Drop Down MenusCSS Drop Down MenuPure CSS Dropdown Menu

Richiesta di preghiere

* * * * *

Per la Richiesta di Preghiere è possibile da oggi utilizzare il MODULO che si trova qui a sinistra.

Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

* * * * *

mercoledì 10 gennaio 2018

Omelia della santa Messa serale Medjugorje, 1 gennaio 2018

Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro. Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima che fosse concepito nel grembo. Parola del Signore.

Carissimi fratelli e sorelle, l’anno nuovo è una misura di tempo concordata. Nel primo giorno del nuovo anno riflettiamo sempre sul valore del tempo: è passato un periodo con tutto il suo male e inizia un tempo nuovo, un futuro migliore. Abbiamo la sensazione di aver lasciato ciò che è vecchio per vestire ciò che è nuovo. In tanti popoli ci sono tradizioni che vogliono sottolineare proprio questo. Alcuni buttano via da casa le cose vecchie. Rappresenta il bisogno dell’uomo di eliminare ciò che è vecchio per iniziare nuovamente. L’uomo si sente meglio quando si libera dalle abitudini vecchie che lo opprimono. La Bibbia parla di “un vestito nuovo”, cioè della grazia che consacra la vita nell’amicizia con Dio. Noi cristiani non crediamo nell’oroscopo, ma nella forza dello Spirito Santo. La perseveranza nella collaborazione con lo Spirito ci offre la possibilità di realizzare il bene. A mezzanotte dell’anno nuovo facciamo gli auguri per la salute, per la felicità, per il successo, per la gioia. Tutti questi auguri si potrebbero riassumere nel desiderio di vivere nella felicità della vita eterna. Siamo ben coscienti che il successo e la felicità non vengono a caso, ma dobbiamo impegnarci ad utilizzare i doni che il Signore ci ha fatto. Il Signore non ha lasciato nessuno senza doni con cui realizzarsi se si impegna a metterli a frutto. In questo senso la celebrazione liturgica si unisce alla festa di capodanno. Si parla dell’Amore di Dio e della Sua cura per l’uomo. Nella prima lettura abbiamo sentito parole di benedizione: “Il Signore ti benedica e ti custodisca. Faccia risplendere su di te il Suo Volto e ti faccia grazia. Il Signore rivolga su di te il Suo Volto e ti conceda la pace e possa realizzare i tuoi desideri”. In questo modo Dio si unisce a noi nel fare gli auguri per l’anno nuovo. Noi, fratelli e sorelle, non possiamo conoscere il futuro, ma sappiamo che davanti a noi, assieme a tante cose belle, ci sono anche tante sfide: difficoltà nel lavoro, malattia, possibilità di avere un incidente. Davanti a queste incognite dobbiamo incamminarci con fiducia e speranza. In un’antica città greca sono conservate le rovine di un labirinto. Si entra per una porta stretta. Le mura sono molto alte. Sugli stipiti della porta ci sono due leoni che fanno paura. Nel corridoio non c’è luce. E’ fatto come un reticolato e se non si segue bene la direzione c’è il pericolo di vita. La guida racconta ai presenti le difficoltà che potrebbero trovare le persone se volessero entrare in questo labirinto: alcune morirebbero di paura, altri si perderebbero. La guida, quando vede la paura sui volti dei presenti, dice: “Questo avveniva in quel periodo, ma adesso noi siamo qui solo come turisti. Non dobbiamo avere paura. Sappiamo dove andiamo e sappiamo che sicuramente c’è l’uscita e che andiamo verso di essa”. In un modo simile entriamo nel nuovo anno. Non possiamo sapere con certezza cosa ci aspetta, ma entriamo nell’anno nuovo con un sentimento di sicurezza, perchè sappiamo chi siamo e dove andiamo. Sappiamo che sempre troveremo l’uscita dalle difficoltà, qualsiasi esse siano. Sul nostro cammino ci accompagna la benedizione di Dio che è molto più sicura della guida terrena nel labirinto. Dio ci illumina la via con la grazia e ci dona la forza per superare anche i momenti più difficili. Cristo Signore è vincitore su ogni male e anche sulla morte. Non conosciamo le sfide che ci aspettano. Non possiamo nè determinarle nè sceglierle. Possiamo, però, scegliere il modo in cui ci potremo comportare davanti alle sfide. Proprio da questo dipenderà come sarà quest’anno nuovo che stiamo iniziando. La Sapienza ci dice: “A colui che si fida di Dio tutto si converte in bene”. Non dobbiamo avere paura delle sfide: Dio scrive dritto anche sulle righe storte. Per incoraggiarci all’inizio del nuovo anno la Chiesa non ci mette di fronte a leoni che ci fanno spaventare, ma ci mostra il dolce Volto della Madre Celeste. Lei tiene tra le braccia il Suo Figlio, come se volesse dirci: “Coraggio figli. Nel Nome di Gesù andate e superate tutte le difficoltà che troverete sulla via. Così vincerete ogni male e i nemici della vostra felicità”. Perciò entriamo in questo anno con la fiducia e la speranza. Ringraziamo il Signore per il tempo che sta davanti a noi e siamo fiduciosi nel successo. Non siamo soli. Con noi c’è Gesù del Quale possiamo fidarci sempre. Speriamo che con Lui potremo crescere nella conoscenza e nella sapienza davanti a Dio e davanti agli uomini. In questo nuovo anno cercheremo di fortificare l’amicizia con Gesù. L’intercessione della Sua e nostra Madre non mancherà di sicuro. Con queste condizioni possiamo dire che l’anno nuovo è un inizio di un nuovo tempo pieno di grazia. La Chiesa possa donare a noi qui radunati la certezza di fede che con Cristo possiamo superare tutte le difficoltà. La Chiesa oggi celebra il giorno della pace e prega per la pace tra tutti i popoli e in tutte le nazioni. Nel 1968 Paolo VI ha rivolto all’inizio dell’anno nuovo un messaggio di pace intitolato “I diritti umani e la pace”. Da allora il papa ogni 1. gennaio manda al mondo il messaggio di pace. Papa Francesco nel messaggio di oggi parla di migranti e profughi, uomini e donne alla ricerca di pace. Parlando di questa sfida che è davanti a noi il papa dice: “Tutte le indicazioni della comunità mondiale fanno capire che le migrazioni globali segneranno il nostro futuro. Per alcuni è una minaccia. Io, invece, vi invito a guardare ciò con fiducia, come un’occasione per costruire un futuro di pace”. Cari fedeli, noi sappiamo che la pace inizia nel cuore umano. Il limite tra il bene e il male passa per ogni cuore umano. Agli altri possiamo comunicare solamente ciò che abbiamo. Per essere costruttori di pace nella famiglia, nella società e nel mondo prima di tutto dobbiamo lavorare sulla pace nel nostro cuore. La pace è fondata su un rapporto giusto verso Dio, verso gli altri e verso noi stessi. La pace è il frutto di questi rapporti giusti. Impegniamoci per il bene e la pace nel nostro cuore per poterla dare poi agli altri. In questo ci guidi e ci rafforzi Gesù, il Principe della Pace. Possa intercedere per noi la Sua e nostra Madre, la Regina della Pace. Amen.

Registrazione di Flavio Deagostini
Trascrizione di A. Bianco

Nessun commento: