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Richiesta di preghiere

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Per la Richiesta di Preghiere è possibile da oggi utilizzare il MODULO che si trova qui a sinistra.

Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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domenica 3 dicembre 2017

Omelia della santa Messa italiana Medjugorje, 30 novembre 2015, festa di S. Andrea Apostolo


Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, mentre camminava lungo il mare di Galilea, Gesù vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedèo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.
Parola del Signore

Durante una lezione di religione la maestra pone ai bambini delle elementari una domanda: “Dov’è Dio? Dove si trova Dio?”
I bambini si guardano l’un l’altro e nessuno osa rispondere. Finchè il secchione della classe, che ha la mamma catechista, alza la mano e dice: “Io lo so. Mia mamma mi ha detto che Dio è ovunque”.
La maestra lo guarda e gli dice: “No, Filippo. Dio è dove Lo lasci entrare. Non è ovunque”.
Sì, sappiamo che per la teologia è ovunque, Dio è presente dappertutto, però realmente Dio è dove tu lo lasci entrare. Se chiudi la tua porta Dio non entra.
Oggi è bello ascoltare nella festa di sant’Andrea l’esempio di un santo apostolo. Oggi ci vestiamo di rosso, perchè è morto martire. Egli ha lasciato entrare Cristo nel suo cuore.
Siamo a Medjugorje e sappiamo come Gesù chiama. Egli chiama in ogni momento attraverso Sua Madre e attraverso tantissimi mezzi. Ci chiama ad aprire il cuore. Ci chiama ad aprire il cuore, a rinnovare la nostra vita. Ci chiama attraverso la persona che incontriamo, attraverso la Parola di Dio che ascoltiamo.
Il Signore continua a chiamare anche oggi.
A volte la Parola di Dio è un po' esigente, per esempio quando sentiamo: “Ama i tuoi nemici”. Allora uno comincia a dire: “Come… Devo amare i miei nemici?” E’ duro ascoltare questa parola. Oppure quando uno sente: “Lascia tutto e seguimi!”
Mi ricordo quando Il Signore mi ha chiamato; Ero preso tra l’incudine e il martello. Ho cominciato a farGli un elenco: “C’è questo mio amico che ha fatto catechismo e l’ho visto sempre in chiesa. Poi è anche diventato catechista. Perchè non chiami lui? Guarda quel mio compagno di scuola che è sempre stato buono. Perchè non chiami lui?”
Poi ho sentito: “Io chiamo te”.
Premetto che se tornassi indietro direi “sì” mille volte. Quando sei a quel punto ti accorgi che la Parola di Dio è esigente e chiede di scommettere su di Lui e di lasciare tutto per Lui.
Oppure quando sentiamo: “Se il chicco di grano caduto in terra non muore non da frutto”.
A volte la Parola di Dio è come il sale sulle ferite: brucia. Ma è sempre per il nostro bene, per curare.
A volte noi cerchiamo di fare lo slalom gigante.
Andrea no. Chissà cosa ha visto!
Dobbiamo pensare che Andrea, Pietro, Giacomo e Giovanni non erano delle signorine; erano dei rozzi pescatori. Io non so come fossero i pescatori in Palestina a quei tempi, però se vai al giorno d’oggi nei porti in Italia e cominci a sentire il linguaggio dei pescatori ti accorgi che su 10 parole 8 sono parolacce. Quindi non è che fossero persone colte.
Questo ci fa capire che il Signore sceglie chi vuole e quando vuole.
C’è il motto di Papa Francesco che è molto bello e dice: “Miserando atque eligendo”. Cioè: “Avendo pietà della mia miseria mi ha scelto”. Penso che sia quello che tutti gli apostoli, i 4 che abbiamo citato, ma anche gli altri, abbiano potuto sperimentare nel loro cuore.
Pensiamo anche a Matteo, peccatore e esattore delle imposte. Ritenuto un pubblico peccatore.
Dio ha avuto misericordia della mia miseria e mi ha scelto.
Non riguarda solo me e la mia vita consacrata, ma anche chi si trova qui e ha ricevuto una chiamata di conversione.
Perchè mi ha scelto? Non perchè ero più buono degli altri. E’ un mistero.
A volte abbiamo la tentazione di dire: “Bene… Comincio il mio cammino spirituale e quando sarò pronto e perfetto comincerò a fare il bene”. Ma qui non siamo mica in un centro di bellezza spirituale.
Il Signore ci chiama, viene nella nostra vita e ci trova lì dove siamo e ci chiede di dare il meglio di noi stessi.
C’è una frase che mi piace molto: “Non è che il Signore ti ama perchè sei buono, ma amandoti ti rende buono”. Se mi lascio amare mi rende buono.
Possiamo dire la stessa cosa per la scelta. Non è che il Signore ci ha scelti perchè siamo buoni, ma scegliendoci ci rende buoni. Quando ci chiama sentiamo il Suo Amore di predilezione.
Dio non mi ha chiamato perchè sono più buono. Non c’è un merito in me.
Ricordo persone chiamate che già da bambino partecipavano sempre alla Messa… Conosco anche storie di persone, incluso me, a cui non passava neanche per la testa di partecipare da piccolo alla Messa.
Ho avuto la conversione più avanti nella vita. Il Signore mi ha scelto. Non perchè ero buono, ma perchè ha voluto così.
Quindi dal profondo del nostro cuore deve uscire un sentimento di gratitudine verso Dio.
Per concludere chiediamoci: Dio dove si trova in questo momento della mia vita? Dove si trova? L’ho fatto entrare nel mio cuore?
L’Avvento è proprio il momento per fare questo: spalancare le porte del mio cuore, lasciare che entri - magari con una bella Confessione, dove tiro fuori gli scheletri che ho nell’armadio - e dire: “Signore la Tua Luce arrivi al mio cuore perchè quando sento la Tua Voce dirmi ‘seguiMi’ io sia pronto”.
Sia lodato Gesù Cristo.


Fonte: Video Flavio Deagostini – Trascrizione Andrea Bianco

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