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Richiesta di preghiere

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Per la Richiesta di Preghiere è possibile da oggi utilizzare il MODULO che si trova qui a sinistra.

Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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martedì 30 agosto 2016

Omelia della santa Messa serale Medjugorje, 28 agosto 2016

Dal Vangelo secondo Luca
Avvenne che un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo.
Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: "Cèdigli il posto!". Allora dovrai con vergogna occupare l'ultimo posto. Invece, quando sei invitato, va' a metterti all'ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: "Amico, vieni più avanti!". Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato».
Disse poi a colui che l'aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch'essi e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».
Parola del Signore.


Fratelli e sorelle, una storia che avete certamente sentito mi è parso cosa ottima inserirla nelle letture liturgiche di oggi.
Una signora molto ricca sulla terra aveva tutto. Da noi si dice anche “il latte dei cieli”. Viveva in una casa molto grande. Ma un giorno, come dovremo fare anche tutti noi, ha dovuto lasciare tutto ciò che aveva. Alla fine è arrivata davanti al Signore.
San Pietro l’ha aspettata davanti alla porta del Paradiso e dopo un saluto l’ha accompagnata alla sua prossima dimora. Mentre andavano quella signora ammirava le case belle e le ville che vedevano. San Pietro le spiegava chi abitava in esse. Le ha detto che in una di queste abitava una povera vecchietta. Andando avanti vedono un’altra bella casa e la signora pensa tra sé: “Questa è così bella. Certamente è mia!” Pietro va avanti e passa davanti a tante altre ville. Alla fine arrivano ad una baracca. Pietro le disse: “Questa è la sua dimora”. Lei è rimasta shockata: “Questa la mia casa? Ho meritato qualcosa del genere? Lei sa che casa avevo sulla terra?” San Pietro ha ascoltato e poi ha risposto: “Signora, mi spiace che a lei sia capitato ciò, ma deve sapere che noi costruiamo le case con i materiali che voi ci mandate dalla terra”.
Fratelli e sorelle, siamo noi che ordiniamo la casa nella prossima vita. Essa viene costruita con il materiale che noi mandiamo su. Se noi mandiamo materiale poco buono, il Signore sa che non ci piacerà la casa, ma Dio rispetta la nostra decisione.
Nessuno può cambiare questo progetto senza di noi, nemmeno Dio Stesso. Questo possiamo farlo solo noi e purtroppo solo fino a quando siamo qui sulla terra.
Ognuno, finchè è sulla terra, può ascoltare i consigli degli altri, può aggiungere o togliere qualcosa al progetto. Dio sicuramente apprezzerà tanta pazienza.
Fratelli e sorelle, qualcosa di simile abbiamo sentito nel Vangelo di Luca. In esso si narra un fatto della Vita di Gesù, quando un fariseo un sabato Lo ha invitato a pranzo. Chi di noi non è mai stato invitato ad una mensa ho magari ha invitato qualcun altro? Magari nessuno ha fatto commenti in quel momento, ma tutti hanno guardato tutti e tutto. Solamente dopo sono stati fatti i commenti.
Fratelli e sorelle, anche Gesù osserva come arrivano gli ospiti e scelgono i primi posti. Così Egli racconta la parabola delle nozze e degli invitati. Questo è un tema molto delicato. Quale posto ha ciascuno nella vita? Tra gli uomini c’è chi è in alto e chi è in basso. Ci sono i posti d’onore e quelli meno importanti.
Normalmente l’uomo invita quello più onorato e lo mette d’avanti.
Gesù, in quest’occasione, valuta come si comportano gli uomini. E’ un’occasione per dare un insegnamento: “Mettiti all’ultimo posto. Chi si innalza sarà umiliato. Chi si umilia sarà innalzato”.
Fratelli, a prima vista questo sembra un metodo raffinato per ottenere un posto migliore.
Gesù non bada a questo. Lui ha sopratutto cura del comportamento degli uomini fra di loro. Lui stesso ne ha dato l’esempio. Lui era Dio, ma non ha voluto farlo notare. Lui ha voluto essere servo. Si è umiliato; è stato ubbidiente fino alla morte di croce, come dice san Paolo nella lettera ai Filippesi.
Sul legno della croce Gesù ha assunto l’ultimo posto.
Cosa significa,fratelli e sorelle, essere umile? Sicuramente questo non significa non usare i talenti e i doni che Dio ci ha dato. Questo non significa mostrare una faccia triste o rinunciare alle proprie responsabilità.
Essere umili vuol dire liberarsi dalla paura dei giudizi umani, avere la coscienza in pace e sapere che ciascuno ha il valore che ha davanti a Dio. Nessun giudizio umano può aggiungere o togliere nulla. Il disprezzo e il pettegolezzo non possono togliere nulla.
Chi è umile ha la coscienza in pace, perchè è sempre libero.
Se non metti il tuo “io” sotto i piedi non sarai mai libero.
Papa Giovanni XXIII diceva: “Ho ricevuto due lettere. In una si diceva che sono un grande santo e nell’altra che sono un grande ipocrita. La prima non mi aggiunge nulla, la seconda non mi toglie nulla”.
Il curato d’Ars diceva: “Davanti a Dio sono quello che sono”.
Essere umile significa mettere il servizio al primo posto. E’ grande colui che dona, che serve, colui che si lascia consumare, colui che entra nel mistero d’amore.
E’ umile colui che serve il prossimo e sente che tutto è dono del Signore. Quello che non viene donato và perso.
Essere umile significa servire e donare senza ricompensa.
Quando fai una cena non invitare amici, parenti, vicini, ricchi per essere a tua volta invitato. Così ricevi già il compenso. Invece quando fai una mensa invita zoppi, storpi, poveri - dice Gesù -e non potranno contraccambiare. Nel giorno della Resurrezione dei giusti riceverai il compenso.
Fratelli e sorelle, l’umile lavora, opera, serve i fratelli e non si aspetta nulla come compenso. Poter servire è già un compenso. Se tutti fossero così umili da non aspettarsi un “grazie” avremmo un mondo di persone felici. Allora avremmo una Chiesa attraente.
Chi è stato più umile di papa Paolo VI? Nel decimo anniversario in cui si ricordava la fine della scomunica degli Ortodossi Paolo VI si è inginocchiato e ha baciato i piedi a Meliton, Patriarca di Costantinopoli.
Questo è un momento che ha mostrato la vera natura umile della Chiesa. La natura del servizio.
Il convertito Chesterton diceva: “Se nella vita avessi una sola possibilità di predicare lo farei contro la superbia”.
Fratelli e sorelle, quando la superbia è sconfitta è aperta la via verso Dio e verso il prossimo.
L’uomo superbo rimane sempre da solo, mentre l’umile è amico di Dio e amico di tutti.
Amen.
Sia lodato Gesù Cristo.

 

Fonte: IdM (registrazione audio di Flavio Deagostini – trascrizione A cura di Andrea Bianco )

sabato 27 agosto 2016

Messaggio straordinario a Ivan del 26 agosto 2016 sul Podbrdo alle ore 22:00

Carissimi,  ecco quanto Ivan ha riferito circa l'apparizione da lui avuta stasera, venerdì 26 agosto 2016, sul Podbrdo alle ore 22:


Anche stasera, come dopo  ogni incontro con la Madonna, vorrei descrivere e avvicinare anche a voi ciò che è più importante dell'incontro di stasera.  Anche oggi la Madonna è venuta a noi gioiosa e felice e, all'inizio, ci ha salutato tutti con il Suo materno saluto:

"Sia lodato Gesù, cari figli miei!"

Poi ha steso le mani e ha pregato in particolare su noi qui presenti,  ha pregato particolarmente su di voi malati presenti. Poi la Madonna ha detto:

"Cari figli, anche oggi desidero invitarvi in modo particolare a vivere i miei messaggi. 

Cari figli, non  parlate dei miei messaggi, ma vivete i miei messaggi!

Siate anche voi il mio segno vivo, il segno della mia presenza qui, e irradiate gli altri con la vostra presenza.
Cari figli,  in questo tempo pregate di più, pregate insieme a me e per le mie intenzioni. 

Seguitemi, cari figli! Vivete i miei messaggi!

Non temete, io sono con voi e intercedo per tutti voi presso mio Figlio.

Grazie, cari figli, per aver anche oggi risposto alla mia chiamata ".

Poi la Madonna ci ha benedetto tutti con la sua benedizione materna,  e ha benedetto tutto quello che avete portato perchè venisse benedetto.  Poi io ho raccomandato tutti voi,  le vostre necessità,  le vostre intenzioni,  le vostre famiglie e in modo particolare i malati.
Poi per un periodo di tempo la Madonna ha continuato a pregare qui su tutti noi,  ed in questa preghiera se ne è andata nel segno della luce e della croce,  col saluto:    

"Andate in pace, cari figli miei".

giovedì 25 agosto 2016

Messaggio a Marija del 25 agosto 2016

"Cari figli! Oggi desidero condividere con voi la gioia celeste. Voi, figlioli, aprite la porta del cuore affinché nel vostro cuore possa crescere la speranza, la pace e l’amore che solo Dio dà. Figlioli, siete troppo attaccati alla terra e alle cose terrene, perciò Satana vi agita come il vento lo fa con le onde del mare. Perciò la catena della vostra vita sia la preghiera col cuore e l’adorazione a mio Figlio Gesù. A Lui offrite il vostro futuro per essere in Lui gioia ed esempio per gli altri con le vostre vite. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”

Apparizione straordinaria a Ivan domani sera ore 22 sul Podbrdo

Krizan ci ha appena comunicato che domani sera, venerdì 26 agosto 2016, Ivan avrà un’apparizione sul Podbrdo alle ore 22:00.

Omelia della santa Messa serale, Medjugorje, 24 agosto 2016

Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Filippo trovò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret». Natanaèle gli disse: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi».
Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c'è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l'albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d'Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l'albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!».
Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell'uomo».
Parola del Signore.

Cari fratelli e sorelle, la Chiesa oggi celebra san Bartolomeo apostolo e martire. Il suo nome è metà ebraico e metà greco e significa “figlio di Tolomeo”. Così lo chiamano gli evangelisti Matteo, Marco e Luca e anche gli Atti degli Apostoli. Invece l’evangelista Giovanni usa il nome Natanaele. Probabilmente si tratta della stessa persona, anche se non è completamente chiaro e i biblisti non sono concordi.
Bartolomeo dopo la Pentecoste è andato in missione ad Arimatea. Dicono che grazie alla sua fede cristiana e al re Polimio e sua moglie abbia conquistato 12 città. Ma questo non è piaciuto al fratello del re che lo ha fatto catturare, gli ha fatto togliere la pelle e poi decapitare.
Abbiamo sentito come è accaduto l’incontro tra Gesù e Natanaele. Filippo gli dice: “Abbiamo trovato Colui di cui scrivevano Mosè nella legge e i profeti: Gesù di Nazaret, figlio di Giuseppe”. Da questo si può vedere che sanno che si parla del Messia, anche se nessuno dei due usa questo termine. Evidentemente Natanaele era uno scriba.
Si può capire che era uno scriba anche dalla frase di Gesù che dice: “Ti ho visto prima che Filippo ti chiamasse, quando eri sotto l’albero di fichi”. I Rabbunì ritenevano l’albero di fichi l’albero della conoscenza.
Dopo che Filippo gli ha presentato Gesù Natanaele agisce con sfiducia. E’ addirittura cinico e dice: “Da Nazaret può venire qualcosa di buono?” Evidentemente si tratta di due luoghi che non si amavano tanto, perchè Natanaele viene da Cana di Galilea. Natanaele mostra il suo dubbio e la sua sfiducia verso le parole di Filippo. Le parole di Filippo non sono sufficienti; lui stesso deve provare questo, perchè è uno scriba.
E’ interessante il fatto che Filippo non entri in disputa con lui. Non cerca di dirgli nulla. Semplicemente gli dice: “Vieni a vedere”. Natanaele non è rimasto chiuso e arroccato sulla frase iniziale se da Nazaret può venire qualcosa di buono. Và e veramente vuole vedere Gesù. Lui si incontra di persona con Gesù. Questo incontro cambia tutta la vita di Natanaele.
In un incontro così semplice Gesù è riuscito a cambiare completamente la sua opinione e la sua vita.
Così capita anche nella nostra vita. Alcune volte viene cambiata da un incontro casuale.
Natanaele è stato poi presente ai miracoli di Gesù, alla Sua Passione, Morte e Resurrezione e nel giorno della Pentecoste ha ricevuto lo Spirito Santo.
Fratelli e sorelle, tanti di noi hanno un opinione degli altri in base a ciò che abbiamo sentito dire di loro, senza domandarci chi è colui che parla di qualcun altro. Questo è un problema degli uomini di oggi, cioè dare un’etichetta a qualcuno solamente sulla base di ciò che abbiamo sentito di lui. Questo non è un atteggiamento giusto.
Ho trovato una storia molto interessante.
Un medico è entrato in fretta in ospedale, perchè è stato chiamato per un intervento urgente. Si è cambiato in fretta.Appena entrato nel reparto di chirurgia ha trovato un uomo che andava avanti e indietro che gli ha gridato: “Ma perchè è arrivato solo adesso? Non ha nessuna coscienza? Mio figlio è in pericolo!”
Il medico ha risposto sorridendo: “Mi dispiace. Non ero in ospedale. Sono venuto il più veloce possibile quando mi hanno chiamato. Adesso vorrei che Lei si calmasse, perchè io possa fare il mio lavoro”. “Calmarsi? Ma se si trattasse di Suo figlio Lei sarebbe calmo? Se Suo figlio stesse per morire cosa farebbe Lei?” Il medico rispose con un sorriso: “Posso solamente dire quello che sta scritto nella Sacra Scrittura: ’Siamo creati dalla polvere e alla polvere torniamo. Sia benedetto il Nome del Signore’. I medici non possono allungare la vita. Adesso farò il possibile per Suo figlio”. Il padre ha risposto: “Sono bei consigli. Quando si tratta dei figli degli altri è facile essere intelligenti”.
L’intervento è durato alcune ore e dopo il medico è uscito da quella sala operatoria e ha detto: “Grazie a Dio Suo figlio è salvo”. E subito il medico se n’è andato.
Il padre del ragazzo ha chiesto all’infermiera: “Perchè se n’è andato subito? Se fossi stato il Presidente dello stato non si sarebbe comportato così!”
L’infermiera ha risposto con le lacrime agli occhi: “Il figlio del dottore è morto ieri in un incidente stradale. E’ venuto ad operare Suo figlio lasciando il funerale. Ora è tornato a congedarsi da suo figlio per l’ultima volta”.
Fratelli e sorelle, questa storia è triste. Purtroppo anche noi ci siamo trovati in situazioni simili di credere di sapere senza conoscere le situazioni reali degli altri. Spesso crediamo alle storie che sentiamo senza averle verificate. In realtà crediamo tanto alle chiacchiere e siamo sfiduciati e poco alla Parola scritta con la lettera maiuscola. Abbiamo troppo poca fiducia in Gesù Cristo Via, Verità e Vita.
In realtà noi non crediamo ancora che Lui è Dio vivente, Dio che è lì per me, Colui che mi conosce, che mi accetta così come sono. Mi ha conosciuto come ha conosciuto Natanaele, quando lo ha visto sotto l’albero di fichi.
Fratelli e sorelle, dobbiamo imparare da Natanaele. Dobbiamo imparare ad essere aperti e fiduciosi e allontanarci dalle opinioni degli altri.
Dobbiamo imparare anche da Natanaele a dare la vita per Gesù Cristo e per la fede. E’ stato maltrattato e martirizzato, mentre noi ci scoraggiamo anche per le piccole cose. Spesso cadiamo e ci chiediamo: “C’è Dio? A cosa serve questo? Dove stiamo andando?”
Fratelli e sorelle, questa sera chiediamo, per intercessione della Beata Vergine Maria, di avere nuovamente fiducia negli uomini, ma sopratutto in Dio.
Amen.

Fonte: IdM (registrazione audio di Flavio Deagostini – trascrizione A cura di Andrea Bianco )

lunedì 15 agosto 2016

Buona Festa dell’Assunta

 

 

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  «Vergine madre, figlia del tuo figlio,
umile e alta più che creatura,
termine fisso d'eterno consiglio,

    tu se' colei che l'umana natura
nobilitasti sì, che 'l suo fattore
non disdegnò di arsi sua fattura.

    Nel ventre tuo si raccese l'amore
per lo cui caldo ne l'eterna pace
così è germinato questo fiore.

    Qui se' a noi meridïana face
di caritate, e giuso, intra i mortali,
se' di speranza fontana vivace.

    Donna, se' tanto grande e tanto vali,
che qual vuol grazia ed a te non ricorre,
sua disïanza vuol volar sanz'ali.

    La tua benignità non pur soccorre
a chi domanda, ma molte fïate
liberamente al dimandar precorre.

    In te misericordia, in te pietate,
in te manificienza, in te s'aduna
quantunque in creatura è di bontate».

venerdì 12 agosto 2016

Apparizione straordinaria del 12 agosto 2016 a Ivan alla Croce Blu alle ore 22:00

Carissimi, ecco ciò che Ivan ha riferito circa l’apparizione da lui avuta stasera, venerdì 12 agosto 2016, alla croce blu alle ore 22:00:
«Anche stasera la Madonna è venuta a noi gioiosa e felice e, all’inizio, come sempre ci ha salutati tutti col suo materno saluto:

“Sia lodato Gesù, cari figli miei!”.


Poi per un periodo di tempo ha pregato con le mani distese qui su tutti noi. In seguito ha pregato in particolare qui su tutti voi malati presenti.

Poi ha detto:

“Cari figli, anche oggi vi invito alla perseveranza nella preghiera. Pregate, cari figli, in particolare per la perseveranza nella preghiera famigliare. Oggi prego insieme con voi per la famiglia. Desidero, cari figli, la santità nella famiglia, affinché ci siano più famiglie sante, che preghino e vivano le parole di mio Figlio e i messaggi che vi do. Grazie, cari figli, per aver anche oggi risposto alla mia chiamata”.


Poi la Madonna ci ha benedetti tutti con la sua benedizione materna, e ha benedetto tutto quello che avete portato perché venisse benedetto.
Ho raccomandato tutti voi, le vostre necessità, le vostre intenzioni, le vostra famiglie.
In particolare ho raccomandato voi malati e sacerdoti presenti.
Poi la Madonna ha continuato a pregare qui su tutti noi e in questa preghiera se n’è andata, nel segno della luce e della croce, col saluto:

“Andate in pace, cari figli miei!”»

giovedì 11 agosto 2016

Apparizione straordinaria a Ivan domani sera ore 22:00 alla Croce Blu

Krizan ci ha appena comunicato che domani sera, venerdì 12 agosto 2016, Ivan avrà un’apparizione alla Croce blu alle ore 22:00

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venerdì 5 agosto 2016

OGGI 5 AGOSTO COMPLEANNO DELLA MADONNA

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Cari amici, con grande gioia festeggiamo OGGI al compleanno della nostra cara Madre Regina della Pace. Lei stessa ci ha rivelato che la data esatta della sua nascita è il 5 Agosto e quest'anno celebriamo il 2032° anno.

"Il cinque agosto prossimo si celebri il secondo millennio della mia nascita. Per quel giorno Dio mi permette di donarvi grazie particolari e di dare al mondo una speciale benedizione. Vi chiedo di prepararvi intensamente con tre giorni da dedicare esclusivamente a me. In quei giorni non lavorate. Prendete la vostra corona del rosario e pregate. Digiunate a pane e acqua. Nel corso di tutti questi secoli mi sono dedicata completamente a voi: è troppo se adesso vi chiedo di dedicare almeno tre giorni a me?" (Messaggio del 1° agosto 1984)

Certo siamo chiamati, insieme a tutta la Chiesa, a festeggiare liturgicamente la natività di Maria ogni 8 settembre, ma in modo affettuoso vogliamo approfittare di questo dono che la Regina della Pace ci ha fatto nell'indicarci la data esatta del suo compleanno.

Ricordiamo infine che oggi ricorre anche la Memoria Liturgica della Madonna della Neve.

mercoledì 3 agosto 2016

Angolo teologico – Riflessione sui Messaggi di Medjugorje di Don Renzo Lavatori (20) – Messaggi a Marija del 25 luglio 2016 e a Mirjana del 2 agosto 2016

Messaggio a Marija del 25 luglio 2016

“Cari figli, vi guardo e vi vedo persi e non avete né la preghiera né la gioia nel cuore.  Ritornate, figlioli, alla preghiera e mettete Dio al primo posto e non l'uomo.  Non perdete la speranza che vi porto.  Figlioli, questo tempo – ogni giorno - sia sempre più un cercare Dio nel silenzio del vostro cuore e pregate, pregate, pregate finché la preghiera diventi gioia per voi.  Grazie per aver risposto alla mia chiamata."

Commento teologico

La Madonna parte dalla concretezza, da una situazione di fatto molto triste: "vi vedo persi". Che significa questa espressione? Può avere due significati: il primo indica un disorientamento e uno smarrimento interiore come quando una persona smarrisce la strada; Il secondo significato, più grave, rivela la durezza del cuore di chi volutamente rimane nell'allontanamento dalla retta via e non intende rimuoversi da là, restando prigioniero nella tenebra. In ambedue i casi la Vergine intende risvegliare i suoi figli per riportarli sulla giusta e salutare situazione cristiana.

Ella offre tre motivazioni che concorrono alla perdita della vera vita spirituale: manca la preghiera - si è persa la gioia - viene meno il primato di Dio. Si tratta di una umanità che ancora si chiama cristiana ma non vive più la freschezza, la vitalità, la profondità della fede cristiana e della conseguente esistenza coerentemente intessuta di cristianesimo. Siamo fiacchi nella fede, deboli nella adesione al Signore, immersi nel materialismo e nelle cose terrene che ci opprimono e ci allontanano dai valori spirituali e religiosi. La Vergine lo vede con l'occhio vigile e amorevole della Madre e se ne dispiace perché vuole la nostra vera salvezza eterna. A tale scopo ci offre tre modi per uscire da questa crisi e sono in corrispondenza alle tre carenze indicate: il primo è la ripresa della preghiera, intensa, viva, continua. Non tanto la preghiera formale, distratta, discontinua, ripetitiva come un disco. Occorre recuperare una preghiera che sgorga dal cuore del figlio abbandonato e fiducioso nell'amore del Padre celeste.

Come si fa ad effettuare una preghiera che venga dal cuore? Sappiamo che la preghiera è la finestra che noi apriamo verso il Cielo affinché Dio entri in noi con tutta la sua luce, il suo amore, la sua grazia. Tale finestra non deve mai chiudersi, altrimenti l'aria pura e salubre del Cielo non arriva dentro di noi e non penetra nella intimità del nostro essere. Al contrario apriamo altre finestre sulla terra da dove esala un'aria pestifera, inquinata e velenosa. La Vergine torna a farci pressione perché la preghiera sia il respiro salutare dell'anima che suscita la disponibilità incline al volere e all'amore del Signore.

Quando in noi giunge l'amore divino si risanano tutte le ferite del cuore, alle volte dolorose e sanguinanti. Quell'amore è un balsamo di guarigione e di purificazione per ottenere la quiete e la serenità interiore che ci consente di sentire la gioia di vivere, di lavorare, di donare, di amare, di soffrire. Quella grazia divina scaturisce dal Cristo Crocifisso e risorto. In tal modo la preghiera del cuore produce la gioia del cuore e Dio torna a primeggiare nella nostra mente, nell'animo, nella vita di ogni giorno, nella bella e brutta sorte. La sua presenza costante ci assicura la disponibilità ad essere sempre e ovunque i portatori della sua Parola e della sua bontà a tutti coloro che cercano la quiete interiore, soprattutto ai nostri familiari e amici o persone varie che hanno estremo bisogno di essere accolte, amate, comprese ed educate. Lasciamo al Signore lo spazio che gli compete, cioè il primo posto. Lui è il Signore della vita, il redentore e Salvatore unico e perfetto. A lui onore e gloria nei secoli.

Messaggio a Mirjana del 2 agosto 2016

Cari figli, sono venuta a voi, in mezzo a voi, perché mi diate le vostre preoccupazioni, affinché possa presentarle a mio Figlio e intercedere per voi presso di Lui per il vostro bene. So che ognuno di voi ha le sue preoccupazioni, le sue prove. Perciò maternamente vi invito: venite alla Mensa di mio Figlio! Egli spezza il pane per voi, vi dà sé stesso. Vi dà la speranza. Egli vi chiede più fede, speranza e serenità. Chiede la vostra lotta interiore contro l’egoismo, il giudizio e le umane debolezze. Perciò io, come Madre, vi dico: pregate, perché la preghiera vi dà forza per la lotta interiore. Mio Figlio, da piccolo, mi diceva spesso che molti mi avrebbero amata e chiamata “Madre”. Io, qui in mezzo a voi, sento amore e vi ringrazio! Per mezzo di questo amore prego mio Figlio affinché nessuno di voi, miei figli, torni a casa così come è venuto. Affinché portiate quanta più speranza, misericordia e amore possibile; affinché siate i miei apostoli dell’amore, che testimonino con la loro vita che il Padre Celeste è sorgente di vita e non di morte. Cari figli, di nuovo maternamente vi prego: pregate per gli eletti di mio Figlio, per le loro mani benedette, per i vostri pastori, affinché possano predicare mio Figlio con quanto più amore possibile, e così suscitare conversioni. Vi ringrazio!”

Commento teologico

Il messaggio può essere suddiviso in quattro momenti principali:

1. Nel primo momento Maria si presenta per quello che Ella è ed opera, cioè quale mediatrice che intercede a nostro favore presso suo Figlio: "sono venuta in mezzo a voi, perché mi diate le vostre preoccupazioni, affinché possa presentarle a mio Figlio e intercedere per voi presso di lui per il vostro bene ". In queste parole è raccolta tutta la missione che Ella deve svolgere in conformità al progetto salvifico del Padre, attuato nel Cristo incarnato, morto e risorto, per estendersi a tutti gli uomini di tutti i tempi. Maria è stata scelta per cooperare a questo meraviglioso progetto di salvezza. E, come Ella dice e mostra concretamente di fare, ha valore fondamentale anche per noi oggi la sua presenza tra di noi, in vista propriamente di attuare la missione a cui è stata chiamata quale Madre e mediatrice di grazia.

Questa verità va sempre richiamata alla nostra memoria e soprattutto al nostro cuore, affinché ci sorregga in tutti i momenti più difficili della nostra vita cristiana. Di ciò dobbiamo essere grati a tale Madre premurosa e generosa, che non abbandona i suoi figli ma li incoraggia, li accompagna, li istruisce e prega a loro favore. Che cosa di più bello e confortevole per noi? Maria va vista sotto questa luce di collaboratrice fedele del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Non ha altro interesse che vedere i suoi figli inseriti vitalmente ed efficacemente dentro tale progetto di amore divino che costituisce la nostra via concreta di salvezza.

2. Come sempre Ella pone al centro dei suoi pensieri e della sua personalità il Figlio suo: "maternamente vi invito: venite alla Mensa di mio Figlio! Egli spezza il pane per voi, vi dà sé stesso ". Sono parole ricche di valore spirituale e concreto, per farci intendere che non vi è altra strada da percorrere che essere uniti al Figlio suo e non esiste altra finalità che mettere al centro del nostro cuore e della nostra mente la persona di Gesù, per conoscerlo, amarlo, seguirlo, accoglierlo e donarlo. Come sono importanti questi concetti per la nostra autenticità cristiana!!!

Spesso noi ci smarriamo dietro ai nostri progetti puramente umani e terreni, perdendo di vista la figura di Cristo quale unico e perfetto Salvatore e redentore. Solo da lui possiamo attingere lo slancio di affrontare ogni giorno le nostre faccende, senza perderci d'animo né essere dispersi su altre vie distorte e tenebrose. Per questa ragione Ella ci invita a partecipare alla Mensa che Gesù ci prepara ogni giorno, in particolare alla domenica, il giorno del Signore. Oh! Se noi capissimo l'importanza vitale di questa Mensa divina, in cui Gesù spezza il pane della vita, ch'è la sua santissima carne immolata sulla croce, e ci offre il vino dell'amore, cioè il suo Sangue prezioso sparso per noi dal sacrificio della croce. Quante volte partecipiamo alla Messa con distrazione, frettolosamente, senza renderci conto del dono immenso che ci viene offerto per pura gratuità. Li, nella Eucaristia, troviamo ogni volta la sorgente unica di vita eterna, di verità e di bontà; là ci conduce la Madonna, perché sa che quella è la fonte perenne da cui sgorga l'acqua che disseta tutte le brame del nostro essere e risana ogni malattia che ci tormenta. Ella si premura di allontanarci dalle acque malsane delle cisterne terrene, dove si raggira morte più che vita.

3. In tale contesto Maria ci raccomanda con insistenza e ardore: "Egli vi dà la speranza. Egli vi chiede più fede, speranza e serenità. Chiede la vostra lotta contro l'egoismo, il giudizio e le umane debolezze ". In queste parole è raccolto il programma di una sana vita cristiana, vissuta con impegno e coerenza sotto la sua materna protezione. Certamente si tratta di una lotta e non di una morbida passeggiata. Ciò comporta che non possiamo adagiarci sui nostri comodi egoismi e sui nostri interessi materiali, ma dobbiamo restare svegli e attenti affinché il nostro cuore sia attratto anzitutto verso la verità di Cristo contenuta nel vangelo e non venga sottoposto alla schiavitù delle cose effimere di questo mondo vanitoso. Si richiede uno sforzo continuo ma felice, sorretto dalla grazia divina e dall'amore materno di Maria, se facciamo spazio alla preghiera, come viene ribadito anche questa volta: "perciò io, come Madre, vi dico: pregate, perché la preghiera vi dà forza per la lotta interiore ". Le medesime raccomandazioni ha ripetuto nel precedente messaggio del 25 luglio. In fondo la cosa essenziale sta nel non staccare mai il filo dalla sorgente che comunica la corrente della luce, cioè non perdere la connessione col Cristo. Questo filo innestato nella spina luminosa è precisamente la preghiera, che ci consente di essere connessi giorno e notte con Gesù.

4. L'ultimo richiamo riguarda i pastori, vescovi e sacerdoti. Ancora una volta un appello accorato, che non possiamo fare a meno di ascoltare con estrema attenzione e urgenza: "cari figli, di nuovo maternamente vi prego: pregate per gli eletti di mio Figlio, per le loro mani benedette, per i vostri pastori, affinché possano predicare mio Figlio, con quanto più amore possibile ". Si nota una giusta preoccupazione rivolta ai ministri sacri. Ciò significa che a Maria sta a cuore la situazione del clero. In particolare punta l'attenzione al fatto che essi devono tornare a svolgere il ruolo specifico a loro spettante nella chiesa. Occorre veramente che i sacerdoti siano i predicatori e i testimoni credibili della verità e dell'amore di Gesù. Spesso si perdono su molteplici gestioni terrene e sociali, che hanno pure il loro peso ma non giungono alla radice di ogni male per guarire e redimere l'umanità sofferente e dolente. Soltanto la verità e l'amore di Gesù offrono la soluzione salvifica alle difficoltà più complesse e profonde, dove neanche la medicina più avanzata o la psicologia o la scienza o i soldi possono dare una soluzione definitiva. Da qui l'urgenza di condurre a Cristo le creature umane affamate e assetate di verità e di amore nel senso compiuto. Solo lui ci offre il farmaco della immortalità, guarendoci, purificandoci, ricolmandoci di serenità e di vitalità, come egli stesso ha promesso: "venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò".

O Maria, madre nostra e madre dei sacerdoti, noi ti rivolgiamo la nostra umile preghiera, affinché tu possa benedire, proteggere, illuminare e riscaldare del tuo amore i pastori che sono stati chiamati a guidare il gregge verso l'unico vero sommo Pastore Gesù. Noi ci impegniamo a essere vicini ad essi, ad amarli, incoraggiarli, aiutarli. Senza di loro non sussiste né vive la chiesa di Dio; la loro opera è indispensabile per attingere alla Mensa della carne e del sangue di Cristo; per ottenere il perdono dei nostri peccati ed essere condotti sulla strada del vero bene a favore dell'umanità. Grazie, o Madre pietosa, perché tu ci ascolti sempre e noi Confidiamo in te.

Don Renzo Lavatori


don_renzo_lavatoriDon RENZO LAVATORI, laureato in teologia e filosofia, membro della Pontificia Accademia di Teologia, docente di Teologia Dogmatica presso la Pontificia Università Urbaniana e altre Università ecclesiastiche di Roma. Conosciuto per numerose pubblicazioni sui temi fondamentali della fede e per le sue trasmissioni mensili a Radio Maria. Tra le sue opere in particolare: Gli angeli. Storia e pensiero, Marietti, Genova 1991; Milano 2000.2003; Satana un caso serio. Saggio di demonologia cristiana, EDB, Bologna 1996; Gli Angeli, Newton-Compton, Roma 1996; Il diavolo tra fede e ragione, EDB, Bologna 2001; Antologia diabolica, UTET, Torino, 2008.

martedì 2 agosto 2016

Messaggio a Mirjana del 2 agosto 2016

“Cari figli, sono venuta a voi, in mezzo a voi, perché mi diate le vostre preoccupazioni, affinché possa presentarle a mio Figlio e intercedere per voi presso di Lui per il vostro bene. So che ognuno di voi ha le sue preoccupazioni, le sue prove. Perciò maternamente vi invito: venite alla Mensa di mio Figlio! Egli spezza il pane per voi, vi dà se stesso. Vi dà la speranza. Egli vi chiede più fede, speranza e serenità. Chiede la vostra lotta interiore contro l’egoismo, il giudizio e le umane debolezze. Perciò io, come Madre, vi dico: pregate, perché la preghiera vi dà forza per la lotta interiore. Mio Figlio, da piccolo, mi diceva spesso che molti mi avrebbero amata e chiamata “Madre”. Io, qui in mezzo a voi, sento amore e vi ringrazio! Per mezzo di questo amore prego mio Figlio affinché nessuno di voi, miei figli, torni a casa così come è venuto. Affinché portiate quanta più speranza, misericordia e amore possibile; affinché siate i miei apostoli dell’amore, che testimonino con la loro vita che il Padre Celeste è sorgente di vita e non di morte. Cari figli, di nuovo maternamente vi prego: pregate per gli eletti di mio Figlio, per le loro mani benedette, per i vostri pastori, affinché possano predicare mio Figlio con quanto più amore possibile, e così suscitare conversioni. Vi ringrazio!”

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