Drop Down MenusCSS Drop Down MenuPure CSS Dropdown Menu

Richiesta di preghiere

* * * * *

Per la Richiesta di Preghiere è possibile da oggi utilizzare il MODULO che si trova qui a sinistra.

Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

* * * * *

lunedì 6 novembre 2017

Omelia della santa Messa Medjugorje, 5 novembre 2017, presieduta da fra Zvonimir Pavičić.


Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: "Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere, perché dicono e non fanno. Legano infatti pesanti fardelli e li impongono sulle spalle della gente, ma loro non vogliono muoverli neppure con un dito. Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dagli uomini: allargano i loro filatteri e allungano le frange; amano posti d'onore nei conviti, i primi seggi nelle sinagoghe e i saluti nelle piazze, come anche sentirsi chiamare ''rabbì'' dalla gente.
Ma voi non fatevi chiamare ''rabbì'', perché uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate nessuno ''padre'' sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo. E non fatevi chiamare ''maestri'', perché uno solo è il vostro Maestro, il Cristo.
Il più grande tra voi sia vostro servo; chi invece si innalzerà sarà abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato".
Parola del Signore.


Il Vangelo di oggi, fratelli e sorelle, riporta le parole pesanti con cui Gesù descrive gli scribi e i farisei. Questa volta non si rivolge a loro direttamente, ma ai Suoi discepoli e a coloro che Lo ascoltano.
Racconta dei farisei e degli scribi, affinchè non si cada nella trappola dell’ipocrisia.
Gesù li rimprovera, perchè fanno tutte le opere per essere visti dalla gente.
Dice di fare ciò che dicono, ma di non comportarsi come si comportano loro, perchè essi dicono e non fanno.
Il fatto di basarsi solamente sull’esteriorità per Dio non conta nulla, perchè Egli sa com’è l’uomo. Dio guarda il cuore dell’uomo., cioè quello che egli veramente è.
L’uomo non è ciò di cui si vanta. o ciò che mette in mostra, ma ciò che è nel profondo della sua interiorità.
Vantandosi delle proprie capacità o dei propri beni l’uomo si nasconde. Questi sono aspetti marginali e non descrivono l’essenza.
La verità della persona può essere nascosta a noi uomini, ma Dio non può essere ingannato. Dio non guarda ciò a cui guarda l’uomo; Dio guarda il cuore.
Perciò è importante badare al cuore, così che possa crescere nell’umiltà, nella gratitudine, nell’amore e in tutto ciò che lo faccia andare verso il prossimo e verso Dio.
Magari l’uomo dentro di sè è buono, ma all’esterno appare diverso.
In realtà l’uomo è chiamato alla sincerità, a rapporti senza nascondimento e senza ipocrisia. Le nostre opere e le nostre parole devono esprimere il nostro stato d’animo interiore.
Gesù nel Vangelo di oggi ci dice che l’uomo ha bisogno di umiltà.
Cosa significa avere cuore umile?
Colui che ha il cuore umile non guarda gli altri dall’alto in basso, ma rispetta ogni uomo, indipendentemente dal suo ruolo, perchè in lui vede l’uomo vero e non la sua apparenza.
Chi ha cuore umile si lascia insegnare da chi è saggio ed è disposto a migliorare.
Chi ha cuore umile è disposto ad amare, perchè sa quanto l’amore innalza e come aiuta a costruire veri rapporti.
Chi ha cuore umile è aperto alla Verità, perchè solo la Verità libera da qualsiasi schiavitù.
Chi ha il cuore umile è un uomo libero e nella sua libertà non schiaccia gli altri, ma mostra loro la via giusta verso Colui che ha umiliato Se Stesso per innalzare noi.
Il salmo di oggi ci rimanda anch'esso a questa semplicità di bambini.
Il salmista dice: “Signore, non si esalti il mio cuore nè i miei occhi guardino in alto. Non vado cercando cose grandi. La mia anima è quieta come un bambino svezzato in braccio a sua madre”.
Il bambino ha bisogno di sua madre per avere il cibo che lo fa diventare più forte e lo fa crescere. Un bambino piccolo è quieto sul petto di sua madre.
Il bambino è semplice: quando ha fame piange e quando è felice ride. Semplicemente fa vedere quello che è. Non può nascondere nulla e non può fingere.
Fratelli e sorelle, siamo chiamati ad imparare dai piccoli come essere sinceri verso Dio, verso il prossimo e anche verso noi stessi.
Non faremo più le opere buone per farci vedere dagli altri, ma perchè saremo buoni nel nostro cuore. Non pregheremo per farci vedere dagli altri, ma per incontrare Dio, per mostrarci a Lui così come siamo.
Pregheremo con sincerità, con il cuore che cerca Dio, l’unica vera Guida, l’unico vero Maestro, l’Unico che ci può dare il cibo con cui non avremo mai fame e la bevanda con cui non avremo mai sete.
Dio ci nutre in ogni Eucaristia con il Suo Corpo e il Suo Sangue.
Come il bambino ha bisogno del cibo per la crescita del corpo così noi abbiamo bisogno dell’Eucaristia, cibo spirituale, con cui Dio ci rende forti nella vita. Non solo per questa vita, ma per la vita eterna.
Fratelli e sorelle, nutriamoci come i bambini. Ascoltiamo la Parola di Dio e nutriamoci del Suo Corpo e del Suo Sangue per crescere fino alla conoscenza della Verità.
Amen.

Registrazione di Flavio Deagostini – Trascrizione A. Bianco

Nessun commento: