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Richiesta di preghiere

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Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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sabato 17 settembre 2016

Omelia della santa Messa serale Medjugorje, 11 settembre 2016


Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo Gesù disse a Nicodemo: “Nessuno è mai salito al cielo se non Colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè ha inalzato il serpente nel deserto così bisogna che sia inalzato il Figlio dell’Uomo, perchè chiunque creda in Lui abbia la vita eterna. Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio Unigenito, perchè chiunque crede in Lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio infatti non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perchè il mondo sia salvato per mezzo di Lui”.
Parola del Signore


Fratelli e sorelle in Cristo, questa parrocchia oggi celebra l’esaltazione della Santa Croce. Si ricorda il giorno in cui i parrocchiani nel 1933, con fede e con il desiderio di ricevere la benedizione del Signore, hanno costruito la croce sul Krizevac.
Sicuramente non sapevano quanto questo posto sarebbe stato benedetto dalle preghiere e suppliche al Signore dei pellegrini passati lì.
A noi forse sembra strano celebrare l’esaltazione della Santa Croce. Forse ci sembra strano anche il nome di questa celebrazione.
Regolarmente celebriamo gli eventi di salvezza, gli eventi della Vita del Signore, vedendo in essi la logica dell’Amore di Dio per la nostra salvezza. Non la vediamo come una cosa passata, ma che sta avvenendo adesso.
Abbiamo ragione, perchè anche in questo giorno stiamo celebrando proprio questo.
La croce non è un’idea tenebrosa o un concetto irreale, ma una parte del nostro essere. Appartiene al Nostro Signore e Maestro. E’ un nuovo trono dal quale regna l’Amore e la salvezza. Un nuovo albero di vita i cui frutti non sono nè morte nè vergogna nè sconfitta. Porta la vita.
Guardando la croce noi vediamo Dio che ama l’uomo. Lo ama in un modo incomprensibile, lo ama fino alla fine.
La celebrazione di oggi dobbiamo viverla in modo veramente personale. Ognuno di noi potrebbe scrivere la propria storia di croce, di sofferenze, di cadute, di dolori, di domande e di morte.
La sofferenza è la descrizione della vita umana. E’ semplicemente così.
Ognuno di noi l’ha provato in maniera diversa. Qualche volta in modi leggeri e altre volte in maniere difficili e pesanti.
I modi di soffrire sono diversi quanti siamo diversi noi, le nostre vite e le circostanze nelle quali viviamo.
Non cerchiamo di descrivere la sofferenza in maniera bella, perchè noi non godiamo del dolore. Non siamo masochisti. Proviamo a guardare con un punto di vista particolare tutto ciò che ci fa gioire, preoccupare, spaventare, soffrire. Questo è quello che ci fa o dovrebbe farci diversi dal mondo.
Il mondo non capisce questo. Non si tratta di una novità. Il mondo non ha capito nemmeno il Signore. La Sua risposta è stata la croce. E’ così strano e così meraviglioso.
Nelle nostre orecchie risuonano ancora quelle parole: “Dio non ha mandato Suo Figlio per giudicare il mondo, ma per salvarlo”. Questo è l’Amore di Dio che non possiamo capire. Al rigetto il Signore risponde con la croce. E và oltre: passa attraverso la tenebra e la solitudine della morte.
Questo è quello che spaventa. Ciascuno di noi si pone una domanda: perchè la sofferenza e la morte? Perchè proprio a me?
Ma noi crediamo ancora? La sofferenza e la morte non sono la fine. Il Nostro Signore e Maestro è risorto. Adesso è qui in mezzo a noi. Noi celebriamo questo. Per questa ragione siamo venuti qui.
In realtà nel mistero del Suo Amore capiamo che la croce non è la fine, ma è la via. Credendo al Signore in Lui troviamo la forza per procedere nella nostra vita, anche quando tutto sembra difficile e vano.
Oh, come si trasforma tutto e ci abbandoniamo. Il nostro Signore ha scelto la croce per poter condividere la sofferenza con tutta l’umanità, con ogni uomo dall’origine del mondo. Il nostro Signore ha scelto di morire sulla croce per essere vicino ad ogni uomo nel momento della morte. Nonostante tutto quello che ha e quelli che ama in quei momenti l’uomo è da solo.
Con la Sua croce e morte il Signore ci vuole dire: “Non sei da solo”. Lo dice a noi, perchè per noi la sofferenza è assurda e ancora di più la morte.
Questo è amore che non si può capire. L’Amore che non rigetta l’uomo quando quest’ultimo Lo rigetta. Dio lo ama e lo salva.
Il Signore dal legno della croce ci insegna a vivere. Quando giudichiamo Dio e gli altri noi sentiamo le Sue parole: “Padre, perdonali, perchè non sanno quello che fanno”. Quando ci sembra che non ci sia senso, che non termini mai, che Dio non esista sentiamo le Sue parole: “Mio Dio, mio Dio, perchè Mi hai abbandonato?”
Ma vediamo anche l’abbandono alla Volontà del Padre: “Padre, nelle Tue Mani consegno il Mio Spirito”.
Questa è una dottrina insolita, ma solo questo può illuminare ogni sofferenza umana, anche la tenebra della morte. Solo questa è la medicina per il veleno che ognuno di noi porta dentro di sè: il peccato. Noi abbiamo esperienza di questo veleno ogni giorno, ma abbiamo anche questa medicina: l’amore e la croce.
Allora è chiaro il riferimento che il Vangelo fa dell’esperienza del popolo d’Israele nel deserto. L’immagine del serpente è il riferimento al Crocifisso che morendo ama e guarisce l’uomo. Solo Lui che è Crocifisso, Morto e Risorto può dare la vita, perchè una cosa sola col Padre e con lo Spirito Santo.
Scegliere un’altra via è chiaro che significa scegliere la morte. Anche in questo siamo liberi.
Davanti a noi sta un nuovo albero di vita. Il suo frutto non è la morte, ma la vita. La conoscenza che questo albero dona ci permette di essere con Lui, per Lui e in Lui. Quando questo entra nel nostro sangue e nella nostra vita noi guariamo, anche se saremo peccatori fino alla fine del mondo. Guariamo anche dalla morte, perchè Lui per primo ci è passato e l’ha sconfitta.
Ricordiamoci di altre parole che Lui ci ha detto dalla croce. “Ecco tua Madre”.
Questa sera possiamo e dobbiamo ricordarci di Maria e chiedere la Sua intercessione, perchè Lei è un’esperta della sofferenza. “Sii con noi Tu che hai subito la sofferenza ai piedi del legno della croce. Sii con noi Tu che hai guardato Faccia a faccia la morte dell’Amore per far vivere ognuno di noi. Sii con noi Tu che hai pagato un prezzo terribile per il Tuo ‘Eccomi, sia fatto secondo la Tua Parola’. Sii con noi Tu che adesso sei con Lui nella gloria. Insegnaci a camminare verso il nostro Golgota e ad essere sotto la croce e sulla croce assieme a Lui che è vivo e risorto. Insegnaci a donarGli la nostra vita, affinchè nel nostro sangue e nella nostra vita entri il Suo Amore. Sta sera, adesso, qui, così che arde il nostro cuore mentre Lui ci parla, si dona per noi e si spezza nel Pane della Vita. Fa che il nostro Amen alla Comunione sia il Tuo Amen di abbandono alla Volontà del Padre”.
Signore, noi adoriamo la Tua croce. Lodiamo e glorifichiamo la Tua Resurrezione.
Attraverso il legno della croce viene la gioia per tutto il mondo.
Amen.

Fonte: IdM (registrazione audio di Flavio Deagostini – trascrizione A cura di Andrea Bianco )

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