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Richiesta di preghiere

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Per la Richiesta di Preghiere è possibile da oggi utilizzare il MODULO che si trova qui a sinistra.

Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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giovedì 16 giugno 2016

Omelia della santa Messa serale Medjugorje, 15 giugno 2016


Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c'è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli.
Dunque, quando fai l'elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipocriti, che assumono un'aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profumati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».
Parola del Signore.


Il Vangelo di Matteo ci riporta uno dei testi più belli del Nuovo Testamento: il discorso della montagna o delle Beatitudini. E’ una cosa eccezionale sia per i tempi di Gesù che per i nostri. Nessuno nella storia ha osato parlare come ha parlato Gesù. Nessuno ha mai detto “beato tu che sei povero, umiliato, che sei portatore di pace, quando sei perseguitato, se hai il cuore puro”.
Sopratutto oggi nella nostra società la purezza del cuore non è proprio apprezzata. Avere il cuore puro oggi significa essere strano, rigettato, rimanere da solo. Il mondo non ti accoglie perchè non riesce a farti rientrare in certi parametri.
Ma per fortuna c’è qualcuno che ha bisogno di te. Rendiamo grazie al Padre Celeste che ha mandato Suo Figlio per incoraggiarci, per farci vedere la via che bisogna percorrere per giungere a Colui che apprezza tutto ciò che viene rigettato da questo mondo.
Negli ultimi giorni abbiamo letto nel Vangelo secondo Matteo che Gesù parla di un rapporto giusto verso gli altri, verso il prossimo e anche verso i nemici. Gesù ci insegna che la giustizia dei farisei non è sufficiente, perchè è solo una cosa esteriore. Ci ammonisce di non seguirla, perchè essa significa adempiere la legge, ma non lo spirito della legge.
Il nostro rapporto con Dio deve essere sincero e non solo un adempimento delle regole.
Nel brano del Vangelo di oggi Gesù ci parla di due vie diverse, di due scelte che abbiamo davanti a noi. Riguardano il nostro rapporto con Dio.
Il primo modo è quello umano. Possiamo usare Dio solo per autoproclamazione. Dio può essere solo uno scalino che porta alla gloria di questo mondo. Un gradino su cui dobbiamo salire per andare avanti, ma che poi rimane dietro di noi, inutile, dimenticato. Invece il Signore deve essere riconosciuto dalla gente e essere grande ai suoi occhi.
L’altra scelta è quella di essere fedeli a Dio, vivere in pace, senza seguire le cose inutili. Questa pace deriva dalla certezza che Dio ti ama, che Lui osserva tutto ciò che stai facendo. Non devi avere alcuna preoccupazione, perchè Lui non ti lascerà mai. Sei consapevole che tutto quello che hai viene dal Padre Celeste e non dagli uomini.
Queste sono due posizioni completamente diverse.
Per capire questo dobbiamo avere gli occhi del cuore e le orecchie dell’anima aperti. Tutti noi facilmente ci lasciamo influenzare da quello che gli altri dicono di noi, perchè ci piace sentire cose positive su quello che siamo o cosa facciamo.
Spesso anche i cristiani sono disposti a fare di tutto e di più per attirare l’attenzione degli altri, per apparire nei mass media, perchè si scriva di loro.
Gesù nel Vangelo ci ammonisce: “State attenti!”
Fratelli e sorelle, queste sono parole molto serie. State attenti alla vostra giustizia. Non fate le opere per essere ammirati. Non siate ipocriti. Questo ci dice Gesù.
Lui ci ammonisce e quando Dio ci ammonisce si tratta sicuramente di una cosa importante.
Ricordiamoci la prima volta in cui non abbiamo ascoltato l’ammonimento di Dio. Siamo stati cacciati via dal Paradiso. Non perchè Lui volesse punirci, ma perchè noi abbiamo scelto questo.
Oggi nel Vangelo si parla della preghiera, dell’elemosina e del digiuno. Si parla del rapporto verso di esse e del modo in cui noi le guardiamo. Queste cose portano verso Dio o verso gli uomini? Noi facciamo elemosina, preghiera e digiuno per la vita eterna o per un pò di gloria terrena? E’ importante sottolineare che Gesù non dice di non fare l’elemosina, la preghiera e il digiuno solo perchè lo fanno gli ipocriti, anzi: Lui aspetta questo da noi. Ma è importante il modo e l’intenzione in cui lo facciamo. Se noi lo facciamo per farlo vedere agli altri e per essere apprezzati e per avere meriti davanti agli uomini allora abbiamo sbagliato. Sicuramente siamo usciti fuori strada.
L’ipocrisia è un atteggiamento del cuore, è un motivo sbagliato.
Gli ipocriti non fanno nulla di male, anzi, fanno cose positive e giuste, ma le fanno per motivi sbagliati.
Spesso sentiamo dalla nostra gente, dai cattolici che anche la nostra Chiesa è piena di ipocrisia. Questo magari lo dicono quelli che non vanno in chiesa.
Fratelli e sorelle, dobbiamo guardare ai motivi per cui veniamo alla santa Messa. Purtroppo non sono sempre ispirati da Dio e non sono sempre giusti.
Ipocrita è l’immagine di un attore: colui che si presenta come non è. Giusto per avere un applauso, l’attenzione, un privilegio.
Ciascuno di noi può e deve chiedersi se è così. Magari da fuori sono pulito, bianco come la pietra, invece dentro sono malvagio e sporco. Magari dentro chiedo applausi, che il mio ego sia apprezzato e innalzato.
Fratelli e sorelle, perchè la gente fa questo? Per essere visti dagli altri. Ma noi sappiamo che gli uomini non sono sempre favorevoli. Magari oggi piaci e domani no. Quando sei interessante sei ammirato dagli uomini e poi vieni sostituito e rigettato per qualcun altro, come se non avessero mai sentito nulla per te.
Un altro motivo per cui cerchiamo l’ipocrisia è perchè noi vogliamo giustificare le nostre debolezze. Così qualche volta digiuniamo giusto per calmare la nostra coscienza, mentre il nostro cuore è pieno di odio e malvagità.
Alcuni pensano di essere cristiani devoti perchè pregano tanto e volentieri, ma con la stessa lingua con cui pregano pronunciano parole che sono peccato.
Spesso apriamo il portafoglio per dare l’elemosina, perchè è più facile dare soldi che riconciliarsi con il vicino di casa, con un amico o con il prossimo.
Spesso paghiamo una Messa per i nostri defunti per calmare la nostra coscienza, per chiedere perdono per qualcosa che non abbiamo fatto per loro durante la loro vita.
Fratelli e sorelle, tutto questo è più o meno giustizia ipocrita che Gesù ci ha detto che non ci conduce in cielo. Usiamo gli altri per sentirci meglio noi.
Spesso le nostre preghiere seguono la grammatica: lettere maiuscole e minuscole. Tutto secondo le regole. Tutto esatto. Ma non c’è l’essenziale. Abbiamo paura della critica.
Fratelli e sorelle, Gesù vuole proteggerci da questo. Vuole che riceviamo per l’eternità la ricompensa dal Padre Celeste. Essa vale molto di più di qualsiasi altra ricompensa.
Gesù vuole che noi cambiamo la nostra immagine di Dio.
In realtà Dio non è un giudice o un datore di lavoro. Dio è nostro Padre, il nostro Papà.
Il datore di lavoro vuole i risultati. Ti guarda come un lavoratore più o meno bravo e vuole risultati a suo favore. Sei sempre sotto pressione per soddisfare i suoi bisogni e ti paga di più per motivarti maggiormente e per lavorare di più. Questo è sfruttamento. Questo ci stanca. Questo ci uccide.
Invece Gesù nel Vangelo di oggi vuole che vediamo Dio come nostro Padre. Tante volte nel Vangelo di oggi abbiamo sentito la parola “Padre”. Se Dio è tuo Padre allora tu sei Suo figlio. Se sei figlio verrai ricompensato, ma questa ricompensa non verrà dai tuoi meriti, ma verrà dall’Amore del Padre.
Non puoi dare nulla al Padre che Lui non te l’abbia data a te per primo.
Gesù ci vuole dire che possiamo affidarci a Lui.
Il Vangelo di oggi è quello del Padre e non delle nostre opere. Più le nostre opere sono viste e riconosciute dalla gente e più false sono. Se tu credi che Dio è Padre non cercherai di piacere alla gente, ma vivrai come figlio di Dio.
Fratelli e sorelle, Gesù vuole avvicinarci al Padre. Questo cambia tutto. Cambia completamente il nostro modo di guardare la vita e il lavoro che facciamo.
Dio è mio Padre. Dio è tuo Padre. E’ tuo Papà.
In ogni momento possiamo rivolgerci a Lui. In ogni momento possiamo pregare in silenzio con la fiducia di essere sentiti e accarezzati.
Nel messaggio di Gesù noi non siamo più schiavi o sotto un datore di lavoro che osserva tutto ciò che facciamo per punirci o per ricompensarci. No. Noi siamo figli e allora siamo eredi. Tutto è già stato dato a noi.
Fratelli e sorelle, cerchiamo di vivere come figli di Dio. A questo ci invita Maria qui a Medjugorje.
non cercate i beni di questo mondo, perchè sono solo di passaggio. Noi siamo figli amati da Dio.
Questo è il nostro unico valore. Per questo siamo grandi e importanti.
Amen.

Fonte: IdM (registrazione audio di Flavio Deagostini – trascrizione A cura di Andrea Bianco )

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