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Richiesta di preghiere

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Le intenzioni saranno oggetto della preghiera comunitaria durante l'incontro del
Gruppo di Preghiera Regina della Pace ogni Giovedì.

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lunedì 23 aprile 2018

Omelia della santa Messa serale Medjugorje, 13 aprile 2018



Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù passò all'altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei.
Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo».
Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C'è qui un ragazzo che ha cinque pani d'orzo e due pesci; ma che cos'è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C'era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini.
Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano. E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d'orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.
Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.
Parola del Signore.

Fratelli e sorelle, vediamo il compito degli apostoli dopo la Resurrezione di Gesù. Si tratta di un compito molto impegnativo: andare nel mondo ad annunziare la verità, cioè che Gesù è risorto. Gesù ha sconfitto coloro che sulla terra pensavano di aver vinto. Gli apostoli annunciano con coraggio Gesù Cristo a tutti: ai farisei, ai peccatori, alle sette, ai capi, ai filosofi, ai giudei, ai greci, agli scribi.
Nei giorni dopo Pasqua gli Atti degli Apostoli ci parlano proprio di questo compito.
E’ difficile mettersi davanti alla gente e annunciare che Dio chiede a noi un cambiamento.
Inizio questa meditazione con due esempi di difficili situazioni quando si predica Gesù Cristo. Dirò qualcosa di santa Teresa D’Avila e di san Giovanni della Croce.
Santa Teresa d’Avila voleva che avvenissero dei cambiamenti nell’ordine carmelitano. Ha trovato subito diverse resistenze, perchè ha ricordato che si deve piacere a Dio e non adeguarsi ai tempi. E’ stata minacciata e doveva giungere alla sua città di nascosto. Tutto solo per aver ricordato che bisognava vivere la strada di Dio secondo i dettami originali. E’ stata addirittura minacciata di un processo di inquisizione, ma lei non si è scoraggiata.
Anche a san Giovanni della Croce è stato riservato lo stesso destino, il fondatore dei Carmelitani scalzi. E’ stato imprigionato per dieci mesi, torturato. Tutto questo da coloro che non volevano che Gesù venisse seguito in maniera originaria, ma si erano adeguati ai tempi.
Santa Teresa e san Giovanni hanno continuato la loro vita e il loro annuncio nonostante le derisioni e le persecuzioni. Solamente più tardi hanno potuto vivere la gioia dei frutti di tale predicazione.
Cosa si oppone nell’uomo davanti alla proposta di vivere Gesù in maniera originaria?
San Giovanni diceva che per riportare la Chiesa sulla strada corretta erano necessarie operazioni chirurgiche e non semplici correzioni. Ci voleva un cambiamento di mentalità di coloro che volevano seguire Gesù Cristo.
Ieri ci siamo ricordati di un santo di Napoli: il santo medico Giuseppe Moscati. Faceva delle diagnosi perfette.
Proclamato santo da Papa Giovanni Paolo II nel 1997 si è messo al servizio dei poveri e dava loro il suo guadagno.
Fratelli e sorelle, per fare diagnosi corrette nel nostro cuore dobbiamo fare entrare la Verità e riconoscere la luce dalle tenebre. Così potremo fare la diagnosi e vedere cosa è entrato nella nostra vita e nel mondo.
Quali malattie hanno colpito l’uomo così che non c’è più posto per Dio, per Gesù, per la vita divina?
Fratelli e sorelle, abbiamo bisogno di questa diagnosi per capire ciò che succede ai cristiani quando arrivano al potere politico o economico e dimenticano le virtù cristiane. Vanno oltre la propria coscienza e continuano ad essere chiamati cristiani. Cosa succede a questi ipocriti? Questi dicono anche oggi a santa Teresa, a san Giovanni e a san Giuseppe Moscati che non bisogna vivere Dio in pienezza., ma solamente con certe pratiche.
Fratelli, noi vediamo che questa sera ci incontriamo con uno scriba ebreo di nome Gamaliele. Quando hanno arrestato gli apostoli e li hanno messi in prigione è andato davanti al sinedrio e ha parlato da saggio ricordando il comportamento degli apostoli, i quali hanno annunciato Gesù Cristo con gioia nonostante le persecuzioni. Dice che Teuta diceva di essere Dio. 400 persone lo hanno seguito e invece è scomparso lui e i suoi seguaci. Guardate gli apostoli, invece. Gesù è morto, ma loro continuano a predicarLo e dicono che è risorto. Anche Giuda il galileo è stato seguito da una parte del popolo, ma morto lui sono scomparsi anche coloro che lo seguivano.
Ma questo non è il messaggio più chiaro anche per le guide dei nostri tempi, indipendentemente dallo stato in cui si trovano? Coloro che seguivano Teuda e Giuda hanno tradito questi falsi profeti e sono fuggiti.
Per questa ragione Gamaliele li invita alla responsabilità e dice: “Se ciò che stanno facendo questi uomini viene da Dio non si può fermare, invece se viene dagli uomini sparirà da solo”.
Questo lo abbiamo ricordato qui a Medjugorje tante volte a noi stessi e a voi. E’ l’unica risposta che possiamo dare a tutto ciò che sta accadendo qui. Se questo viene da Dio rimarrà. Se viene dagli uomini sicuramente finirà. Nè in un verso nè nell’altro dobbiamo lottare. La Scrittura ci da già la risposta. Il messaggio viene dal Signore.
Oggi nella nostra patria siamo preoccupati. Non preoccuparti, popolo mio. Quello che viene dagli uomini finirà. Anche se fanno leggi contro la Chiesa, contro ciò che è morale, contro la dottrina tutto finirà e coloro che avranno votato a favore fuggiranno. Quello che viene da Dio rimarrà.
A voi che siete qui diranno che è invano andare per il mondo a portare la Buona Novella. Non è per niente invano. Se così fosse non ci ricorderemmo di Simone di Cirene o della Veronica che è uscita dalla folla per aiutare Gesù. Non è invano.
Anche se sei l’unico al mondo a testimoniare Gesù Cristo tu lasci le tracce. Non dobbiamo contare i numeri, ma dobbiamo aprire il cuore così che la grazia del Signore possa entrare e agire.
Dopo che hanno flagellato gli apostoli hanno cercato di proibire loro di parlare di Gesù. Oggi non capita la stessa cosa per quanto riguarda la Chiesa?
Avrai privilegi, potere, posti importanti, ma non devi alzare la voce contro certe cose e non devi parlare nel Nome di Gesù. Questo viene detto ai Cristiani oggi in questo mondo: “Non vi perseguitiamo, ma non annunziate Cristo!”
Cosa succede in realtà? Vogliono far tacere la dottrina e l’invito alla conversione.
Cosa accade oggi quando dall’altare invitiamo alla conversione, al rispetto dei Comandamenti e quando facciamo l’esame di coscienza? Viene detto che infrangiamo i diritti umani degli altri. Vediamo a che punto siamo arrivati: invitare alla conversione e ad abbandonare gli idoli significa attaccare i diritti degli altri.
Perchè si proibisce di annunziare il Regno di Dio? Perchè si vuole creare il regno di questo mondo sulla terra. Si vuole creare il nuovo ordine. L’uomo vuole regnare ed essere Dio.
Per questa ragione, fratelli e sorelle, noi siamo qui. Dobbiamo comportarci proprio come gli apostoli. Come si sono comportati? Sono stati flagellati ed erano felici e hanno continuato a parlare di Gesù.
Se ci flagellano, perseguitano, se interpretano le nostre parole in maniera errata, se dicono che siamo obsoleti noi testimoniamo ugualmente il Nome di Gesù Cristo. Possiamo essere flagellati, ma la Voce del Signore non può fare silenzio.
Una vecchia storia indiana racconta che un soldato insegnava a suo figlio l’arte della guerra. Un giorno il padre gli ha detto: “Figlio mio, stai attento, perchè devi sempre badare a dove metti i piedi e a come cammini”. Il figlio ha risposto: “Papà, stai attento tu, perchè io seguo le tue orme”.
Cari fratelli e sorelle, noi seguiamo le tracce di Gesù, ma allo stesso momento lasciamo le orme per le generazioni che verranno. Abbiamo qui in Erzegovina una rivista chiamata “Le orme dei padri”, perchè noi frati vogliamo seguire quelle orme che hanno lasciato i nostri francescani martiri, coloro che sono stati flagellati senza dimenticare mai Gesù. Noi vogliamo seguire queste orme.
Abbiamo martiri e testimoni da seguire. Anche noi siamo chiamati a fare la stessa cosa, così che i giovani seguendo le nostre orme possano seguire Gesù.
Cari fratelli e sorelle, noi siamo la Chiesa dei martiri costruita sul Sangue di Gesù e sulla sofferenza di tanti martiri che hanno versato il proprio sangue per Cristo, per la Chiesa e per l’uomo e per l’amore.
Vogliamo seguire le orme di questa Chiesa, le orme del beato Stepinac. Questi sono i nostri esempi. Li vogliamo seguire non come una Chiesa spaventata o impaurita che ogni tanto dice qualcosa, ma come Stepinac che sempre dice la verità a difesa di Gesù Cristo e della dottrina cattolica.
Perciò il messaggio per ciascuno di noi questa sera è il seguente: sta attento a come cammini. Sta attento che qualcuno possa mettere i suoi piedi sulle tue orme e possa seguire Gesù Cristo. La tua paura o la tua negazione possono portarlo alla perdizione. Larga è la via che porta alla perdizione.
Cari miei fedeli, noi sacerdoti possiamo essere severi, ma questo non è mai abbastanza, perchè abbiamo fame del Dio vivente. Abbiamo bisogno del pensiero di santa Teresa e di san Giovanni della Croce, cioè di piacere più a Dio che al mondo.
Questa sera preghiamo per le guide del nostro popolo. Questa sera siete in tanti ad essere venuti da altri paesi. Pregate anche voi per i vostri politici., affinchè si convertano e piaciano a Dio e non pensino agli interessi di questo mondo o agli dei del potere.
Sarà sufficiente andare nel silenzio della propria stanza per ascoltare la coscienza. Non andate nel chiasso dei ristoranti e dei locali per sentirvi dire che avete fatto bene, quando la vostra coscienza vi rimprovera di aver accantonato i Sacramenti, le virtù e Gesù Cristo.
Preghiamo per la nostra conversione. Cominciamo a piacere a Dio e non a noi stessi e agli uomini di questa generazione.
Amen.

fra Mario Knezovic


Fonte: (Registrazione di Flavio Deagostini)     (Trascrizione INFO a cura di A. Bianco)

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