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Richiesta di preghiere

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Per la Richiesta di Preghiere è possibile da oggi utilizzare il MODULO che si trova qui a sinistra.

Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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venerdì 11 novembre 2016

Omelia della santa Messa serale Medjugorje, 9 novembre 2016


Dal Vangelo secondo Giovanni
Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.
Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete.
Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!».
I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà».
Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo.
Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.
Parola del Signore.


Cari fratelli e sorelle, in questa festa della dedicazione della basilica lateranense abbiamo ascoltato questo Vangelo. Direi che si tratta di un Vangelo che ci mette in guardia per ricordarci di essere attenti a non fare della Sua Chiesa una Chiesa di commercio.
Al tempo di Gesù i giudei andavano a Gerusalemme alla festa della Pasqua. Era una tradizione ebraica. Venivano da lontano, venivano dalla diaspora. Venivano da tutti i punti della terra. Questa pratica religiosa chiedeva loro di offrire a Dio un sacrificio. Secondo le prescrizioni giudaiche bisognava offrire un sacrificio di un animale.
Per questo motivo, nel Vangelo di oggi, all’esterno del Tempio stesso troviamo i commercianti di animali e coloro che cambiavano le monete. Coloro che venivano da lontano e utilizzavano altri soldi dovevano fare questo cambio di valuta per comprare gli animali per l’offerta.
Da un punto di vista umano è una cosa logica, ma nel profondo di tutto ciò l’uomo si era perduto. Non viveva più la Pasqua come una festa, come qualcosa di divino. A poco a poco nella testa dell’uomo era diventata una giornata dove si poteva guadagnare. Bisogna organizzare tutto per poter guadagnare.
La liturgia ci mette oggi davanti agli occhi del nostro cuore, nel momento in cui facciamo memoria della nostra più importante Chiesa, il fatto che la nostra fede cattolica deve interpretare tutto ciò in modo diverso. Ci viene detto ancora oggi di stare attenti.
Per esperienza personale posso dire veramente che l’uomo deve stare attento, sopratutto in questa relazione con i soldi, in modo particolare quando la Chiesa diventa una istituzione.
Voi che conoscete Medjugorje avete conosciuto la comunità Cenacolo alla quale appartengo e che è nata per opera dello Spirito Santo nel cuore di una piccola religiosa: suor Elvira Petrozzi. All’inizio eravamo una comunità nata da un carisma pieno di entusiasmo che accoglieva giovani e li faceva vivere in fraternità. Abbiamo fondato tante altre fraternità con l’aiuto di Gesù e con la preghiera. In questo modo abbiamo aiutato questi giovani.
Io sono uno di quelli che è ritornato alla vita grazie a questa comunità.
Dobbiamo difendere tutto ciò che è nato dal carisma e dallo Spirito Santo eppure, anche se lo facciamo, piano piano tutto questo diventa un’istituzione. Così anche i Francescani sono nati dallo Spirito Santo e da san Francesco e piano piano sono diventati un’istituzione.
Questo significa che hai il tuo statuto, che sai come saranno scelti i responsabili, sai chi sarà l’economo… Si tratta di una gerarchia.
La Chiesa Cattolica è una gerarchia, un’istituzione. La comunità francescana è una gerarchia, un’istituzione. La comunità Cenacolo, che ha 35 anni di vita, sta diventando un’istituzione. Siamo andati in Vaticano; il Papa nel Consiglio per i laici ci ha accolti. Adesso siamo un’istituzione ecclesiale. Abbiamo i nostri statuti. Abbiamo il nostro presidente, la vice presidente, il consiglio… E’ un processo inevitabile.
Ma devi stare attento quando diventi un’istituzione. Per mantenere un’istituzione viva ci vogliono soldi, bisogna guadagnare, bisogna pagare le fatture… Sei obbligato a fare tante cose e tutto ciò diventa una pressione esistenziale enorme sulla persona. In questi conti, calcoli, preoccupazioni l’uomo si perde. Piano piano i soldi si incollano alle sue mani.
Gesù non parla invano. Non dice per niente: “Non potete servire Dio e la ricchezza”. Per questo ci dice di considerare sempre i soldi come il più grande nemico della fede in Dio.
Questa è una lotta che per primi noi sacerdoti dobbiamo vincere in noi stessi, con l’aiuto di Gesù Cristo. Quando diventi un’istituzione devi avere una relazione chiara con le cose materiali. Devi avere Gesù così profondamente nel tuo cuore da essere libero dalle cose materiali che ti circondano. Solo Gesù Cristo è la libertà. I soldi e le cose materiali sono così forti e potenti… E’ così bello avere tanti soldi nelle tasche e sentirsi sicuri… Quando un uomo ha un conto in banca pensa di essere più forte e di vivere meglio. Si ha l’impressione di essere più intelligenti. Improvvisamente sei capace di dare consigli agli altri. Non sei interessato a sentire gli altri. Non importa cosa dirai, perchè sai che alle spalle hai un sacco di soldi.
Chi di noi è protetto da tutto questo? Chi è immune da ciò?
E’ una grande sfida del nostro tempo. Prima di tutto per noi sacerdoti. Per noi che Dio ha scelto come pastori della Sua Chiesa.
Abbiamo tanto bisogno di Gesù Cristo, del Dio vivente. Abbiamo bisogno per avere la libertà del cuore che serve per non legarci alle cose materiali. Abbiamo bisogno di avere il Cuore di Cristo che batte nel nostro stesso cuore.
Senza il vostro aiuto noi sacerdoti ci riusciremo difficilmente. La vostra preghiera e la vostra comprensione possono aiutarci.
Ci sentiamo bene in questa chiesa di san Giacomo qui a Medjugorje. Abbiamo bisogno di un edificio materiale. Ma la vera anima della Chiesa è la comunione dei credenti in Cristo.
Qui non ci sono solamente i parrocchiani di Medjugorje. Siamo venuti da ogni parte del mondo.
Grazie alla Chiesa di Cristo riceviamo quest’acqua viva di cui ci parla il profeta Ezechiele nella prima lettura. Acqua che sgorga per portare la vita. Gesù Cristo è per noi la vita. Solamente in Cristo abbiamo la forza sufficiente per diventare “uno”, per fare comunione.
Solo in Cristo posso capirti e perdonarti. Solo in Lui non sono attaccato alle cose materiali, perchè tu diventi più importante per me di ogni cosa, di ogni guadagno. E’ in Cristo che ho la capacità di chiedere perdono profondamente, perchè ti ho ferito.
E’ soltanto in Cristo che sono pronto a sopportare il sacrificio fino alla croce, a morire per te. Soltanto in Cristo che è la Sorgente del vero Amore.
Questo fà di noi dei fratelli e delle sorelle. Questo fà di noi una Chiesa unita. L’anima della Chiesa è questa comunione in Gesù Cristo e nel Suo Spirito.
E’ questo desiderio profondo di diventare un’unità che ci ha portato qui da tanti paesi diversi per riunirci sotto il manto della Vergine Maria. Nel profondo di noi stessi sentiamo questo bisogno.
Veramente sia così.
La Vergine ci porti ad un’esperienza profonda di comunione.
Amen.

Fonte: IdM (registrazione audio di Flavio Deagostini – trascrizione A cura di Andrea Bianco )

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