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Richiesta di preghiere

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Per la Richiesta di Preghiere è possibile da oggi utilizzare il MODULO che si trova qui a sinistra.

Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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giovedì 8 marzo 2018

Omelia della santa Messa serale Medjugorje, 6 marzo 2018


Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.
Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: "Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa". Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito.
Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: "Restituisci quello che devi!". Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: "Abbi pazienza con me e ti restituirò". Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito.
Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l'accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell'uomo e gli disse: "Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?". Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto.
Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello».
Parola del Signore.


Cari fratelli e sorelle, come un filo d’oro è intrecciato in questo Vangelo il pensiero della Misericordia del Signore.
Questo Vangelo è composto da due parti. La prima è la domanda di Pietro a Gesù e l’altra la parabola che aiuta a capire la salvezza di Dio.
La misericordia deve diventare la regola del nostro comportamento.
Avere misericordia, mitezza e carità dovrebbe essere il comportamento di base dei cristiani.
Durante la vita i cristiani devono subire una severa giustizia, interessi e macchinazioni, ma il nostro comportamento deve essere gioioso, generoso e pieno d’amore.
Quando si giudica senza amore avviene sempre l’ingiustizia tra la gente.
Gesù è venuto in questo mondo per istituire il Regno di Dio e Lui vuole che esso regni nel mio e nel tuo cuore.
Il Vangelo porta la testimonianza di Gesù sul perdono.
Alcuni testi dell’Antico Testamento dicono che bisogna perdonare tre volte. Dio è Trinità e il numero tre è un simbolo per tutti.
Ma Pietro sa che bisogna fare di più. Egli, per farsi vedere buono dal Salvatore, pone la domanda se è sufficiente perdonare il fratello sette volte. Gesù risponde che bisogna perdonare settanta volte sette.
Questo vuol dire che bisogna perdonare sempre, fino in fondo, senza limiti come noi vogliamo che Dio perdoni a noi.
Nel mondo ci sono manifestazioni di odio e violenza, ma anche di amore che si mostrano nel perdono. Tutti sappiamo cosa sia meglio. Ma chi deve realizzare ciò se non quelli che credono? Questo è realizzabile con l’ascolto del Vangelo per costruire un mondo più giusto. Ma come?
Gesù ci mostra nella parabola come dobbiamo essere misericordiosi. Dio ci ha mostrato la Sua Misericordia.
Nella seconda parte del Vangelo abbiamo tre immagini. La prima è il padrone che parla con il servo che gli deve 10000 talenti. E’ una cifra enorme. Un talento vale 34,3 chilogrammi d’oro. Moltiplicate questo per 10000. Si tratta di un grande perdono.
Il padrone perdona tutto il debito, perchè l’aveva pregato. Vediamo quanto buono era il padrone.
La seconda immagine descrive il servo perdonato. Egli diventa molto feroce nei confronti del servo che gli deve 100 denari.
Sappiamo che nella vigna hanno lavorato tante persone e tutti hanno ricevuto un denaro. Questo significa che un denaro è il guadagno di una giornata di lavoro. Cento denari sono cento giorni di lavoro. Ma cosa sono in confronto a tutto il debito condonato? Si tratta di una briciola.
La terza immagine descrive il padrone sdegnato che manda in prigione il servo feroce, finchè non abbia restituito tutti i soldi.
Veniamo colpiti dalla frase finale di Gesù. Ma chi ascolta Gesù non viene spaventato.
“Così anche il Padre Mio Celeste farà con voi se non perdonerete di cuore il vostro fratello”.
Perdonare non è facile, ma noi abbiamo sempre la possibilità di dire: “Gesù, io non posso. Non ce la faccio, ma Tu puoi farlo. Aiutami”.
Quando l’uomo chiede aiuto a Dio lo riceve.
La parabola ci mostra il comportamento di Gesù verso i peccatori. Egli è venuto nel mondo non per giudicarlo, ma per salvarlo. Perdonando Egli porta il Regno di Dio nel mondo. Manda anche noi a divulgare il Regno di Dio: “”Amate come Io ho amato voi”.
Ricordiamoci Gesù in croce che dice: “Perdonali Padre, perchè non sanno quello che fanno”.
Questa deve diventare una nuova regola per i discepoli di Gesù, una nuova misura per tutte le decisioni.
Solo se siamo misericordiosi come il nostro Padre Celeste si fermerà la violenza. Solo così questo mondo diventerà il mondo di Dio.
Fratelli e sorelle, noi siamo l’immagine di Dio, ma siamo anche debitori nei confronti di Dio. Anche il più giusto degli uomini, come dice la Sacra Scrittura, sbaglia sette volte al giorno.
Il perdono del Signore è immenso. Anche il perdono verso i fratelli dovrebbe essere simile a quello di Dio.
Mostriamo l’Amore di Dio perdonando. Perdoniamo tutti.

Registrazione di Flavio Deagostini
Trascrizione: A.Bianco (IdM)

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