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Richiesta di preghiere

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Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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martedì 30 maggio 2017

Commento di Padre Livio al Messaggio a Marija del 25 maggio 2017

Messaggio a Marija del 25 maggio 2017
"Cari figli, l’Altissimo mi ha permesso di invitarvi di nuovo alla conversione. Figlioli, aprite i vostri cuori alla grazia alla quale tutti siete chiamati. Siate testimoni della pace e dell’amore in questo mondo inquieto. La vostra vita qui sulla terra è passeggera. Pregate affinché attraverso la preghiera aneliate al cielo e alle cose celesti ed i vostri cuori vedranno tutto in modo diverso. Non siete soli, Io sono con voi e intercedo per voi presso mio Figlio Gesù. Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

Commento di Padre Livio di Radio Maria al messaggio del 25 maggio

I messaggi della Regina della Pace sono sempre molto sintetici.

In ogni messaggio sono contenute tutte le tematiche che alla Madonna stanno molto a cuore e prima di tutto l'invito alla conversione.

Cari figli, l’Altissimo mi ha permesso di invitarvi di nuovo alla conversione”. La Madonna sottolinea che la sua presenza qui in mezzo a noi da così tanto tempo per invitarci alla conversione è una richiesta che fa all'Altissimo e l'Altissimo gliela concede.

La Madonna parecchie volte nei suoi messaggi si è rivolta a Gesù dicendo: “hanno bisogno di essere chiamati alla conversione, hanno bisogno della mia parola materna, hanno bisogno che io stia in mezzo a loro”. E più di una volta ha detto: “l'Altissimo mi ha concesso di rimanere così a lungo in mezzo a voi”.

È la richiesta della Madre che vede i suoi figli in pericolo. Innanzitutto in pericolo per le nostre anime, come ha detto nell'ultimo messaggio del 2 maggio a Mirjana: “figlioli, la vostra fede sta sempre più diminuendo”. 

La Madonna vede che noi ci stiamo allontanando, molti perdono la fede, l'impero delle tenebre avanza, le persone lasciano la via della luce, percorrono la via delle tenebre, della menzogna, della morte. Per tutto questo la Madre dice a suo Figlio Gesù: “lasciami stare ancora un po' con loro per invitarli alla conversione”. In che cosa consiste la conversione? Il primo passo della conversione, è aprire il cuore alla grazia: “Figlioli, aprite i vostri cuori alla grazia alla quale tutti siete chiamati”. Perché la conversione è sempre un evento di grazia!

La Chiesa, e per Chiesa intendo la relazione Ruini e le affermazioni del Santo Padre, ha riconosciuto che l’evento Medjugorje è soprattutto, dall'inizio fino ad oggi, fenomeno di conversioni vere! Vere! La gente cambia vita, gente che si avvicina ai Sacramenti, alla Confessione, alla Santa Messa, famiglie che si ricostituiscono dopo essersi separate, e non si finirebbe più di enumerare i frutti della conversione.

Le persone si convertono e a questa grazia “tutti siete chiamati”, anche quelli che sono già convertiti, perché c'è anche una seconda conversione, che è quella dei tiepidi, che hanno la fede, ma che devono cambiare vita perché la conversione è un elemento costante che dura tutta la vita.

La conversione è sempre un evento di grazia, dove c'è la conversione, “lì c'è il dito di Dio”, e questa è un'affermazione teologica indiscutibile e a Medjugorje ci sono tante conversioni. Ci sono tanti brani della scrittura che lo dicono, a cominciare da San Paolo: “per grazia siete stati salvati” e Gesù che dice: “nessuno viene a me se il Padre mio non lo attira”.

Però molte volte Dio bussa alla porta, ma non apriamo, oppure si apre uno spiraglio, ma poi richiudiamo; la conversione vera significa spalancare una volta per tutte la porta del cuore a Gesù che viene a visitarci!

La Madonna incominciò la seconda fase delle Apparizioni a Medjugorje nel 1984, con i messaggi dati alla Parrocchia, dicendo: “convertitevi voi della Parrocchia, affinché tutti quelli che vengono qui si convertano a loro volta” e “voi che vi siete convertiti aiutate gli altri a convertirsi, innanzitutto con l'esempio della vostra vita”. 

Perciò ci dice: “Siate testimoni della pace e dell’amore in questo mondo inquieto”, cioè senza pace, voi che avete risposto alla chiamata.

Poi, come in tutte le apparizioni della Madonna, c'è il richiamo all'Eternità:

la vostra vita qui sulla terra è passeggera”.

La Madonna, che scende sulla terra, dice che il fine della nostra vita è il Cielo, di cui è Regina e sta a fianco di suo Figlio Gesù, Re dell'Universo e ci dice “guardate al Cielo che è la meta a cui dovete tendere, tenendo presente che la vita passa”.

Una volta ha detto una frase bellissima: “la vostra vita è un battito di ciglia”, oggi ci siamo, domani non ci siamo! 

Allora perché dobbiamo abbarbicarci come delle ostriche sugli scogli di questa terra?

La Madonna ci invita a vivere la vita come un pellegrinaggio, dove bisogna portare l'essenziale: il bastone e lo zaino.

Portiamo quello che è necessario per vivere, ma puntando ai beni celesti, perché i beni spirituali sono i più belli, sono quelli che ci fortificano e ci danno la gioia. I beni materiali servono, ma non ci devono far diventare schiavi.

Pregate affinché attraverso la preghiera aneliate al cielo e alle cose celesti ed i vostri cuori vedranno tutto in modo diverso”.

Guardando al Cielo, esercitandoci nella meditazione della Gerusalemme Celeste, il cuore si apre al desiderio di arrivare alla felicità eterna, perché il nostro cuore vuole un amore eterno, la gioia che non ha fine.

Questo è quanto dobbiamo alimentare nella preghiera: il desiderio di eternità, il desiderio del Cielo, il desiderio delle cose celesti.

Dobbiamo crescere nell'amore per Gesù e per la Madonna e così, quando siamo uniti a loro, se guardiamo con gli occhi del Cielo le cose e le vicende della terra, i tanti problemi che ci sembrano farci soffocare, le tante onde che sembra vogliano sommergerci, tutto cambia. Lo ha bene formulato San Francesco: “tanto è il bene che mi aspetto, che ogni pena mi è diletto”, cioè ogni sofferenza diventa motivo di gioia.

È proprio vero, voi provate, quando avete dei problemi che vi tormentano, delle angosce, e li abbiamo tutti nella giornata, nella notte, al mattino quando ci alziamo, se ci mettiamo nella preghiera vera, cioè se ci mettiamo alla Divina Presenza, usciamo fuori dalla preghiera sereni, consolati e soprattutto fortificati, per cui non solo vediamo le cose in un modo diverso, ma le affrontiamo con la forza di Dio.

Non siete soli, Io sono con voi e intercedo per voi presso mio Figlio Gesù”, e comprendiamo che non siamo soli, ma che la Madonna è con noi, intercede per noi e ci accompagna nel cammino della vita.

Grazie per aver risposto alla mia chiamata". È un messaggio bellissimo, vi invito a viverlo soprattutto attraverso la preghiera con la quale, come diceva San Paolo: “conversatio nostra in coelis est”, la nostra conversazione, quando preghiamo, è con coloro che sono gli abitanti del Cielo, con Gesù e con Maria, con gli Angeli e con i Santi.

I messaggi della Regina della Pace vanno compresi alla luce dello Spirito Santo, leggiamoli spesso durante il mese perché fanno bene all’anima, ci aiutano tanto a leggere il Vangelo con il linguaggio e gli occhi di Maria.


«Cari figli, non dimenticate che qui sulla terra siete in. cammino verso l'eternità e che la vostra dimora è in Cielo»

(messaggio del 25 luglio 2000, commento di Padre Slavko Barbaric')

La Madonna ci ricorda che siamo pellegrini sulla terra e che la nostra dimora è in Cielo. Noi siamo continuamente sottoposti alla tentazione e al pericolo di dimenticare che siamo sulla terra in cammino verso l'eternità, che siamo pellegrini… La vita passa e in questa decidiamo la nostra eternità.

Se ricordiamo ogni giorno che le cose di questo mondo sono transitorie, ci sarà più facile vivere il Vangelo, vivere la vita secondo il Vangelo.

Chi dimentica che la sua meta è il Cielo avrà più difficoltà a perdonare, ad amare, ad essere misericordioso e buono, pronto a lottare contro il male e le tentazioni del mondo.

La Madonna, invitandoci al digiuno, a vivere con il pane e l'acqua, ci richiama a un fatto della Chiesa antica: il pellegrino poteva portare con sé solo pane e acqua; camminando e nutrendosi di pane e acqua, egli diventava sempre più consapevole del cammino verso il Cielo.

Chiediamoci se siamo impediti o ci siamo arrestati nel nostro cammino spirituale: che cosa mi blocca? Che cosa mi impedisce di perdonare il mio prossimo? Che cosa mi impedisce di essere misericordioso? Perché sono incapace di amare? La consapevolezza di essere viandanti e pellegrini ci aiuta anche a vivere la pace: pace in noi stessi, pace con gli altri.

Chi vive con questa convinzione non si coinvolgerà nei conflitti e proverà subito a risolvere i problemi per poter camminare verso la dimora celeste.

Trascrizione dall’originale audio ricavata dal sito: www.medjugorjeliguria.it

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