito, anche se aveva l’onore di indicare il Salvatore che arrivava.
Lui serve Dio nell’umiltà. Questa è una virtù, fratelli e sorelle.
Non si mette al primo posto, ma Dio nel suo cuore ha creato uno spazio, affinché possa avere un posto d’onore. Dio non viene nel cuore umano per usurparlo. Egli sale sul trono della croce per abbracciare tutto il mondo.
In coloro che si aprono a Dio, in coloro che Lo servono con umiltà, Dio crea questo spazio nel cuore, affinché attraverso le opere, le parole, le azioni si possa vedere l’opera del Signore.
Chi viene dall’alto è sopra di tutti. Non appartiene alla terra. Egli conosce i misteri di Dio. Ma lo scrittore del Vangelo dice che gli uomini non accettano la Sua testimonianza.
Fratelli e sorelle, è necessario che noi che siamo battezzati, che cerchiamo la presenza del Signore, che supplichiamo Dio, è necessario che accettiamo questa testimonianza e a nostra volta la testimoniamo con la nostra vita. Colui che crede in Gesù Cristo, colui che vuole essere perdonato e salvato, diventa mezzo di salvezza per gli altri. Lui ha la vita eterna. Chi crede in Gesù non andrà perduto. 
Perciò basiamo tutto su questo dono che Dio ci ha dato e preghiamo Cristo Risorto di rafforzarci nella fede, affinché con la nostra vita possiamo mostrare l’Amore di Dio. Dal nostro cuore scomparirà ogni paura che ci distacca da Dio. 
Amen


Fonte: IdM (registrazione audio di Flavio Deagostini – trascrizione A cura di Andrea Bianco )

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