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Richiesta di preghiere

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Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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giovedì 7 dicembre 2017

Omelia della Santa Messa serale Medjugorje, 4 dicembre 2017


Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, entrato Gesù in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: «Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente». Gli disse: «Verrò e lo guarirò».
Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di' soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch'io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: "Va'!", ed egli va; e a un altro: "Vieni!", ed egli viene; e al mio servo: "Fa' questo!", ed egli lo fa».
Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! Ora io vi dico che molti verranno dall'oriente e dall'occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli».
Parola del Signore
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Cari fratelli e sorelle, vi saluto cordialmente.
Ieri abbiamo iniziato il tempo dell’Avvento. Periodo dell’anno liturgico in cui ci prepariamo al Natale. E’ anche l’inizio del nuovo anno liturgico.
Nel Cristianesimo occidentale l’Avvento inizia 4 settimane prima del Natale.
La prima data possibile per l’inizio dell’Avvento è il 27 novembre e l’ultima in cui può iniziare è il 3 dicembre, come quest’anno.
Siamo vestiti di viola e leggiamo letture particolari.
L’Avvento è tempo di speranza, di desiderio, di attesa.
In modo particolare si sottolinea l’importanza di vigilare, cioè avere occhi e cuore aperti per poter penetrare più profondamente nella nostra interiorità, con un raccoglimento più forte, per riconoscere più facilmente Dio che viene.
La celebrazione dell’Avvento è iniziata nel quinto secolo e cominciava nella festa di san Martino l’11 novembre.
In quell’epoca l’Avvento era ricco di penitenza, sopratutto di digiuno. Si digiunava tre giorni in settimana fino al Natale.
Nel sesto secolo Gregorio Magno ha ridotto l’Avvento a 4 settimane e ha cancellato il carattere penitenziale.
L’Avvento nella liturgia romana non era periodo penitenziale, ma era il tempo della gioia. Col tempo è diventato un’unione della penitenza, dell’attesa e della gioia.
Oggi, in certe zone dove i cristiani sono più fervorosi, ci si trattiene dal fare celebrazioni o feste grandi.
La celebrazione dell’Avvento è rimasta uguale fino al Concilio Vaticano II che ha introdotto dei cambiamenti per determinare con più chiarezza lo spirito della Quaresima e dell’Avvento.
Secondo la fede cristiana la storia umana si è incamminata in una via tragica dal momento che i primi uomini hanno peccato e hanno perso l’amicizia con Dio.
Ad un uomo perso bisognava offrire la salvezza. Tale salvezza non poteva venire nè da un altro uomo nè dal mondo. Perciò Dio interviene e promette all’uomo perso di mandare il Salvatore.
I Profeti, nell’Antico Testamento, annunciano la Sua nascita.
Il profeta Natan annuncia al re Davide che il Salvatore sarebbe nato dalla sua discendenza.
Il profeta Isaia è ancora più diretto e dice: “La Vergine concepirà, partorirà un Figlio e Lo chiamerà Emmanuele, Dio con noi”.
Il profeta Michea annuncia che il Messia sarebbe nato a Betlemme e dice: “Anche tu Betlemme di Efrata, la città più piccola di tutta la Giudea, da te uscirà Colui che regnerà su Israele. La Sua radice è dall’eternità.
Nell’Avvento si leggono sopratutto le letture legate al profeta Isaia, a san Giovanni Battista e alla Beata Vergine Maria.
Isaia è il profeta della speranza Messianica.
Il Battista è il precursore della venuta di Gesù. Lui è il collegamento tra l’Antico e il Nuovo Testamento. Egli grida nel deserto: “Preparate le vie al Signore. Raddrizzate i sentieri”.
Esortava la gente a convertirsi e a prepararsi per il Regno dei Cieli che viene.
Maria è l’ultima nella fila di coloro che attendevano la venuta di Gesù. Per mezzo del Suo “Si”, quando ha accettato la Buona Novella che Dio Le ha annunciato attraverso l’Arcangelo Gabriele, tutto si è realizzato con la nascita meravigliosa di Gesù a Betlemme.
I segni esteriori dell’Avvento sono le Messe mattutine, i canti dell’Avvento e le decorazioni che hanno trovato posto in tante case.
Le Messe mattutine dell’Avvento sono molto attraenti. Hanno trovato inizio nel Medioevo. Si celebrano alle 6 di mattina, mentre è ancora buio fitto. Queste Messe si celebravano solamente nelle parti settentrionali del nostro Paese e ultimamente dappertutto.
Queste Messe mattutine simbolizzano una veglia continua dei cristiani e sono segno di penitenza.
Esigono molte rinunce. Bisogna alzarsi molto presto, quando fa molto freddo con vento e neve. Con macchina o a piedi bisogna giungere in chiesa. Coloro che lavorano devono poi andare in fretta per recarsi al posto di lavoro. Gli alunni devono fare veloce per giungere a scuola.
Sono tutti atti di penitenza che ci preparano alla gioia del Natale.
Le Messe mattutine nelle nostre zone hanno un’atmosfera bellissima. Molti fedeli vi partecipano.
Le Messe mattutine e le altre della giornata sono accompagnate da canti particolari che hanno molte caratteristiche mariane.
Uno dei simboli è la corona d’Avvento. Ogni chiesa cristiana ha questa corona con 4 candele. Ogni domenica se ne accende una.
L’idea della corona d’Avvento è nata nel 1833 in una casa di poveri ad Amburgo in Germania.
Un giovane sacerdote ha offerto una casa agli orfani raccolti nelle strade. La casa era molto vecchia, ma era meglio che stare in strada.
Per fare la vita più bella agli orfani questo sacerdote accendeva una candela durante le preghiere e la poneva su una corona grande di legno. Il giorno di Natale questa corona brillava come un grande lampadario con 24 candele: venti candele rosse per i giorni della settimana e 4 candele bianche per le domeniche. Ogni anno rinnovavano questa bella usanza.
Poi, al posto di avere la corona di legno, hanno iniziato a farla coi rami di pino.
Questa usanza si è diffusa nel mondo.
Questa corona è ricca di simboli dati dai contenuti e dai colori.
Ci sono due simboli fondamentali: il cerchio e le candele, cioè la luce.
Le 4 candele simbolizzano 4 periodi della storia umana: la creazione, l’incarnazione, la redenzione e la fine.
Accendere le candele una ogni settimana rappresenta l’avvicinarsi del Natale, quando arriverà la luce che è Gesù Cristo.
La Chiesa, la nostra vera Maestra della fede cristiana, desidera che iniziamo la preparazione per il Natale prendendo come modello del Vangelo d’oggi un centurione romano che si rivolge a Gesù chiedendo aiuto per il suo servo.
La Chiesa desidera dirci che Colui che viene non ci lascerà delusi nelle nostre aspettative. Il caso di questo centurione ci convince ancora di più di questa verità.
Colui che viene è il Salvatore. Questo significa il Suo Nome Gesù.
La salvezza di tutti gli uomini e di ogni singolo è il motivo della Sua venuta tra noi. Lui, Figlio di Dio eterno, si è incarnato e si è fatto uomo.
Il centurione romano di cui si parla oggi non ha chiesto espressamente la guarigione del suo servo: si è limitato ad un tentativo con la fede forte.
Gesù non rimane senza compassione e gli dice subito: “Verrò e lo guarirò”. Dopodiché il centurione dimostra tutto il suo rispetto per il Maestro e tutta la sua fede e dice: “Signore, io non sono degno che Tu entri sotto il mio tetto, ma di soltanto una Parola e il mio servo sarà guarito”. Grande rispetto di questo pagano verso Gesù. La sua fede è tanto forte che la Chiesa ripete le sue parole in ogni Santa Messa prima di accostarsi alla Santa Comunione.
Così dovrebbe essere la fede di ogni uomo, di ogni cristiano: forte e piena di fiducia nell’onnipotenza di Dio. Dio ci offre sempre il Suo Amore e porta la salute dell’anima e del corpo.
Maria,
Madre del Redentore, donaci una fede forte, salda. Donaci il vero Amore, perchè la nascita gioiosa del Tuo Figlio Gesù Cristo avvenga prima di tutto nei nostri cuori e nei cuori degli uomini con i quali viviamo.
Amen.

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