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Richiesta di preghiere

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Per la Richiesta di Preghiere è possibile da oggi utilizzare il MODULO che si trova qui a sinistra.

Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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mercoledì 10 maggio 2017

Video - Međugorje, 8 maggio 2017, Lunedì della IV settimana di Pasqua (A), e memoria della Beata Vergine del Santo Rosario di Pompei, omelia della Santa Messa vespertina.

 

 

Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse: «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei».
Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.
Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza».
Parola del Signore.

Cari fratelli, un cordiale saluto a tutti voi. In modo particolare saluto tutti coloro che sono negli ospedali e negli ospizi. Gli infermi uniscano le loro sofferenze a quelle di Cristo, affinchè possano celebrare assieme ai presenti i misteri della nostra fede.
Nei giorni dopo la Pasqua la Chiesa ci propone nella prima lettura gli scritti degli Atti degli Apostoli. Un libro scritto da san Luca. In esso si descrive la vita dei primi discepoli di Gesù. La vita della Sua comunità, la Chiesa, dopo la Sua Resurrezione e Assunzione in cielo e dopo la discesa dello Spirito Santo promesso.
San Luca ha descritto diversi eventi con tanti dettagli. Lo ha fatto con un’arte che hanno coloro che sanno scrivere bene.
Descrive l’insicurezza e la confusione degli apostoli e degli altri discepoli nei primi giorni in cui Gesù non era più in mezzo a loro fisicamente. Descrive le minacce e le persecuzioni che hanno dovuto subire. Descrive anche la forza e il coraggio con cui hanno testimoniato in Nome di Gesù. I segni e i miracoli che accompagnavano i loro racconti e la gioia per il numero sempre maggiore di persone che accoglievano il messaggio di Gesù.
In particolare Luca sottolinea la vicenda dei primi martiri: santo Stefano e san Giacomo.
Poi racconta la conversione di uno dei più grandi nemici di Gesù: san Paolo apostolo. Da grande nemico e persecutore è diventato un vaso scelto. Grazie alla sua predicazione anche i pagani hanno aperto la porta alla Chiesa.
I brani del Vangelo che la Chiesa ci offre nel tempo di Pasqua parlano di tre grandi temi: di Gesù, Pane disceso dal Cielo, diventato nostro Cibo per la vita eterna. Del Buon Pastore che ha cura di ciascuna Sua pecora e da la Vita per essa. E alla fine della Sua unione col Padre Celeste.
Gesù dice di Sé: “Io sono il Buon Pastore che da la Vita per le proprie pecore”.
L’immagine del Pastore utilizzata da Gesù ha una lunga storia.
Nel vecchio Oriente il re veniva descritto come pastore tra i Sumeri, i Babilonesi e gli Assiri. Era un pastore posto da Dio tra la gente per pascolare il popolo. La cura dei deboli e degli infermi appartiene a quel capo del popolo. Questo si può dire anche per Cristo, Buon Pastore.
L’immagine che ci offre il Vangelo di oggi è presente anche nell’Antico Testamento. Dio stesso si definisce Pastore d’Israele. Questa è un’immagine che induce alla fiducia in Dio, sopratutto nei momenti difficili.
Questo viene sottolineato nel Salmo 23, dove si presenta una profonda fiducia in Dio quando si dice: “Anche se dovessi attraversare una valle di lacrime non avrei paura, perchè Tu sei con me”.
Viene presentato ancora meglio dal profeta Ezechiele. Egli incontra pastori egoisti e li accusa per la mancanza di cura per il loro gregge. Sottolinea che Dio Stesso cercherà le Sue pecore e si prenderà cura di loro e dirà: “Li prenderò dai popoli e li porterò nella loro terra. Io Stesso porterò le pecore al pascolo e darò loro riposo. Cercherò la pecora perduta e riporterò quella smarrita. Darò ristoro alla stanca e veglierò sulla sazia e forte”.
Quando gli Scribi e i Farisei hanno mormorato perchè Gesù mangiava con i peccatori il Signore ha raccontato la parabola delle 99 pecore rimaste nell’ovile e di una pecora smarrita. Il pastore la và a cercare e felice la mette sulle spalle e la riporta a casa.
Con questa parabola Gesù dice chiaramente ai Suoi nemici: “Ma non avete letto il profeta Ezechiele nella Parola di Dio? Io faccio solo quello che ha annunciato Dio. Voglio cercare ciò che è perduto e raccogliere ciò che è disperso”.
E’ sorprendente il fatto che Gesù cominci il Suo discorso del Buon Pastore non con l’affermazione che Lui è tale, ma con un’altra immagine. Egli dice: “In verità, in verità vi dico: Io sono la porta del recinto”. Ha anche detto: “Chi non entra dalla porta, ma da un’altra parte, è un ladro o un brigante”.
Si può capire che Gesù presenta il comportamento che devono tenere i Suoi pastori dopo la Sua ascesa al cielo. Si può vedere se uno è un pastore se entra dalla porta che è Gesù. In tale modo Gesù alla fin fine rimane il Pastore. Solo a Lui appartiene il gregge.
Dopo questa introduzione Gesù dice: “Io sono il Buon Pastore”. Egli assume il ruolo di cui si parla nell’Antico Testamento. Si può distinguere chiaramente colui che viene per rubare e uccidere, un ladro o un brigante.
Il pastore guarda alle pecore come ad una sua proprietà.
Il Buon Pastore non prende la vita, bensì Lui da la vita.
Gesù dice: “Io sono venuto perchè abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza”. Questa è una grande promessa di Gesù: dare la vita in abbondanza.
Sì, fratelli e sorelle. Ogni uomo desidera la vita in abbondanza. In che cosa consiste? Dove la Troviamo?
La troviamo sperperando tutto come ha fatto il figliol prodigo? Oppure la troviamo quando il nostro cuore è pieno di egoismo e avidità e vuole prendere tutto? Oppure quando accumuliamo sfruttando gli altri e lasciandoli senza diritti? Oppure quando ci vogliamo liberare da ogni vincolo per essere liberi e godere di tutte le concupiscenze offerte dal mondo? Tali dipendenze trasformano la vita in un inferno sia per le persone che per le famiglie.
Purtroppo tanti fanno questa amara esperienza.
Per molti avere la vita in abbondanza significa che la notte diventa il momento dell’alcol e delle concupiscenze e il giorno si trasforma nella notte, perchè incapaci di qualsiasi lavoro o studio.
La vita in abbondanza è dove si uccide? E’ dove ci sono le guerre che portano morte, povertà, fame, disperazione? E’ dove alcuni accumulano ricchezza sulla pelle degli altri?
No, fratelli e sorelle. Non è questo. Non è la vita in abbondanza che Gesù ci offre. Questa è una via sicura per la perdizione.
Gesù, invece, dice che alle Sue pecore farà vedere il pascolo. Lui promette che le porterà alle sorgenti della vita.
Cosa significa ciò?
Noi sappiamo di cosa vivono le pecore, ma di cosa vive l’uomo?
L’uomo vive della verità e del fatto di essere amato. L’uomo ha bisogno di Dio. Ha bisogno di un Dio vicino a lui che gli spieghi il senso della vita.
L’uomo ha bisogno del cibo per il corpo e dei vestiti, ma prima di tutto ha bisogno dell’amore che è Dio stesso.
I primi cristiani hanno riconosciuto in Cristo il Buon Pastore che ha passato la valle della morte e porta alla vita. Lui è Colui che non ci abbandona nemmeno all’ultima solitudine di questa valle di lacrime, ma ci porta ai pascoli della vita, dove c’è pace e luce.
Gesù, attraverso la Sua Incarnazione e Passione, riporta a casa la pecora perduta. Lui porta me, porta te, porta ciascuno di noi. Portati sulle Sue spalle, fratelli e sorelle, noi torniamo a casa. Torniamo al Padre.
Anche il mondo perso di oggi si può ritrovare radunandosi attorno al Pastore Gesù Cristo.
La Santissima Madre Celeste preghi il Suo Figlio, affinché i buoni pastori continuino a vegliare sul gregge affidato a loro.
Amen.


Fonte: Trascrizione INFO a cura di A. Bianco-Registrazione di Flavio Deagostini

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