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Richiesta di preghiere

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Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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giovedì 25 agosto 2016

Omelia della santa Messa serale, Medjugorje, 24 agosto 2016

Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Filippo trovò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret». Natanaèle gli disse: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi».
Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c'è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l'albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d'Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l'albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!».
Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell'uomo».
Parola del Signore.

Cari fratelli e sorelle, la Chiesa oggi celebra san Bartolomeo apostolo e martire. Il suo nome è metà ebraico e metà greco e significa “figlio di Tolomeo”. Così lo chiamano gli evangelisti Matteo, Marco e Luca e anche gli Atti degli Apostoli. Invece l’evangelista Giovanni usa il nome Natanaele. Probabilmente si tratta della stessa persona, anche se non è completamente chiaro e i biblisti non sono concordi.
Bartolomeo dopo la Pentecoste è andato in missione ad Arimatea. Dicono che grazie alla sua fede cristiana e al re Polimio e sua moglie abbia conquistato 12 città. Ma questo non è piaciuto al fratello del re che lo ha fatto catturare, gli ha fatto togliere la pelle e poi decapitare.
Abbiamo sentito come è accaduto l’incontro tra Gesù e Natanaele. Filippo gli dice: “Abbiamo trovato Colui di cui scrivevano Mosè nella legge e i profeti: Gesù di Nazaret, figlio di Giuseppe”. Da questo si può vedere che sanno che si parla del Messia, anche se nessuno dei due usa questo termine. Evidentemente Natanaele era uno scriba.
Si può capire che era uno scriba anche dalla frase di Gesù che dice: “Ti ho visto prima che Filippo ti chiamasse, quando eri sotto l’albero di fichi”. I Rabbunì ritenevano l’albero di fichi l’albero della conoscenza.
Dopo che Filippo gli ha presentato Gesù Natanaele agisce con sfiducia. E’ addirittura cinico e dice: “Da Nazaret può venire qualcosa di buono?” Evidentemente si tratta di due luoghi che non si amavano tanto, perchè Natanaele viene da Cana di Galilea. Natanaele mostra il suo dubbio e la sua sfiducia verso le parole di Filippo. Le parole di Filippo non sono sufficienti; lui stesso deve provare questo, perchè è uno scriba.
E’ interessante il fatto che Filippo non entri in disputa con lui. Non cerca di dirgli nulla. Semplicemente gli dice: “Vieni a vedere”. Natanaele non è rimasto chiuso e arroccato sulla frase iniziale se da Nazaret può venire qualcosa di buono. Và e veramente vuole vedere Gesù. Lui si incontra di persona con Gesù. Questo incontro cambia tutta la vita di Natanaele.
In un incontro così semplice Gesù è riuscito a cambiare completamente la sua opinione e la sua vita.
Così capita anche nella nostra vita. Alcune volte viene cambiata da un incontro casuale.
Natanaele è stato poi presente ai miracoli di Gesù, alla Sua Passione, Morte e Resurrezione e nel giorno della Pentecoste ha ricevuto lo Spirito Santo.
Fratelli e sorelle, tanti di noi hanno un opinione degli altri in base a ciò che abbiamo sentito dire di loro, senza domandarci chi è colui che parla di qualcun altro. Questo è un problema degli uomini di oggi, cioè dare un’etichetta a qualcuno solamente sulla base di ciò che abbiamo sentito di lui. Questo non è un atteggiamento giusto.
Ho trovato una storia molto interessante.
Un medico è entrato in fretta in ospedale, perchè è stato chiamato per un intervento urgente. Si è cambiato in fretta.Appena entrato nel reparto di chirurgia ha trovato un uomo che andava avanti e indietro che gli ha gridato: “Ma perchè è arrivato solo adesso? Non ha nessuna coscienza? Mio figlio è in pericolo!”
Il medico ha risposto sorridendo: “Mi dispiace. Non ero in ospedale. Sono venuto il più veloce possibile quando mi hanno chiamato. Adesso vorrei che Lei si calmasse, perchè io possa fare il mio lavoro”. “Calmarsi? Ma se si trattasse di Suo figlio Lei sarebbe calmo? Se Suo figlio stesse per morire cosa farebbe Lei?” Il medico rispose con un sorriso: “Posso solamente dire quello che sta scritto nella Sacra Scrittura: ’Siamo creati dalla polvere e alla polvere torniamo. Sia benedetto il Nome del Signore’. I medici non possono allungare la vita. Adesso farò il possibile per Suo figlio”. Il padre ha risposto: “Sono bei consigli. Quando si tratta dei figli degli altri è facile essere intelligenti”.
L’intervento è durato alcune ore e dopo il medico è uscito da quella sala operatoria e ha detto: “Grazie a Dio Suo figlio è salvo”. E subito il medico se n’è andato.
Il padre del ragazzo ha chiesto all’infermiera: “Perchè se n’è andato subito? Se fossi stato il Presidente dello stato non si sarebbe comportato così!”
L’infermiera ha risposto con le lacrime agli occhi: “Il figlio del dottore è morto ieri in un incidente stradale. E’ venuto ad operare Suo figlio lasciando il funerale. Ora è tornato a congedarsi da suo figlio per l’ultima volta”.
Fratelli e sorelle, questa storia è triste. Purtroppo anche noi ci siamo trovati in situazioni simili di credere di sapere senza conoscere le situazioni reali degli altri. Spesso crediamo alle storie che sentiamo senza averle verificate. In realtà crediamo tanto alle chiacchiere e siamo sfiduciati e poco alla Parola scritta con la lettera maiuscola. Abbiamo troppo poca fiducia in Gesù Cristo Via, Verità e Vita.
In realtà noi non crediamo ancora che Lui è Dio vivente, Dio che è lì per me, Colui che mi conosce, che mi accetta così come sono. Mi ha conosciuto come ha conosciuto Natanaele, quando lo ha visto sotto l’albero di fichi.
Fratelli e sorelle, dobbiamo imparare da Natanaele. Dobbiamo imparare ad essere aperti e fiduciosi e allontanarci dalle opinioni degli altri.
Dobbiamo imparare anche da Natanaele a dare la vita per Gesù Cristo e per la fede. E’ stato maltrattato e martirizzato, mentre noi ci scoraggiamo anche per le piccole cose. Spesso cadiamo e ci chiediamo: “C’è Dio? A cosa serve questo? Dove stiamo andando?”
Fratelli e sorelle, questa sera chiediamo, per intercessione della Beata Vergine Maria, di avere nuovamente fiducia negli uomini, ma sopratutto in Dio.
Amen.

Fonte: IdM (registrazione audio di Flavio Deagostini – trascrizione A cura di Andrea Bianco )

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