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Richiesta di preghiere

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Per la Richiesta di Preghiere è possibile da oggi utilizzare il MODULO che si trova qui a sinistra.

Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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martedì 6 settembre 2016

Omelia della santa Messa serale Medjugorje, 3 settembre 2016


Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro:
«Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo.
Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.
Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: "Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro".
Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l'altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace.
Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo».
Parola del Signore.


Carissimi fratelli e sorelle, nuovamente la Parola di Dio ci invita a riflettere sulla nostra chiamata cristiana che richiede che ci impegniamo nella vita, verificando sempre se siamo veri discepoli di Cristo, se Lo imitiamo.
Certamente tutti noi desideriamo seguire Cristo ed essere Suoi discepoli, ma è anche vero che abbiamo paura delle richieste che Lui ci fa. Lui chiede la rinuncia: rinunciare a se stessi. Questo significa essere più giusti, migliori, più santi, rinunciare ai peccati, alla propria volontà, all’egoismo, alla superbia. Rinunciare a tutti gli attaccamenti, anche verso i più cari. Essere sempre coraggiosi e forti.
Il Vangelo ci ha detto: “Se uno viene a Me e non Mi ama più di quanto ami suo padre, fratelli, sorelle e perfino la propria vita non può essere Mio discepolo”. L’evangelista Matteo ha detto: “Chi ama più di Me il padre, la madre, i figli non è degno di Me”.
Tre volte Gesù dice: “Non può essere Mio discepolo”. Gesù lo dice sul serio. Non scherza quando dice questo. Gesù non conosce compromessi. Queste parole sono dure, difficili da accettare per noi uomini moderni. Riconosciamo sinceramente che queste richieste sono impegnative.
Che cosa voleva dire Gesù? Per poter essere Suo discepolo bisogna rinunciare a tutto per poter accettare la propria croce e seguirLo. Questo significa che non possiamo rinunciare a Dio per i nostri averi, madre, padre, fratelli, sorelle, carriera, scuola, ospite o per qualsiasi altra cosa.
Cristo è chiaro. Ha detto come deve essere il cammino di colui che vuole essere Suo discepolo. Dovrebbe scegliere il cammino della croce, del sacrificio, della rinuncia.
Ho già detto all’inizio: il discepolo dovrebbe decidersi a migliorare ogni giorno. Cristo ha fatto vedere con la Sua Vita la strada da percorrere. Lui è la Via, la Verità e la Vita. Lui stesso lo ha detto. L’unico scopo della Sua Vita era vivere la Volontà del Padre.
Questo è il messaggio del Vangelo di questa sera.
La Vita di Cristo era fare la Volontà del Padre. Una Vita di sacrificio, di rinuncia a tutto ciò che Lo poteva allontanare dalla Volontà del Padre. Se noi apparteniamo a Cristo non abbiamo altra via se non quella di Cristo: la via della croce, del sacrificio, della sofferenza. Per questo motivo Gesù dice che nessuno può essere Suo discepolo se non rinuncia a tutto per seguirLo. Dobbiamo seguirLo anche portando la nostra croce quotidiana. Dobbiamo fare il nostro dovere tutti i giorni con pazienza e amore.
Il vero discepolo è pronto a sacrificare tutto per Gesù e per il Suo Amore e non rinuncia a Lui per nessun’altra cosa.
Dobbiamo avere chiaro questo concetto dentro di noi. Se il Signore chiede tutto a noi dobbiamo essere pronti a darGli tutto. Questo significa portare la croce con cuore gioioso, seguire Gesù costi quello che costi. Spesso questo significa rompere certi rapporti e donare la nostra vita e il nostro cuore al Signore.
Avere Cristo nel cuore e seguirLo significa essere sicuri della propria salvezza. Questo è molto di più di tutti i tesori e i beni che possiamo avere nella nostra vita. Non dimentichiamolo mai: Dio è l’Amore più grande. Dovrebbe essere il primo nostro Amore. Solo Lui ci ama in modo perfetto. Ogni bene che abbiamo viene da Lui. Lui sia sempre al primo posto.
Siamo veri discepoli di Gesù se nulla è più importante di Lui, anche se fossero i genitori, fratelli o sorelle. Cerchiamo di non essere superficiali.
Certo che possiamo amare i genitori, fratelli e sorelle, ma se dobbiamo deciderci tra loro e Gesù sappiamo chi dobbiamo scegliere. Gesù saprà amare i nostri fratelli, sorelle e genitori.
Gesù vuole che ci decidiamo in modo radicale per Lui, offrendoci a Lui. Qualcuno forse dirà: “Questo è un discorso per coloro che si sono decisi per la vita sacerdotale o religiosa”.
Tutti sappiamo che dobbiamo fare rinunce per non rinnegare la nostra vocazione.
Non è facile amare coloro che ci fanno del male. Il vero fedele è solo quello che sa amare i propri nemici e pregare per loro.
Vediamo oggi la tiepidezza religiosa. Le nostre famiglie come sono? Pregano insieme? Vanno insieme a Messa? Leggono la Sacra Scrittura e il Catechismo della Chiesa Cattolica? Dove non c’è questo cominciano i problemi.
Una ragazza di seconda media si è impiccata a casa sua e nella lettera ha scritto: “Ho dovuto farlo, perchè non ho visto il senso della vita. Prego i miei genitori di non arrabbiarsi e di perdonarmi. Vi aspetterò lassù con le braccia aperte”.
Un ragazzo si è buttato giù da un ponte. Apparteneva ad una setta satanica. I ragazzi hanno detto: “Dovevamo farlo”.
Domenica mattina è avvenuto in Croazia un incidente grave. Due ragazze di 15 anni sono morte in macchina. Un ragazzo di 22 anni ubriaco guidava. Cosa hanno fatto le ragazze minorenni in quella notte? Chi è responsabile di ciò? Sopratutto i genitori. I ragazzi minorenni non possono andare così liberamente di notte.
Fratelli e sorelle, cerchiamo di essere coscienti della nostra chiamata cristiana. Noi siamo nati sulla croce dal Cuore di Gesù. “Chi non prende la propria croce e non mi segue non può essere Mio discepolo” dice Gesù.
Un governante ha scritto 6 parole che lo hanno guidato nella vita: “Mio Dio, mia patria e mia moglie”. Vale la pena vivere per questi ideali. Questi erano gli ideali dei nostri avi in tanti secoli.
Cosa è rimasto di questo? Pensiamoci e rispondiamo.
Vivere la Volontà di Dio, abbiamo sentito questa sera, è essenziale per la vera vita cristiana. Vivere la Volontà di Dio è il culmine della nostra santità, della nostra perfezione sulla terra. Solo la vita in conformità con la Volontà di Dio ci assicura la porta aperta del cielo. Se vogliamo sentirci in cielo già qui sulla terra dobbiamo vivere come vivono gli abitanti del cielo, gli angeli e i santi di Dio. Questo significa mettere in ordine la propria vita in conformità alla Volontà di Dio. La Volontà di Dio sia fatta sulla terra come in cielo, come preghiamo nel Padre Nostro che ci ha insegnato Gesù stesso.
Beati noi se lo ripetiamo alcune volte al giorno e vi riflettiamo. Così prepariamo la via verso il cielo. La Volontà di Dio si vive in modo perfetto in cielo.
Nella Sacra Scrittura leggiamo che gli angeli vivono i comandi di Dio. Gli angeli annunciano il volere di Dio ad Abramo, Maria, Giuseppe. L’angelo custode ci accompagna ovunque.
Gli angeli e i santi vivono la Volontà di Dio in modo perfetto.
La Volontà di Dio consiste in credere in Lui, lodarLo essere qui questa sera, aiutare gli altri a lodarLo per poter gioire un giorno con Lui per tutta l’eternità.
La Volontà di Dio deve essere vissuta già sulla terra. Dio, perchè nostro Creatore, può chiedere da noi quello che vuole. Dio ci ha scelti e ci ha dato il compito di vivere la Sua Volontà per essere felici già qui sulla terra. Dio non ci sforza, perchè ci ha creati liberi e siamo liberi. Questa è la nostra grandezza, ma anche ci può avvicinare alla perdizione. La nostra opposizione alla Sua Volontà sarebbe una pazzia.
“Ho visto satana cadere dal cielo come una folgore” dice Gesù nel Vangelo. Se ci opponiamo alla Volontà di Dio una cosa del genere può succedere anche a noi.
Come possiamo comprendere cosa Dio vuole da noi? Il primo segno della Volontà di Dio è la voce della nostra coscienza che ci dice: “Non fare ciò che è contrario a Dio”.
Anche i pagani possono sentire questa voce e salvarsi.
Dio ci mostra la Sua Volontà in modo particolare nei Comandamenti.
Gesù dice: “Chi osserva i Miei Comandamenti Mi ama”. Chi vive i Comandamenti può essere sicuro della propria salvezza.
La voce della Volontà di Dio è la voce della Chiesa. Se ascoltiamo la Chiesa ascoltiamo Colui che L’ha istituita.
Dio ci rivela la Sua Volontà in tanti modi nella nostra vita: nelle difficoltà, croci, morte dei nostri cari. Tutto ciò ci indica di rivolgerci a Dio, ci ammonisce di tornare a Lui e di essere sottomessi alla Sua Santa Volontà.
Questa sarà la via sicura della nostra salvezza. Se viviamo la Volontà di Dio con gioia avremo tanti doni già qui sulla terra.
Vivere la Volontà di Dio ci porta la pace, la gioia nell’anima.
Fratelli e sorelle, preghiamo perchè sempre possiamo dire: “Dio, non sia fatta la mia, ma la Tua Volontà”. Sia fatta la Tua Volontà in questo momento e sempre. Tutto sia per la maggior Tua Gloria e per la nostra salvezza.
Fratelli e sorelle, così sicuramente cammineremo verso l’incontro finale dove ci aspetta la nostra Madre Celeste e il nostro Salvatore Gesù con tutti i santi.
Amen.

 

Fonte: IdM (registrazione audio di Flavio Deagostini – trascrizione A cura di Andrea Bianco )

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